giovedì 23 giugno 2016

LA CHIESA DEVE PAGARE LE TASSE!



Come tutte le istituzioni presenti in Italia, anche la chiesa deve pagare le tasse. Penso che sia un DOVERE CIVICO IMPRESCINDIBILE.

TUTTI i soggetti fiscali di una nazione devono pagare i tributi, perché TUTTI i soggetti fiscali di una nazione usufruiscono dei servizi e del Welfare del paese di cui fanno parte. Quindi visto e considerato che un prete o un vescovo a Roma prende l'autobus, o, quando sta male in salute, usufruisce del Servizio Sanitario Nazionale, oppure usufruisce dei servizi idrici, etc. etc., è giusto che lui e la chiesa paghino le tasse del comune di Roma per intero! Lasciate stare che talvolta tali servizi non sono efficienti, ma le inefficienze sono tali anche per gli altri “cittadini normali figli di un dio minore”, con la differenza che quest'ultimi tuttavia pagano le tasse.


Il problema è proprio questo: non è giusto che ci sia questa disparità di trattamento tra questi due soggetti differenti, cioè tra i normali miei concittadini italiani “figli di un dio minore” e la chiesa, visto che entrambi usufruiscono in Italia degli stessi servizi. Non è giusto quindi che ci sia chi onestamente paga, e chi, furbamente, evade le tasse, considerato che entrambi i soggetti ricevono dallo Stato lo stesso trattamento.
Anzi, e qui ci sarebbe da scrivere moltissimo, il colmo è che chi furbamente evade le tasse in Italia, cioè la chiesa, riceve dallo Stato un trattamento migliore rispetto a chi onestamente butta letteralmente il sangue per pagarle, come gli onesti “cittadini normali figli di un dio minore”!

Ma tralasciando tutto ciò vi sembra giusto che un funzionario vaticano, cioè uno di quegli alti prelati che lavora nelle segreterie vaticane, mentre passeggia per Roma la sera, sfrutti la luce dei lampioni, il servizio notturno dei “pizzardoni” (cioè i vigili urbani romani), gli autobus notturni, o, che, molto più probabilmente, viste le ingenti ricchezze TAX FREE dello I.O.R., circoli su una fiammante e pesante ammiraglia con tanto d'autista consumando le strade della capitale alla stessa maniera di un normalissimo cittadino “figlio di un dio minore” in tutte le circostanze elencate, ma che, a differenza di quest'ultimo, evada le tasse? No, non è giusto!

Vi sembra giusto che il soggetto fiscale chiamato chiesa in Italia sia praticamente tax free (cioè esente da tasse) né più e né meno come un Briatore che porta i soldi in Svizzera o al Principato di Monaco per evadere il fisco? No, non è giusto!

Purtroppo, come ho scritto molto spesso nei miei articoli, non è il Vaticano il paese della chiesa, ma l'Italia. E purtroppo, come ho scritto spesso nei miei articoli, l'Italia è un paese a “doppia sovranità limitata”, in quanto riceve le ingerenze (in realtà è letteralmente comandato!) della chiesa e degli USA. Infatti non è solo la chiesa cattolica apostolica romana a non pagare le tasse. Queste ultime non sono pagate neanche dagli americani! Tutti sanno che, rispetto a noi, “figli di un dio minore”, le basi NATO in Italia non pagano le tasse!



Ho sentito spesso dire da qualcuno che “l'esenzione” delle tasse nei confronti della chiesa (cioè l'evasione, parlando in termini più precisi) sia una cosa utile per quanto riguarda per esempio le scuole paritarie cattoliche. Niente di più falso! Il rapporto Stato-scuole paritarie cattoliche è assolutamente di tipo parassitario.
In primo luogo le scuole cattoliche sono delle vere e proprie società con fini di lucro a spese dei contribuenti.
In secondo luogo sono, a differenza di quello che si pensa, dei veri e propri centri di sfruttamento per il lavoro degli insegnanti: chi conosce bene il mondo della scuola, sa che gli insegnanti lavorano per questi istituti con lo scopo principale di fare punteggio e che non solo sono malpagati, ancor di più di quelli che lavorano per le scuole statali, me che spesso e volentieri non vengono proprio pagati o quasi per nulla, costretti quindi a firmare il falso pur di avere il punteggio sperato: in sostanza spesso gli insegnanti nelle scuole parificate cattoliche lavorano gratis in condizione di assoluto sfruttamento. Quando si dice la “carità cattolica”…
In terzo luogo, le furbissime scuole paritarie cattoliche, ricevono continuamente fondi dallo Stato, continuando a non pagare le tasse.
In quarto luogo la nostra cara e bellissima costituzione del 1948 recita all'articolo 33 (articolo che, per il momento, se anche dovesse passare questa scellerata “schiforma” costituzionale rimarrebbe comunque!) che: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”. Ecco, “senza oneri per lo Stato”, uno dei tantissimi passi della nostra meravigliosa Carta MAI RISPETTATO!

