giovedì 26 aprile 2018

“IL LAVORO RENDE LIBERI” (O ALMENO DOVREBBE…)



Il tema del lavoro è sempre più centrale nella politica nazionale e non.
In Italia non si parla d'altro.
Le cause del “problema-lavoro” pur tuttavia vanno indietro nel tempo molto più di quanto ci si aspetti.




Facciamo un'attenta analisi.

Le costituzioni socialiste post Seconda Guerra Mondiale dei Paesi europei, italiana in primis, fortunatamente, sottolineo fortunatamente, hanno fatto sì che prendesse corpo in maniera inequivocabile il concetto di “ascensore sociale”.
Il figlio di un contadino, cioè, può diventare anche medico o magistrato.
Tutto ciò è una cosa bellissima.
Senza discussione alcuna.
Pur tuttavia ha generato nella popolazione una tendenza ad aspirare a professioni sempre più prestigiose, a discapito di quelle che vengono definite, a torto, professioni minori.
Sempre meno gente vuole fare il netturbino, o l'uomo che raccoglie l'immondizia.
Sempre più gente vuole fare il medico o il dentista o il veterinario.




Da qui la volontà di porre in molte facoltà il numero chiuso, e di proporre quest'ultimo, per esempio, per altre facoltà come Giurisprudenza.

Da qui la volontà di modificare le costituzioni socialiste europee.
Non ultimo il tentativo un anno e mezzo fa in Italia con la riforma del governo Renzi, fortunatamente non andato a buon fine.

Da qui l'esigenza di avere ogni anno circa 150'000 migranti in più per far fare loro i lavori che gli italiani non vogliono fare più, come raccogliere pomodori, arance, ed altri prodotti agricoli per tantissime ore a pochissimi euro al giorno, senza alcuna tutela sindacale o sanitaria, in condizioni di assoluta schiavitù.

Da qui l'esigenza di “rendere flessibile” il mondo del lavoro, cioè, più realisticamente parlando, di renderlo precario: meno posti fissi significa maggiore possibilità di fare lavori diversi, che, altrimenti, non verrebbero neanche presi in considerazione.

Da qui la volontà di ritornare ad una “scuola classista” e di avere la cosiddetta “alternanza scuola-lavoro” dove la maggior parte degli studenti dovrà essere inserita nel mondo del lavoro come tanti piccoli robot senza avere un'istruzione adeguata, mentre la restante piccola parte di loro avrà l'opportunità di proseguire gli studi.
Conseguenza di ciò è il sempre più continuo svuotamento delle università.
Paradossalmente, in questo modo di vedere il mondo del lavoro, infatti, non conviene avere troppi laureati.






Tutti questi concetti sono perpetrati insieme, all'unisono, da molti anni, con lo scopo di riempire le “caselle vuote” di quei lavori che, ripeto, gli italiani non vogliono fare più, di eliminare i privilegi del cosiddetto “posto fisso”, e, soprattutto, porre un argine al cosiddetto “ascensore sociale”, visto come fumo negli occhi da tutti i politici nostrani e non.

Per i politici italiani, tutti, da circa 30 anni, le soluzioni sono queste.

Vi sembrano etiche?

Vi sembrano lungimiranti?

Naturalmente no.

La vera soluzione è un'altra.
Per esporla devo prendere a prestito un aforisma, quanto mai “illuminato”, del Dalai Lama:
Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.”
Il lavoro, come dice il Dalai Lama, occupa gran parte della nostra vita.
Forse troppa.
L'uomo ha bisogno di lavorare.
Deve avere uno scopo per cui vivere. Deve avere un obiettivo.
Pur tuttavia deve pensare al presente, deve essere libero, deve goderselo.





Quale soluzione migliore se non quella di lavorare non più di 10-20 ore settimanali?
Si moltiplicherebbero i posti di lavoro. E, soprattutto, l'uomo sarebbe libero di poter pensare alla propria vita privata, ai propri affetti, alla propria famiglia, alle proprie relazioni, ai propri interessi, volgendosi all'attimo stesso che vive, e fruendo e gioendo di esso.
L'uomo raggiungerebbe il massimo benessere psico-fisico.
Non solo, con le nuove tecnologie, i lavori che non vogliamo fare più sarebbero svolti dalle macchine.
Mai come oggi i progressi tecnico-scientifici possono aiutarci nel mondo del lavoro: le macchine viste non come “ladre di lavoro”, ma come opportunità di lavorare.
Di lavorare in maniera “etica” e “felice”.

Io credo che questa sia la nuova frontiera del mondo del lavoro.
Il futuro andrà sicuramente in questa direzione.

Nel futuro, il lavoro sarà etico e felice.

Finalmente, cioè, “il lavoro ci renderà liberi”!








Arnoldo Folino

giovedì 29 marzo 2018

LO "IUS SOLI" NON È DI SINISTRA!



