Non
mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande
arma di distruzione di massa.
La
riprova l'abbiamo avuta con queste ultime elezioni Politiche.
Per
diversi giorni, fortunatamente fino ad una quindicina di giorni prima
della fine della campagna elettorale, ci hanno propinato dei sondaggi
fasulli per influenzare il voto.
Già
nell'articolo precedente vi ho spiegato la necessità di non
pubblicare sondaggi elettorali almeno due mesi prima del voto.
Il
risultato delle elezioni lo testimonia.
La
sconfitta del Pd è nettamente superiore a quella data dai sondaggi.
Così
come la vittoria del M5S.
Forza
Italia era data per prima nella coalizione del centrodestra.
Ed
invece ha vinto la Lega.
È
inutile sottolineare quanto questi risultati sarebbero stati diversi
con sondaggi più veritieri, e non falsati per ragioni puramente
speculative.
Il
risultato elettorale, infatti, con sondaggi reali, sarebbe stato
ancora più “polarizzato” rispetto a quello ottenuto il 4 marzo.
I
sondaggi non hanno fatto altro che “calmierare” una sconfitta
annunciata per alcuni ed una vittoria annunciata per molti,
influenzando un voto, che, altrimenti, sarebbe stato ancora più
“plateale”.
Ma
tralasciando i sondaggi ed i loro “scopi speculativi”, è
evidente come i media influenzino pesantemente l'opinione pubblica.
Risulta
incredibile, infatti, come giornali, Tv ed altro siano riusciti a
cambiare radicalmente, per esempio, l'elettorato di quello che è (o
per meglio dire, dovrebbe essere) l'erede del P.C.I. .
Gli
elettori del Pd, infatti, risultano essere modificati geneticamente.
E
non riescono ad accorgersi di ciò che continuano a votare, credendo
un partito di sinistra
ciò che in realtà è
un “sinistro” agglomerato
neoliberista.
Si
sa, il vecchio elettorato Pci vota fedelmente e ciecamente il suo
partito, o almeno quello che “è rimasto”.
Ma
da qui a non accorgersi del radicale cambiamento ce ne passa.
Sentire
Grasso (anche se in realtà fuoriuscito dal Pd) in campagna
elettorale parlare di abolizione del contante ha dell'incredibile per
un “leader” (?!) che si professerebbe di “sinistra”.
Considerare
che il “sinistro” governo Renzi sia riuscito in un compito che
allo stesso Berlusconi non era mai riuscito, cioè abrogare
l'articolo 18, ha dell'incredibile.
Considerare
che il sempre “sinistro” governo Renzi stava quasi per riuscire a
modificare la nostra Costituzione del 1948 in chiave neoliberista e
neoconservatrice, ha dello stupefacente.
Ebbene,
tutto ciò è merito dei media.
È
tutto merito di Tv e radio rigorosamente di parte.
È
tutto merito di una stampa tutta di parte, che, ha l'aggravante di
percepire finanziamenti pubblici.
È
sconcertante infatti, che tutti i media italiani, non solo quelli
statali, percepiscano aiuti diretti o indiretti dallo Stato
per modificare l'opinione pubblica ed i pensieri della gente, con
quei soldi stessi che la gente versa all'Erario sotto forma di tasse.
Ma
tralasciando i sondaggi ed i loro “scopi speculativi”, è
evidente come i media influenzino pesantemente l'opinione pubblica.
Risulta
incredibile, infatti, come giornali, Tv ed altro siano riusciti a
cambiare radicalmente, per esempio, l'elettorato di quello che è (o
per meglio dire, dovrebbe essere) l'erede del P.C.I. .
Gli
elettori del Pd, infatti, risultano essere modificati geneticamente.
E
non riescono ad accorgersi di ciò che continuano a votare, credendo
un partito di sinistra
ciò che in realtà è
un “sinistro” agglomerato
neoliberista.
Si
sa, il vecchio elettorato Pci vota fedelmente e ciecamente il suo
partito, o almeno quello che “è rimasto”.
Ma
da qui a non accorgersi del radicale cambiamento ce ne passa.
Sentire
Grasso (anche se in realtà fuoriuscito dal Pd) in campagna
elettorale parlare di abolizione del contante ha dell'incredibile per
un “leader” (?!) che si professerebbe di “sinistra”.
Considerare
che il “sinistro” governo Renzi sia riuscito in un compito che
allo stesso Berlusconi non era mai riuscito, cioè abrogare
l'articolo 18, ha dell'incredibile.
Considerare
che il sempre “sinistro” governo Renzi stava quasi per riuscire a
modificare la nostra Costituzione del 1948 in chiave neoliberista e
neoconservatrice, ha dello stupefacente.
Ebbene,
tutto ciò è merito dei media.
È
tutto merito di Tv e radio rigorosamente di parte.
È
tutto merito di una stampa tutta di parte, che, ha l'aggravante di
percepire finanziamenti pubblici.
È
sconcertante infatti, che tutti i media italiani, non solo quelli
statali, percepiscano aiuti diretti o indiretti dallo Stato
per modificare l'opinione pubblica ed i pensieri della gente, con
quei soldi stessi che la gente versa all'Erario sotto forma di tasse.
Sempre
in questi giorni gira una foto nei media.
Quella
di un profugo di Ghouta con suo figlio in una valigia.
Quella
foto è più efficace di 1000 bombe, di mille missili Cruise.