In pratica con i fondi dati alle scuole cattoliche e con ciò che ne risulterebbe del mancato introito delle tasse, lo Stato potrebbe tranquillamente creare tantissimi asili nido aperti forse anche tutto l'anno!

Il problema è che bisogna, tuttavia, “ingrassare” l'ingordigia (quinto peccato capitale!) di danaro della chiesa…


E quindi paghiamo doppiamente: prima le tasse, che vanno a finire alla chiesa ed alle scuole cattoliche, e poi direttamente le scuole cattoliche stesse, con la retta, per chi manda i bambini in quegli istituti. Quando invece potremmo tranquillamente pagare solo le tasse in misura minore se la chiesa “riemergesse”, fiscalmente parlando, ed avere contemporaneamente tantissimi asili nido statali dislocati in maniera capillare sul territorio!

Ma purtroppo dobbiamo aumentare le già inutilmente grandissime ricchezze della chiesa, la quale dovrebbe invece predicare povertà ed umiltà…

Il problema è proprio questo: la chiesa, soprattutto negli ultimi tempi, dice di aver ritrovato gli antichi ideali di povertà. A me non sembra proprio: la vedo (ed oggettivamente è!) ancora una delle più grandi lobby finanziarie del pianeta, e così sarà ancora per tantissimo tempo.

Cara chiesa, non prenderci in giro! Non dire di essere tornata agli antichi valori del francescanesimo quando ancora oggi il danaro è lo scopo principale della tua esistenza!

Intanto, se proprio vuoi dimostrare un piccolo inizio di uguaglianza nei confronti di chi è più povero di te, un piccolo inizio di giustizia sociale nei confronti di chi sta peggio di te, un piccolo inizio di rispetto di valori etici e morali nei confronti di chi rispettosamente fa il suo dovere con il fisco, COMINCIA A PAGARE LE TASSE, come tutti noi cittadini italiani “figli di un dio minore”…



Arnoldo Folino

domenica 19 giugno 2016

LA BREXIT NON CI SARÀ!





Il presidente degli Stati Uniti, a due mesi esatti dalla fatidica data del 23 giugno 2016, in visita in Regno Unito per i novant’anni della regina Elisabetta II, ha lanciato il suo “appello” al popolo britannico di evitare la Brexit.
Vi chiederete, non è forse legittimo che un capo di stato dica la sua opinione in merito? Lo sarebbe, se non fosse che il “signorino” abbia un doppio fine. Infatti d’accordo con il premier britannico Cameron, sono riusciti a spuntare un accordo favorevole UK-UE. Il problema è proprio questo: qualora la Brexit non vincesse, ci troveremmo uno stato nell’UE, il Regno Unito, che avrebbe dei rapporti particolari e specifici, delle condizioni particolari e privilegiate con l’Unione stessa rispetto agli altri stati membri: questo non sarebbe giusto ed andrebbe contro i valori etico-politici per cui hanno combattuto i padri dell’Europa e che stanno alla base dell’Ue; andrebbe nettamente contro l'idea di Europa che era alle fondamenta della sua costituzione.




Non è giusto infatti che ci sia disparità di trattamento all’interno dell’Unione Europea Se si vuole stare in Europa bisogna starci tutti quanti insieme ALLE STESSE CONDIZIONI. L’Unione Europea era nata secondo altri “auspici”. Ed uno di questi “auspici”, voluto dai padri costituenti, fondamentale, oserei dire, era che ci fosse ASSOLUTA UGUAGLIANZA DI CONDIZIONI tra gli stati che ne facessero parte.

Ebbene, tutto ciò non sta avvenendo! In Europa non c’è uguaglianza di condizioni tra stati. E questo è assolutamente riprovevole ed insopportabile per un VERO EUROPEISTA CONVINTO COME ME!

No, non era questa l'Unione europea che noi giovani sognavamo: questa è solo un'istituzione che sta impoverendo le conquiste sociali e politiche del ceto medio in favore dei grandi dell'economia e che pone gli interessi economici sopra quelli etici, professionali e sociali di ogni singolo cittadino di cui ne fa parte.

No, non è questa l’Europa che sognavo, che sognavamo! Questa è “un’accozzaglia” di stati forti, Francia, Regno Unito e Germania, a loro volta sottoposti all’unico vero stato forte, gli USA, e di stati deboli, quest’ultimi al servizio e sottoposti ai primi.

No, non è questo il sogno di Mazzini! Questa Europa è solo espressione di interessi economici di poteri forti e non di un’unione fraterna tra stati ed etnie.