Da qualche anno a questa parte, la sinistra italiana, presunta tale, sta portando avanti la battaglia sullo “ius soli”.
Questa, tralasciando l'inopportunità della cosa in questo momento e nella situazione attuale, è tutto fuorché una battaglia di sinistra.
Andiamo per ordine.




Innanzitutto parlando di “migrazione” mi permetto di virgolettare la parola.
Il perché è presto detto: più che di “migrazione” trattasi di "traffico di uomini" che viene erroneamente fatto passare dalla “sinistra italica” come nientedimeno “l'ottava meraviglia”.
Per usare alcune parole di un pubblico ministero italiano:
… “Alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti, “tra il personale delle Ong vi sono figure "non proprio collimabili con quelle dei filantropi"”, e "le organizzazioni mafiose appetiscono alle ingenti quantità di denaro che viene erogato per l'accoglienza dei migranti in Italia"…
Su Twitter, inoltre, l'attore Alessandro Gassmann, in una conversazione con un altro utente, riferendosi alla presenza degli “immigrati” in Italia, ha provocatoriamente scritto: "Te piacciono i pomodori? Le verdure? Le fragole? Senza di loro scordateli".
Il Tweet di Gassmann spiega in maniera esplicita che il traffico dei “migranti”, finanziato dalle lobby, serve per creare dumping salariale: ovvero i “migranti” servirebbero per abbassare i salari medi all'interno del nostro Paese, con enorme vantaggio delle multinazionali e dei grandi trust italiani.
Questo enorme traffico di “migranti” ha come sempre, una “matrice statunitense”: non è un caso che la politica estera di Obama, abbia, sotto traccia, destabilizzato tutta l'area africana e mediorientale: le gravi crisi politiche in queste aree hanno provocato questi grandi “flussi migratori” che hanno, come unico scopo da parte americana, di destabilizzare l'Europa.

Come si può vedere non si può parlare di “flusso migratorio spontaneo” dovuto a guerre, visto che, innanzitutto, le guerre sono sorte per ingerenze esterne agli stessi Paesi interessati, Stati Uniti sotto traccia in primis come suddetto.
Si tratta di un vero e proprio “traffico di uomini” tutt'altro che spontaneo, foraggiato dalle multinazionali, dalle grandi industrie, dalle aziende agricole, ecc. ecc., che usufruiscono di un “invidiabile” dumping salariale; un vero e proprio “traffico di uomini” fonte di lucro per le organizzazioni mafiose e criminali italiane e la loro fitta rete clientelare e politica che sta dietro ogni centro accoglienza; un vero e proprio “traffico di uomini” foraggiato da molte Ong finanziate da multinazionali e magnati della finanza.



Da quanto si può evincere, questa “migrazione” è in realtà una vera e propria catastrofe umanitaria. I presunti “migranti”, infatti, sono sottoposti prima alle peggiori torture, violenze, stupri e annegamenti in mare, e, poi, dopo, ad una vera e propria “lotta per la sopravvivenza” in Italia.
I “migranti”, infatti, una volta giunti nel nostro Paese, vivono, se questa si può definire vita, o nell'assoluta nullafacenza, o nello sfruttamento più totale.
Nel primo caso, quello della nullafacenza, gli “immigrati”, incolpevoli della loro inattività, sfociano nei più tipici comportamenti da quartieri suburbani, come spaccio di droghe, microcriminalità, prostituzione, e, per giunta, formazione di associazioni di criminalità organizzata.
Nel secondo caso, entrano direttamente nei “giri” suddetti, oppure vengono letteralmente sfruttati, in un'epoca occidentale “deschiavizzata”, come veri e propri schiavi del terzo millennio, facendo veri e propri lavori forzati sottopagati, che l'italiano medio non vuole più fare.

In tutti e due i casi, la catastrofe umanitaria la subisce anche il popolo italiano, in primo luogo nel proprio animo, costretto a vedere queste disumanità e brutalità, in secondo luogo, per il fatto che subisce la mancanza di ordine e rispetto delle regole da parte dei suoi “ospiti”.

Vi sembra tutto ciò “una cosa di sinistra”?
Assolutamente no.
Ma la cosa più tragica, è che tale “invasione” viene foraggiata dal peggiore capitalismo neoliberista “neocon”.
In sintesi, più che uomini di sinistra, “sinistri”…
L'invasione” in questione serve infatti essenzialmente per:
  1. mantenere il numero di abitanti nel Paese, altrimenti a rischio di impoverimento della popolazione, per tasso di natalità negativo;
  2. ringiovanire gli abitanti del Paese stesso, con l'unico scopo profittocratico capitalista-neoliberista di avere più braccia-lavoro già pronte e pagare la previdenza degli italiani più anziani;
  3. far fare agli “immigrati” i lavori che gli italiani non vogliono fare più: non è un caso, che, in Italia, esistano forse, facendo una provocazione, più avvocati e architetti che braccianti e raccoglitori di frutta;
  4. aumentare il tasso di natalità;
  5. creare dumping salariale in Italia, cioè livellare verso il basso gli stipendi dei lavoratori nel Paese, con netto profitto delle multinazionali, oramai perlopiù quasi tutte a proprietà straniera, presenti sul territorio.





