martedì 13 febbraio 2018

I MEDIA ISTIGANO ALLO SCONTRO SOCIALE!



Sono oramai giorni, che, nei media, non si fa altro che parlare di “baby pensioni” e di anziani che percepiscono la pensione da più anni rispetto a quanti ne abbiano fatti in realtà di lavoro.
Tutto ciò è innegabile.
Ma ritengo oltremodo sbagliato soffiare sul vento dello scontro sociale e generazionale anziani/giovani.
Non è sicuramente colpa degli anziani se sono potuti andare in pensione con pochissimi anni di contributi.
La legge glielo ha permesso.
E non è sicuramente colpa degli anziani se il sistema pensionistico ha i conti in rosso.

E se fosse invece colpa della cattiva gestione della macchina statale?
E se si volesse forse coprire tali fallimenti additando implicitamente la colpa (?!) delle proprie incapacità agli anziani?
Dai servizi televisivi, sembra quasi che gli anziani facciano bene a morire… !
Tutto ciò ha dell'assurdo.
Ed ha come unico scopo quello di “proiettare” i propri fallimenti su altre persone.




Questo genere di refrain lo ritroviamo anche nella contrapposizione pensione dipendente pubblico/pensione lavoratore autonomo e nella contrapposizione tout court dipendente pubblico/lavoratore autonomo.
È forse colpa dei dipendenti pubblici se hanno pagato più contributi dei lavoratori autonomi?
È forse colpa dei dipendenti pubblici se hanno scelto una vita “senza rischi”, accettando tuttavia, di fatto, anche la possibilità di non essere eventualmente più ricchi di quello che potrebbero essere, come probabilmente può capitare ad un lavoratore autonomo?
Naturalmente no.
Eppure anche in questo caso, da almeno 25 anni, si soffia per puri scopi elettorali anche sul “vento” di questo “scontro sociale”.

Solo per accennare, ad oggi, gli unici che fanno “girare l'economia” sono proprio i pensionati ed i dipendenti pubblici.
Senza il loro potere d'acquisto, i consumi sarebbero azzerati…
E senza di loro, i tanto “amati” (?!) giovani sarebbero, nelle loro famiglie, nei guai più grossi…





Ritengo che tale modo di fare politica sia oltremodo populista.
D'altra parte, intendiamoci, chi oggi non è populista?
La totalità dei partiti in pratica lo è!
Ed è dal lontano 1994 che tutti i partiti fanno a gara ad essere l'uno più populista dell'altro, tutti cavalcando l'onda dell'antipolitica.
Ad oggi, a ben vedere, non esiste un partito che non cavalchi quest'onda.
Cavalcare l'antipolitica serve, nella maggior parte dei casi, a nascondere i propri fallimenti.
Quasi tutti lo fanno per questo motivo.
E poi c'è chi cavalca l'antipolitica, al contrario, per “veicolare”, ahimè, la protesta in un “alveo non insurrezionale”!
In pratica c'è chi cavalca l'antipolitica per “tenere buona la protesta” ad un livello accettabile.
Ed il loro voto è assolutamente “scientificamente congelato”.
La protesta, così facendo, è, di fatto, “scientificamente congelata”!




Lo scopo ultimo, dei due tipi di antipolitica, è quello di mantenere “scientificamente” lo status quo!

Perpetrare cioè un sistema totalmente sballato e schizofrenico, antietico ed anticristiano per eccellenza (per chi ci crede!), frutto della continua ricerca, per pochi “eletti” (!?), di ricchezze assurde ed inutili, a fronte di situazioni di disagio e povertà estreme per miliardi di persone.

Sta a noi “contropinionisti” che facciamo controinformazione con la giusta dose di “rabbia”, passione ed ironia, denunciare senza mai fare antipolitica come vanno le cose scrivendo la “realtà nuda e cruda”…


Arnoldo Folino

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