Per questa ragione, poiché ripeto, sono UN VERO EUROPEISTA CONVINTO, mi auguro il successo della Brexit e la sconfitta degli interessi americani. Ma poiché per l’appunto gli interessi americani vogliono un Regno Unito ancora in UE, la Brexit, fidatevi, non avverrà, con buona pace per i britannici che la vorrebbero e, soprattutto, con buona pace dei VERI EUROPEISTI CONVINTI COME ME, che saranno costretti a sopportare la presenza, in Europa, di uno stato che ha condizioni di privilegio rispetto ad altri e che non perde occasione, come “rigurgito” ed “emanazione” del “capo sito oltreoceano”, per seminare zizzanie in Europa ed evitare che quest’ultima diventi una potenza mondiale e sia sempre assoggettata al diktat americano.
Non credo, purtroppo, che il Regno Unito possa uscire dall'Unione europea. Gli Stati Uniti non vogliono che il loro più fedele alleato in Europa e nella NATO abbandoni, per ragioni geopolitiche, l'Ue. E se a tutto ciò s'aggiungono le ragioni economiche delle grandi lobby, si evince che la Brexit sarà praticamente impossibile e che il referendum altro non sia che una concessione ai cittadini britannici di una scelta che in realtà tale non sarà, visto che il risultato del referendum è scontato e mi è apparso tale sin dall'inizio.





Tutto ciò non è giusto, e per tutto questo spero, ripeto, da europeista convinto, che il Regno Unito esca dall'Unione.

Ma non vi preoccupate, ciò non avverrà!

Spero la mattina del venerdì 24 giugno del 2016 di svegliarmi con la bella notizia che la Brexit sia avvenuta! Ma ciò purtroppo non avverrà…

Spero di sbagliarmi!



Arnoldo Folino

lunedì 13 giugno 2016

ANALISI DEI FATTI DI ROSARNO




Non potevo non fare un po’ di “contropinione” dei fatti accaduti recentemente a Rosarno. Bisogna analizzare l’accaduto sotto due punti di vista, quello del fatto in se, e quello di ciò che sta dietro il fatto stesso.

Per quanto riguarda il fatto in se, non ho sentito praticamente quasi nessuno ammettere che il carabiniere ferito al volto vicino all’occhio destro e al braccio dal giovane africano con un coltello abbia fatto bene a sparare. Qualcuno potrebbe dire che avrebbe potuto colpire il braccio dove il giovane brandiva l’arma bianca ma quando una persona si vede assalita da un malintenzionato con in mano un coltello, e quest’ultimo la ferisce vicino ad un occhio e ad un braccio, tale persona, in evidente pericolo di vita, ha tutto il diritto, per legittima difesa, di difendersi e sparare per salvarsi: sono infatti sicuro che il nostro tutore delle forze dell’ordine ha avuto tutte le sue buone ragioni per sparare il maliano all’addome poiché in questo caso particolare ha riscontrato un’evidente, classica e pericolosissima situazione di pericolo di vita. Bisogna poi considerare che l’atto perpetrato dal giovane africano del Mali altro non è che un vero e proprio TENTATO OMICIDIO, e questo mi sembra che non l’abbia detto praticamente nessuno. Quindi, visto che per fortuna non abitiamo negli USA dove i poliziotti hanno il “grilletto facile”, mi sembra doveroso, anche per rispetto nei confronti dell’Arma, considerato che in questa particolare situazione non si poteva fare altrimenti, affermare con tutta tranquillità che il carabiniere abbia fatto bene a sparare, soprattutto per evitare che possano riaccadere, per emulazione, fatti simili di VIOLENZA che non devono e possono subire né i nostri tutori delle forze dell’ordine, né, eventualmente, meno che meno, cittadini privati. Far rispettare le regole della nazione ospitante, cioè l’Italia, penso che sia un atto dovuto ed una cosa FONDAMENTALE.




Analizzando invece l’accaduto riguardo ciò che gli sta dietro, non si può non considerare la disumanità in cui vivono gli immigrati che abitano le tendopoli e le baraccopoli e soprattutto il fenomeno del caporalato. Entrambe le situazioni, decisamente insostenibili, fanno “esplodere” situazioni come il recentissimo tentato omicidio del giovane maliano a Rosarno ed i fatti, sempre di Rosarno, del 2010. Gli immigrati sono sfruttati in maniera riprovevole, le loro condizioni di vita sono devastanti: tutto ciò determina una tale instabilità psichica ed un tale senso di precarietà nel loro animo da far sì che esplodano violenze inaudite, che, ripeto, come ho scritto sopra, sono INGIUSTIFICABILI e non devono essere MAI COMMESSE: la GIUSTA PROTESTA dei giovani immigrati deve sempre rimanere in AMBITI CIVILI, deve essere forte, presente, ben visibile, ma MAI VIOLENTA e SEMPRE CIVILE: i nostri emigrati italiani dell’ottocento e del novecento, infatti, raramente sono arrivati a tali atti di violenza, eppure anche loro hanno vissuto in condizioni disumane.