Ebbene, come si può notare, queste, cioè le vere motivazioni “del traffico di uomini”, non sono espressione di concetti di etica ed umanità, meno che meno di ideali di sinistra.
Queste motivazioni, sono, essenzialmente, motivazioni di tipo macroeconomico e capitalista.
Queste, sono motivazioni puramente profittocratiche.
E lo “ius soli” è il giusto completamento, o per meglio dire, la ciliegina sulla torta, di questo “traffico d’uomini” che ha il solo scopo di creare profitto per i “soliti noti”, mettendo a repentaglio le condizioni di vivibilità degli “immigrati” stessi e degli italiani.
Lo “ius soli”, infatti, cioè la cittadinanza italiana a chi nascerà da questi “immigrati” sul suolo italico, avrà lo scopo di “legalizzare”, “rendere ufficiali”, “porre un sigillo definitivo” e “dare l'investitura” ai 5 punti neoliberisti sovraelencati.

Questo “traffico d’uomini” e lo “ius soli” sono quindi l'anti-sinistra!
Sono la più grande espressione del capitalismo neoliberista e “globalista”!







Uno Stato realmente socialdemocratico, dovrebbe favorire la natalità in Italia, creare serie politiche assistenzialiste alla maternità come quelle degli Stati Nordici, e, al contempo, “calmierare” l'immigrazione, questa volta vera, e scritta senza “virgolette”, così come avviene in Paesi come il Canada, l'Australia e la Nuova Zelanda, che, tutto si possono definire, fuorché paesi razzisti.
L'altra mossa da fare, anche questa veramente di sinistra, a differenza dello “ius soli” e del foraggiamento “del traffico d’uomini”, che di sinistra non sono, è quella di smettere, una volta per tutte, da parte dei Paesi del Primo Mondo, di sfruttare i Paesi poveri del Terzo e Quarto Mondo.
Solo, infatti, se smettessimo di sfruttare le risorse e le economie dei Paesi poveri, e garantissimo loro la vera indipendenza economica e politica, tali Paesi potrebbero crescere veramente, e, si arresterebbe definitivamente non solo tale “emorragia umana”, ma si metterebbe anche la parola fine alla povertà e alla fame nel mondo.
Non è un caso, infatti, che tali Paesi, paradossalmente, con il raggiungimento della “presunta indipendenza”, siano più sfruttati di quanto fossero prima quando invece erano “realmente colonie”.
Solo ed esclusivamente se si realizzassero le politiche testé elencate lo “ius soli” si potrebbe considerare e proporre come soluzione veramente di sinistra ed eticamente attuabile.
Nella situazione attuale, lo “ius soli” rappresenterebbe solo uno strumento in mano al capitalismo più becero e cattivo.






Purtroppo, la “sinistra italica”, persi definitivamente i propri valori costitutivi, segue i “principi” ed i “valori” tipici del capitalismo, che hanno, come unico scopo, quello di perpetrare un profitto per pochi “eletti” sempre più schizofrenico, e non si adopera per risolvere i problemi nella maniera a lei più congeniale, e, soprattutto, congeniale all'etica propriamente detta.

Il "traffico di uomini” e lo “ius soli”, sono quindi l'impossibilità della “sinistra”, oramai non più tale, di risolvere il problema spinoso dell'immigrazione, del ripopolamento e del lavoro con le proprie ricette.
Entrambi sono la cartina di tornasole del cambiamento totale e della “svolta ad U” del modo di fare politica della sinistra italiana e non.




Arnoldo Folino

lunedì 19 marzo 2018

“PENSIERI MARZOLINI” (SUL GIORNALISMO)



Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa.
La riprova l'abbiamo avuta con queste ultime elezioni Politiche.
Per diversi giorni, fortunatamente fino ad una quindicina di giorni prima della fine della campagna elettorale, ci hanno propinato dei sondaggi fasulli per influenzare il voto.
Già nell'articolo precedente vi ho spiegato la necessità di non pubblicare sondaggi elettorali almeno due mesi prima del voto.
Il risultato delle elezioni lo testimonia.
La sconfitta del Pd è nettamente superiore a quella data dai sondaggi.
Così come la vittoria del M5S.
Forza Italia era data per prima nella coalizione del centrodestra.
Ed invece ha vinto la Lega.
È inutile sottolineare quanto questi risultati sarebbero stati diversi con sondaggi più veritieri, e non falsati per ragioni puramente speculative.
Il risultato elettorale, infatti, con sondaggi reali, sarebbe stato ancora più “polarizzato” rispetto a quello ottenuto il 4 marzo.
I sondaggi non hanno fatto altro che “calmierare” una sconfitta annunciata per alcuni ed una vittoria annunciata per molti, influenzando un voto, che, altrimenti, sarebbe stato ancora più “plateale”.