Quella
foto è entrata “scientificamente” nelle menti dell'opinione
pubblica per distorcere, a favore dell'Impero Usa, la realtà che sta
avvenendo in Siria.
Gli
Usa, con quella foto, hanno pareggiato, anzi, superato, 1000 bombe
cadute su Ghouta.
Gli
Usa, con quella foto, con quella “persuasione scientifica” hanno
ottenuto di modificare l'opinione pubblica, in maniera molto “più
efficace di una dose di olio di ricino”: la “persuasione” di
quella foto è stata molto più efficace di qualunque tipo possibile
di coercizione mediatica e non.
Tali
“persuasioni” sono alla base di 72 anni di “dittature
subliminali” occidentali.
Naturalmente,
la “persuasione”, è molto più efficace, quando il media in
questione finge di essere super partes.
È
evidente di come siano molto più subdoli agli occhi della gente i
media che io definirei “super partes di parte”,
che non quelli “di parte propriamente detti”.
Prova
ne sia che i giornali ed i media organi di partito o facilmente
riconducibili ad un partito siano tutti chiusi da un pezzo.
Mentre
media e giornali “super partes di parte” sono in pratica gli
unici rimasti a governare il mercato dell'informazione.
Il
cittadino, infatti, credendo di avere a che fare con un mezzo di
informazione “oggettivo”, che oggettivo assolutamente non lo è
mai stato, non riesce a discernere la volontà “plasmatrice” del
mezzo in questione, e finisce per farsene influenzare.
Altra
“genialata” è quella delle cosiddette “fake news” (termine
oltremodo orribile!) che ha lo scopo di “ribaltare la frittata”.
Internet
ha dato un grande potere ai cittadini, quello di essere padroni
dell'informazione.
Il
main stream questo non può permetterselo, ed ha trovato, con la
scusa delle fake news, il sistema per rilanciarsi agli occhi
dell'opinione pubblica come strumento di verità.
Esso
che verità non lo è mai stato.
Il
main stream, infatti, è sempre stato assoggettato al potere.
Ed
il potere, che a volte può essere verità, quasi sempre non lo è.
Il
main stream, infatti, in quanto espressione di potere, del potere,
per definizione, non può essere verità.
L'espressione
del potere, è sempre espressione di interessi.
A
volte gli interessi necessitano che si dica la verità, ma molto,
molto più spesso, no.
Un
esempio lampante sono i 40 anni dalla morte di Moro, che sono caduti
proprio in questi giorni.
Ma
non c'è bisogno di andare a fatti così “eclatanti”.
Basta
la continua cronaca sfacciatamente di parte che avviene con la guerra
in Siria.
La
“verità” che viene raccontata dai media sulla guerra in Siria è
la “verità” del main stream, cioè la “verità del potere”,
non la “verità vera”.
La
“verità” sulla guerra in Siria è una “verità” di parte.
Cioè
non è una verità.
È
“la verità dell'Impero”.
Così
come sono state tutte di parte le “verità” in politica estera e
non in Italia da 72 anni ad oggi.
La
“verità vera” nell'Italia repubblicana non è mai esistita.
È
sempre stata la “verità” del paese colonizzatore.
È
sempre stata una verità falsa.
È
sempre stata la “verità dell'Impero”.
A
questo serve la “querelle” degli ultimi mesi sulle fake news.
Ribaltare
il fatto che, in un momento dove i cittadini hanno la possibilità di
“autodeterminarsi con l'informazione”, in realtà le vere fake
news avvengono da almeno 72 anni nella Colonia-Italia su impulso
dell'Impero Usa, e non solo in guerra, non solo negli anni del
Vietnam, o di Saddam, o dell'Afghanistan o della Jugoslavia, o di
Moro, o del DC9 Itavia, per esempio, ma in tutta
l'informazione quotidiana, politica e non.
In
sintesi sono 72 anni di fake news occidentali.
Sono
72 anni di “veline governative” di Washington.
Parlare
di fake news adesso è assolutamente ridicolo.
Parlare
di fake news adesso in un mondo ed in un Paese colonizzato come
l'Italia, dove, da 72 anni, la fake news è la prassi è un insulto
all'intelligenza umana.
Godo
nel vedere sempre più persone guardare meno i Tg e comprare meno i
giornali.
Godo
nel vedere sempre più ridotte le copie vendute della stampa.
Godo
nel ribadire, che se non ci fossero i finanziamenti pubblici ai
giornali, quasi tutti i quotidiani sarebbero già chiusi da un pezzo.
Godo
nel dire che i difensori (pennivendoli!) del libero mercato, sono i
primi a sfruttare gli aiuti dello Stato, senza i quali, i loro
giornali sarebbero già chiusi da un pezzo.
Godo
nel dire, ottimisticamente, che questo sistema orribile ed
antietico chiamato capitalismo, così come il suo “Impero
principale”, arriveranno certamente alla loro dissoluzione
più completa.
Naturalmente
non sarò così vecchio da vedere la fine di questo mondo ingiusto.
Ma
morirò con la certezza, realista ed ottimista, che l'essere umano,
lo “zoon politikon” per eccellenza, che nasce come “homo homini
deus”, vivrà in pace con se stesso ed i propri simili in un mondo
etico che ancora deve esistere e che in futuro esisterà certamente.
Io
ho fiducia nell'uomo.
Ma
ancora è presto…
… per
il momento prepariamoci a godere di altri 72 anni di fake news del
main stream ufficiale!
Arnoldo
Folino