Le cause dello sfruttamento del lavoro degli immigrati sono da ricercare nei cambiamenti economici e nell’esasperazione del già nefasto capitalismo. Il caporalato, infatti, pratica presente in Italia da diversi secoli, è andato degenerando col tempo a causa della concorrenza internazionale dei prodotti agricoli esteri che entrano nel mercato italiano ad un prezzo inferiore di quello dei nostri prodotti. I costi di produzione e di manodopera più bassi dei prodotti esteri hanno fatto sì che i nostri agricoltori, per restare competitivi sul mercato, abbiano puntato sullo sfruttamento disumano del lavoro dei migranti.


Come sempre la colpa è del capitalismo, un sistema non meno turpe ed insensato del socialismo reale.
Come sempre la colpa è del dio denaro, vero motore del mondo capitalista.

Finché infatti esisterà questo sistema sociale ed economico disumano e alienante, dove l’uomo, in questo caso l’immigrato, è visto come uno “strumento”, ossia come una specie di “robot”, da sfruttare per le ragioni di un mercato senza senso e schizofrenico, fatti come quelli di Rosarno faranno sempre parte della nostra attualità.

Nel frattempo un giovane di quasi trent’anni è morto ed un carabiniere avrà per sempre il viso sfregiato. E il tutto per che cosa? Per raccogliere in maniera disumana delle arance che, in gran quantità, saranno persino BUTTATE o DISTRUTTE per tenerne alto il prezzo…

Questo è il nostro insensato capitalismo che tutti amano definire “bello”…



Arnoldo Folino

giovedì 2 giugno 2016

LA MORTE MASS MEDIATICA DI PANNELLA E ALBERTAZZI





Come SEMPRE accade quando muore un personaggio famoso ed importante che ha dato lustro e visibilità alla nostra cara Italia, i nostri politici, TUTTI, DI QUALUNQUE SCHIERAMENTO, esprimono il loro più sentito (ed ipocrita) cordoglio sulla sua morte. La stessa cosa è capitata di recente con la morte di Pannella prima, ed Albertazzi poi. Per giorni non abbiamo sentito altro che Mattarella, Renzi & Co., e tutti gli altri politici di altri schieramenti “esprimere” il loro “dispiacere” per la morte di questi due grandi uomini. Fermo restando la grandezza dei due personaggi e fermo restando il ruolo che hanno svolto, in ambiti diversi, per la nostra nazione, io non so voi ma sono stufo di sentire e vedere “pontificare” dei politici con paroloni, con “frasi fatte dall’ovvietà lapalissiana” e con finto dispiacere ai quali non importa proprio un bel niente della morte né di quest’ultimi due grandi uomini morti recentemente, né di tutti gli altri morti prima di loro due. Per farla breve, per Mattarella, Renzi e per TUTTI gli altri politici, la morte di Albertazzi e Pannella è una cosa assolutamente ININFLUENTE e DISINTERESSATA dal punto di vista etico ed affettivo, ma, anzi, dal punto di vista utilitaristico, è un vero e proprio “assist”, un vero e proprio favore, persino un vero e proprio PIACERE: grazie alla morte di questi illustri e grandi uomini italici, i politici possono spolverare la loro tronfia e pomposa, ma, soprattutto, falsissima ed ipocrita retorica, per fare bella figura agli occhi di tutti ed apparire per il contrario di quello che sono, cioè per persone etiche, quando in realtà sono l’esatto opposto.




Sarebbe ora che i politici la smettessero di prendere in giro la gente con i loro falsi sentimenti!

Sarebbe molto più fine, corretto e sincero esprimere delle sentite condoglianze in maniera sobria e concisa e fermarsi qui!

Tanto lo sanno tutti che la morte dei grandi non vi tange, cari politici: voi siete ad altre faccende affaccendati, e sarebbe più giusto evitare di scadere nella finta retorica.

Ma tanto, ciò che ho scritto non servirà a molto, anzi, a niente, e, cari politici, alla prossima morte di un grande, che tra le altre cose aspettate con piacere per fare bella mostra di voi stessi, esprimerete, come sempre, il vostro finto, falso, ipocrita e retorico cordoglio, ben sapendo che della sua morte non ve ne importerà realmente, come si suol dire, proprio un fico secco!



Arnoldo Folino

“PENSIERI MARZOLINI” (SUL GIORNALISMO)

Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa. La riprova l'abbia...