Ma tralasciando i sondaggi ed i loro “scopi speculativi”, è evidente come i media influenzino pesantemente l'opinione pubblica.
Risulta incredibile, infatti, come giornali, Tv ed altro siano riusciti a cambiare radicalmente, per esempio, l'elettorato di quello che è (o per meglio dire, dovrebbe essere) l'erede del P.C.I. .
Gli elettori del Pd, infatti, risultano essere modificati geneticamente.
E non riescono ad accorgersi di ciò che continuano a votare, credendo un partito di sinistra ciò che in realtà è un “sinistro” agglomerato neoliberista.
Si sa, il vecchio elettorato Pci vota fedelmente e ciecamente il suo partito, o almeno quello che “è rimasto”.
Ma da qui a non accorgersi del radicale cambiamento ce ne passa.
Sentire Grasso (anche se in realtà fuoriuscito dal Pd) in campagna elettorale parlare di abolizione del contante ha dell'incredibile per un “leader” (?!) che si professerebbe di “sinistra”.
Considerare che il “sinistro” governo Renzi sia riuscito in un compito che allo stesso Berlusconi non era mai riuscito, cioè abrogare l'articolo 18, ha dell'incredibile.
Considerare che il sempre “sinistro” governo Renzi stava quasi per riuscire a modificare la nostra Costituzione del 1948 in chiave neoliberista e neoconservatrice, ha dello stupefacente.
Ebbene, tutto ciò è merito dei media.
È tutto merito di Tv e radio rigorosamente di parte.
È tutto merito di una stampa tutta di parte, che, ha l'aggravante di percepire finanziamenti pubblici.
È sconcertante infatti, che tutti i media italiani, non solo quelli statali, percepiscano aiuti diretti o indiretti dallo Stato per modificare l'opinione pubblica ed i pensieri della gente, con quei soldi stessi che la gente versa all'Erario sotto forma di tasse.






Ma tralasciando i sondaggi ed i loro “scopi speculativi”, è evidente come i media influenzino pesantemente l'opinione pubblica.
Risulta incredibile, infatti, come giornali, Tv ed altro siano riusciti a cambiare radicalmente, per esempio, l'elettorato di quello che è (o per meglio dire, dovrebbe essere) l'erede del P.C.I. .
Gli elettori del Pd, infatti, risultano essere modificati geneticamente.
E non riescono ad accorgersi di ciò che continuano a votare, credendo un partito di sinistra ciò che in realtà è un “sinistro” agglomerato neoliberista.
Si sa, il vecchio elettorato Pci vota fedelmente e ciecamente il suo partito, o almeno quello che “è rimasto”.
Ma da qui a non accorgersi del radicale cambiamento ce ne passa.
Sentire Grasso (anche se in realtà fuoriuscito dal Pd) in campagna elettorale parlare di abolizione del contante ha dell'incredibile per un “leader” (?!) che si professerebbe di “sinistra”.
Considerare che il “sinistro” governo Renzi sia riuscito in un compito che allo stesso Berlusconi non era mai riuscito, cioè abrogare l'articolo 18, ha dell'incredibile.
Considerare che il sempre “sinistro” governo Renzi stava quasi per riuscire a modificare la nostra Costituzione del 1948 in chiave neoliberista e neoconservatrice, ha dello stupefacente.
Ebbene, tutto ciò è merito dei media.
È tutto merito di Tv e radio rigorosamente di parte.
È tutto merito di una stampa tutta di parte, che, ha l'aggravante di percepire finanziamenti pubblici.
È sconcertante infatti, che tutti i media italiani, non solo quelli statali, percepiscano aiuti diretti o indiretti dallo Stato per modificare l'opinione pubblica ed i pensieri della gente, con quei soldi stessi che la gente versa all'Erario sotto forma di tasse.





Sempre in questi giorni gira una foto nei media.
Quella di un profugo di Ghouta con suo figlio in una valigia.
Quella foto è più efficace di 1000 bombe, di mille missili Cruise.
Quella foto è entrata “scientificamente” nelle menti dell'opinione pubblica per distorcere, a favore dell'Impero Usa, la realtà che sta avvenendo in Siria.
Gli Usa, con quella foto, hanno pareggiato, anzi, superato, 1000 bombe cadute su Ghouta.
Gli Usa, con quella foto, con quella “persuasione scientifica” hanno ottenuto di modificare l'opinione pubblica, in maniera molto “più efficace di una dose di olio di ricino”: la “persuasione” di quella foto è stata molto più efficace di qualunque tipo possibile di coercizione mediatica e non.
Tali “persuasioni” sono alla base di 72 anni di “dittature subliminali” occidentali.





Naturalmente, la “persuasione”, è molto più efficace, quando il media in questione finge di essere super partes.
È evidente di come siano molto più subdoli agli occhi della gente i media che io definirei “super partes di parte”, che non quelli “di parte propriamente detti”.
Prova ne sia che i giornali ed i media organi di partito o facilmente riconducibili ad un partito siano tutti chiusi da un pezzo.
Mentre media e giornali “super partes di parte” sono in pratica gli unici rimasti a governare il mercato dell'informazione.
Il cittadino, infatti, credendo di avere a che fare con un mezzo di informazione “oggettivo”, che oggettivo assolutamente non lo è mai stato, non riesce a discernere la volontà “plasmatrice” del mezzo in questione, e finisce per farsene influenzare.

Altra “genialata” è quella delle cosiddette “fake news” (termine oltremodo orribile!) che ha lo scopo di “ribaltare la frittata”.
Internet ha dato un grande potere ai cittadini, quello di essere padroni dell'informazione.
Il main stream questo non può permetterselo, ed ha trovato, con la scusa delle fake news, il sistema per rilanciarsi agli occhi dell'opinione pubblica come strumento di verità.
Esso che verità non lo è mai stato.
Il main stream, infatti, è sempre stato assoggettato al potere.
Ed il potere, che a volte può essere verità, quasi sempre non lo è.
Il main stream, infatti, in quanto espressione di potere, del potere, per definizione, non può essere verità.
L'espressione del potere, è sempre espressione di interessi.
A volte gli interessi necessitano che si dica la verità, ma molto, molto più spesso, no.




Un esempio lampante sono i 40 anni dalla morte di Moro, che sono caduti proprio in questi giorni.
Ma non c'è bisogno di andare a fatti così “eclatanti”.
Basta la continua cronaca sfacciatamente di parte che avviene con la guerra in Siria.
La “verità” che viene raccontata dai media sulla guerra in Siria è la “verità” del main stream, cioè la “verità del potere”, non la “verità vera”.
La “verità” sulla guerra in Siria è una “verità” di parte.
Cioè non è una verità.
È “la verità dell'Impero”.
Così come sono state tutte di parte le “verità” in politica estera e non in Italia da 72 anni ad oggi.
La “verità vera” nell'Italia repubblicana non è mai esistita.
È sempre stata la “verità” del paese colonizzatore.
È sempre stata una verità falsa.
È sempre stata la “verità dell'Impero”.

A questo serve la “querelle” degli ultimi mesi sulle fake news.
Ribaltare il fatto che, in un momento dove i cittadini hanno la possibilità di “autodeterminarsi con l'informazione”, in realtà le vere fake news avvengono da almeno 72 anni nella Colonia-Italia su impulso dell'Impero Usa, e non solo in guerra, non solo negli anni del Vietnam, o di Saddam, o dell'Afghanistan o della Jugoslavia, o di Moro, o del DC9 Itavia, per esempio, ma in tutta l'informazione quotidiana, politica e non.

In sintesi sono 72 anni di fake news occidentali.
Sono 72 anni di “veline governative” di Washington.
Parlare di fake news adesso è assolutamente ridicolo.
Parlare di fake news adesso in un mondo ed in un Paese colonizzato come l'Italia, dove, da 72 anni, la fake news è la prassi è un insulto all'intelligenza umana.

Godo nel vedere sempre più persone guardare meno i Tg e comprare meno i giornali.
Godo nel vedere sempre più ridotte le copie vendute della stampa.
Godo nel ribadire, che se non ci fossero i finanziamenti pubblici ai giornali, quasi tutti i quotidiani sarebbero già chiusi da un pezzo.
Godo nel dire che i difensori (pennivendoli!) del libero mercato, sono i primi a sfruttare gli aiuti dello Stato, senza i quali, i loro giornali sarebbero già chiusi da un pezzo.
Godo nel dire, ottimisticamente, che questo sistema orribile ed antietico chiamato capitalismo, così come il suo “Impero principale”, arriveranno certamente alla loro dissoluzione più completa.




Naturalmente non sarò così vecchio da vedere la fine di questo mondo ingiusto.
Ma morirò con la certezza, realista ed ottimista, che l'essere umano, lo “zoon politikon” per eccellenza, che nasce come “homo homini deus”, vivrà in pace con se stesso ed i propri simili in un mondo etico che ancora deve esistere e che in futuro esisterà certamente.

Io ho fiducia nell'uomo.

Ma ancora è presto…

 

per il momento prepariamoci a godere di altri 72 anni di fake news del main stream ufficiale!



Arnoldo Folino

sabato 17 febbraio 2018

I SONDAGGI SONO FINITI: ERA ORA!



Ieri è stato l'ultimo giorno dei sondaggi per le Politiche 2018.
Era ora!
Se esiste infatti una cosa che più subdolamente influenza l'opinione pubblica, questi sono i sondaggi.
È inutile girarci intorno, raccogliere le intenzioni di voto, non serve, come ci vogliono far credere, per avere il “polso della situazione”.
Serve, bensì, essenzialmente, per “indirizzare” e “plasmare” l'opinione pubblica.





Il vero andamento del consenso, infatti, i partiti lo custodiscono nelle loro “segrete stanze”.
Al pubblico si danno in pasto dati spesso non veritieri.
In pratica, la raccolta e la susseguente pubblicazione delle indicazioni di voto, servono praticamente solo per modificare le indicazioni di voto stesse dei cittadini.
Soprattutto in queste elezioni, con lo sbarramento al 3% e la famosa rincorsa al “voto utile”.
Ma il vero indirizzo dell'opinione pubblica lo si ha subdolamente.
Un partito vincente nei sondaggi, trascina ancor di più verso l'alto il proprio voto, come se avvenisse un circolo vizioso inconscio nelle menti degli elettori.
L'esatto contrario avviene per un partito perdente.
Ed in quest'ultimo caso si considerano, ripeto, pure il cosiddetto “voto utile” e la soglia di sbarramento.

Da questo si evince che sarei molto favorevole al “silenzio dei sondaggi” anche prima rispetto alle tempistiche attuali.
A mio modesto parere, per correttezza, il silenzio dei sondaggi dovrebbe cominciare almeno 2 mesi prima di qualunque elezione.
Le intenzioni di voto influenzano troppo, “inconsciamente”, e “scientificamente”, gli elettori.
Senza considerare che vengono favoriti quei partiti che possono permettersi di commissionare più sondaggi a loro vantaggio perché hanno più possibilità economiche.
I sondaggi sono parte integrante, tra i tanti, della “trasformazione” di queste presunte “democrazie”, in “plutocrazie”: si favoriscono cioè le lobby ed i partiti più ricchi.





Ma la cosa più triste, è che i sondaggi, oramai parte integrante della nostra società, non esistono soltanto a livello politico o elettorale.
Esistono sondaggi per ogni cosa.
Per ogni argomento.
Per ogni prodotto.
Per ogni marchio.

Ed anche in questo caso, non servono per tastare il polso della gente, ma per influenzare “scientificamente” ed “inconsciamente” le persone…

Alla faccia della “democrazia”…





Arnoldo Folino

martedì 13 febbraio 2018

I MEDIA ISTIGANO ALLO SCONTRO SOCIALE!



Sono oramai giorni, che, nei media, non si fa altro che parlare di “baby pensioni” e di anziani che percepiscono la pensione da più anni rispetto a quanti ne abbiano fatti in realtà di lavoro.
Tutto ciò è innegabile.
Ma ritengo oltremodo sbagliato soffiare sul vento dello scontro sociale e generazionale anziani/giovani.
Non è sicuramente colpa degli anziani se sono potuti andare in pensione con pochissimi anni di contributi.
La legge glielo ha permesso.
E non è sicuramente colpa degli anziani se il sistema pensionistico ha i conti in rosso.

E se fosse invece colpa della cattiva gestione della macchina statale?
E se si volesse forse coprire tali fallimenti additando implicitamente la colpa (?!) delle proprie incapacità agli anziani?
Dai servizi televisivi, sembra quasi che gli anziani facciano bene a morire… !
Tutto ciò ha dell'assurdo.
Ed ha come unico scopo quello di “proiettare” i propri fallimenti su altre persone.




Questo genere di refrain lo ritroviamo anche nella contrapposizione pensione dipendente pubblico/pensione lavoratore autonomo e nella contrapposizione tout court dipendente pubblico/lavoratore autonomo.
È forse colpa dei dipendenti pubblici se hanno pagato più contributi dei lavoratori autonomi?
È forse colpa dei dipendenti pubblici se hanno scelto una vita “senza rischi”, accettando tuttavia, di fatto, anche la possibilità di non essere eventualmente più ricchi di quello che potrebbero essere, come probabilmente può capitare ad un lavoratore autonomo?
Naturalmente no.
Eppure anche in questo caso, da almeno 25 anni, si soffia per puri scopi elettorali anche sul “vento” di questo “scontro sociale”.

Solo per accennare, ad oggi, gli unici che fanno “girare l'economia” sono proprio i pensionati ed i dipendenti pubblici.
Senza il loro potere d'acquisto, i consumi sarebbero azzerati…
E senza di loro, i tanto “amati” (?!) giovani sarebbero, nelle loro famiglie, nei guai più grossi…





Ritengo che tale modo di fare politica sia oltremodo populista.
D'altra parte, intendiamoci, chi oggi non è populista?
La totalità dei partiti in pratica lo è!
Ed è dal lontano 1994 che tutti i partiti fanno a gara ad essere l'uno più populista dell'altro, tutti cavalcando l'onda dell'antipolitica.
Ad oggi, a ben vedere, non esiste un partito che non cavalchi quest'onda.
Cavalcare l'antipolitica serve, nella maggior parte dei casi, a nascondere i propri fallimenti.
Quasi tutti lo fanno per questo motivo.
E poi c'è chi cavalca l'antipolitica, al contrario, per “veicolare”, ahimè, la protesta in un “alveo non insurrezionale”!
In pratica c'è chi cavalca l'antipolitica per “tenere buona la protesta” ad un livello accettabile.
Ed il loro voto è assolutamente “scientificamente congelato”.
La protesta, così facendo, è, di fatto, “scientificamente congelata”!




Lo scopo ultimo, dei due tipi di antipolitica, è quello di mantenere “scientificamente” lo status quo!

Perpetrare cioè un sistema totalmente sballato e schizofrenico, antietico ed anticristiano per eccellenza (per chi ci crede!), frutto della continua ricerca, per pochi “eletti” (!?), di ricchezze assurde ed inutili, a fronte di situazioni di disagio e povertà estreme per miliardi di persone.

Sta a noi “contropinionisti” che facciamo controinformazione con la giusta dose di “rabbia”, passione ed ironia, denunciare senza mai fare antipolitica come vanno le cose scrivendo la “realtà nuda e cruda”…


Arnoldo Folino

mercoledì 7 febbraio 2018

MASS MEDIA UFFICIALI O... FAKE NEWS?



Guardando ieri la tv, ho potuto vedere, per puro caso, uno spot di una nota casa di merendine, di dolciumi, snack e creme spalmabili, pubblicizzare un proprio prodotto.
Nello spot, si faceva riferimento al fatto che i giovani ora “scelgono” (?!) la merendina da consumare e che le mamme debbano tenerne conto.
Da qui è nata la mia determinazione nello scrivervi come in realtà vadano le cose nelle cosiddette “democrazie occidentali”.

Tanto per cominciare né i bambini né gli adolescenti scelgono le proprie merendine.
Esse vengono imposte negli spot pubblicitari presenti nei cartoni animati e nei programmi per bambini.
Qualunque bambino non ha mai scelto nessuna merendina. Gli è sempre stata imposta dai media: quante volte le mamme, i papà o i nonni, si saranno sentiti dire dai propri figli o nipoti mentre guardavano la tv: “Mamma, me la compri quella merendina?”
Tante. Tante volte. Innumerevoli.
Il bambino mangia quella merendina o quella crema spalmabile. Gli piace. Sono scientificamente fatte apposta per piacere ai più piccoli. Si abitua al loro sapore. Si fidelizza. E non abbandonerà mai più, né il marchio, né il prodotto. Neanche se dovesse uscire in commercio un prodotto più buono.



Tuttavia non funziona così solo con i più piccoli.
Ciò avviene anche tra di noi adulti.
E neanche ce ne accorgiamo.
Per esempio i mass media ci impongono quale macchina comprare. Come una merendina ad un bambino. Ci impongono persino che tipologia di motore scegliere.
È evidente, per esempio, negli ultimi anni, l'imposizione mediatica operata nei confronti del diesel.
Se non ve ne foste accorti, a causa dei maggiori profitti generati per le case automobilistiche, sono 20 anni circa che vi bombardano della bontà del motore a gasolio.
Finalmente (!!), tuttavia, hanno “scoperto” che è il tipo di motore a scoppio peggiore, ed oltretutto quello più inquinante. Alcune città e Paesi esteri sono già corsi ai ripari, bandendo nel loro territorio, per l'immediato futuro, il traffico dei motori diesel per sempre.
Ebbene, indipendentemente dal dietrofront che comincia a venir fuori (era ora!!), quanti di voi sono riusciti a resistere in questi venti anni passati alla tentazione di comprare un'auto diesel, proprio come un bambino che guarda lo spot di una merendina?
Quasi nessuno!
Io mi vanto di essere tra questi!
Nella mia famiglia vantiamo il fatto di non aver mai avuto un'auto diesel.








Tralasciando il diesel, quello che voglio farvi notare è che i mass media ci impongono tutto.
Ma proprio tutto.
Da quello che vestiamo, dal cellulare che compriamo, da quello che mangiamo, et cetera et cetera, financo al nostro stile di vita.
Ci avete mai fatto caso al fatto di come sia cambiata per esempio la nostra alimentazione nelle nostre tavole negli ultimi 40 anni?
Alla fine degli anni '70, inizio di quelli '80, non esistevano né fast food, né cibi congelati già pronti, né risotti in polvere pronti in 5 minuti.
I mass media, soprattutto la televisione, facendo leva sul presunto guadagno di tempo e sul presunto “essere alla moda”, hanno imposto un radicale cambiamento dei gusti alimentari degli italiani, che, senza accorgersene, hanno modificato radicalmente le loro preferenze.
Tralasciando gli “orrori alimentari” testé elencati, e tralasciando che quella del tempo è una grande sciocchezza (mia mamma per esempio prima di andare in pensione lavorava ma non ha mai utilizzato quei prodotti, né mi ha mai portato al fast food) gli italiani, purtroppo, in nome dei profitti delle industrie alimentari, stanno distruggendo la cucina tradizionale italiana, la quale rischia inevitabilmente di scomparire nonostante sia la migliore del mondo, e reputandola tale non per spirito di partigianeria ma per evidenti meriti.
Cucina tradizionale italiana che dovrebbe diventare Patrimonio dell'Unesco!
Altro che scomparire!

Naturalmente non discuto i gusti.
Ognuno fa quello che vuole.
E ad ognuno piace ciò che vuole.
Ma è proprio qui che volevo arrivare.



Voi nella vostra vita tout court e nella vostra vita di consumatori, in queste cosiddette “democrazie occidentali”, non avete mai scelto proprio niente!
Non avete mai scelto le merendine quando eravate piccoli.
Non avete mai scelto neanche i cibi precotti congelati già pronti in 5 minuti quando eravate studenti universitari.
E, in entrambi i casi, non avete scelto neanche il loro gusto!
Il “gusto” di questi prodotti, infatti, assente nella cucina precedente, vi è stato imposto dai media perché “cool” o perché i cibi sono “veloci” da cucinare
Non avete scelto neanche la vostra prima auto a gasolio quando avete avuto il vostro primo stipendio.
Vi è stato tutto imposto dai mass media.
Pensate di scegliere voi, ma vi impongono tutto!
Magari faceste quello che volete…
Non siate “orgoglioni”, ammettetelo! Ammetterlo è sinonimo di intelligenza!
I mass media impositori obbediscono alle dittature profittocratiche occidentali.
Dittature dove ciò che conta è, per l'appunto, solo il profitto.
E poi pazienza se i bambini che mangiano le merendine saranno i prossimi diabetici da adulti. Peraltro, il diabete, è giustappunto una patologia in costante aumento.
E pazienza se gli italiani distruggono la migliore cucina del mondo. Con evidenti ripercussioni anche sulla salute.
E pazienza se il diesel è il motore più inquinante. Con evidenti ripercussioni sempre sulla salute.
Le cosiddette “democrazie occidentali”, in nome del profitto, prima ci fanno lavorare come tanti automi, poi, ci fanno spendere quegli stessi soldi da noi guadagnati dove vogliono loro che noi li spendiamo.



È inutile che neghiate.
Non dite a voi stessi che avete sempre scelto voi.
Non mentite a voi stessi.
Sapete benissimo che non è vero.
Sono pochissime le persone che non si fanno influenzare dai media.
E tra queste, anche loro qualche volta sono “cadute”!
Nessuno si può dire veramente immune.
Anzi, ripeto, la maggioranza delle persone è nelle mani dei mass media.
È la dittatura dei mass media. (Ripeto, non siate “orgoglioni”, ammettetelo!)



Ed è proprio qui che volevo arrivare.
In questi 72 anni di dittatura massmediatica, 20 anni fa arriva internet.
Un mass media un po' differente.
Un mass media che si potrebbe definire “autogestito”.
Un mass media che, a discapito di quelli tradizionali, aumenta sempre più il proprio bacino d'utenza.
Un mass media dove l'utente, a differenza di tv, radio o stampa, sceglie in prima persona volontariamente quando, come e cosa vedere o sentire o leggere.
Negli ultimi tempi, nei piani alti della politica, si è intuita la “pericolosità” (?!) di internet.
Pericolosità per loro naturalmente.
Hai visto mai che i cittadini fanno quello che vogliono loro e non quello che gli imponiamo dall'alto? Bisogna correre ai ripari!”
Potrebbe essere una frase spesso ripetuta nei piani alti della politica.
Da qui nascono i tentativi di censurare il web.
In ogni maniera.
La scusa più in voga negli ultimi tempi è quella delle fake news.
Come se poi, tra l'altro, l'informazione ufficiale non ci avesse riempito di fake da 72 anni a questa parte.
Ma il problema è un altro, la gente, grazie al web, può sfuggire al “controllo dell'informazione”.
Controllo che deve essere sempre nelle loro mani.
Mai nelle nostre.




No… io voglio essere padrone di ciò di cui mi informo.

Non voglio essere manipolato dai mass media ufficiali.

Io mi informo via web su canali sicuri e di controinformazione.

E se questa è libertà (ma purtroppo non lo è) non si può censurare il web…

Non si può mettere la censura sulla controinformazione!

Io voglio essere padrone e libero di non seguire il main stream manipolatore, spesso falso, figlio del potere e del profitto!




Arnoldo Folino


“PENSIERI MARZOLINI” (SUL GIORNALISMO)

Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa. La riprova l'abbia...