lunedì 13 giugno 2016

ANALISI DEI FATTI DI ROSARNO




Non potevo non fare un po’ di “contropinione” dei fatti accaduti recentemente a Rosarno. Bisogna analizzare l’accaduto sotto due punti di vista, quello del fatto in se, e quello di ciò che sta dietro il fatto stesso.

Per quanto riguarda il fatto in se, non ho sentito praticamente quasi nessuno ammettere che il carabiniere ferito al volto vicino all’occhio destro e al braccio dal giovane africano con un coltello abbia fatto bene a sparare. Qualcuno potrebbe dire che avrebbe potuto colpire il braccio dove il giovane brandiva l’arma bianca ma quando una persona si vede assalita da un malintenzionato con in mano un coltello, e quest’ultimo la ferisce vicino ad un occhio e ad un braccio, tale persona, in evidente pericolo di vita, ha tutto il diritto, per legittima difesa, di difendersi e sparare per salvarsi: sono infatti sicuro che il nostro tutore delle forze dell’ordine ha avuto tutte le sue buone ragioni per sparare il maliano all’addome poiché in questo caso particolare ha riscontrato un’evidente, classica e pericolosissima situazione di pericolo di vita. Bisogna poi considerare che l’atto perpetrato dal giovane africano del Mali altro non è che un vero e proprio TENTATO OMICIDIO, e questo mi sembra che non l’abbia detto praticamente nessuno. Quindi, visto che per fortuna non abitiamo negli USA dove i poliziotti hanno il “grilletto facile”, mi sembra doveroso, anche per rispetto nei confronti dell’Arma, considerato che in questa particolare situazione non si poteva fare altrimenti, affermare con tutta tranquillità che il carabiniere abbia fatto bene a sparare, soprattutto per evitare che possano riaccadere, per emulazione, fatti simili di VIOLENZA che non devono e possono subire né i nostri tutori delle forze dell’ordine, né, eventualmente, meno che meno, cittadini privati. Far rispettare le regole della nazione ospitante, cioè l’Italia, penso che sia un atto dovuto ed una cosa FONDAMENTALE.




Analizzando invece l’accaduto riguardo ciò che gli sta dietro, non si può non considerare la disumanità in cui vivono gli immigrati che abitano le tendopoli e le baraccopoli e soprattutto il fenomeno del caporalato. Entrambe le situazioni, decisamente insostenibili, fanno “esplodere” situazioni come il recentissimo tentato omicidio del giovane maliano a Rosarno ed i fatti, sempre di Rosarno, del 2010. Gli immigrati sono sfruttati in maniera riprovevole, le loro condizioni di vita sono devastanti: tutto ciò determina una tale instabilità psichica ed un tale senso di precarietà nel loro animo da far sì che esplodano violenze inaudite, che, ripeto, come ho scritto sopra, sono INGIUSTIFICABILI e non devono essere MAI COMMESSE: la GIUSTA PROTESTA dei giovani immigrati deve sempre rimanere in AMBITI CIVILI, deve essere forte, presente, ben visibile, ma MAI VIOLENTA e SEMPRE CIVILE: i nostri emigrati italiani dell’ottocento e del novecento, infatti, raramente sono arrivati a tali atti di violenza, eppure anche loro hanno vissuto in condizioni disumane.



Le cause dello sfruttamento del lavoro degli immigrati sono da ricercare nei cambiamenti economici e nell’esasperazione del già nefasto capitalismo. Il caporalato, infatti, pratica presente in Italia da diversi secoli, è andato degenerando col tempo a causa della concorrenza internazionale dei prodotti agricoli esteri che entrano nel mercato italiano ad un prezzo inferiore di quello dei nostri prodotti. I costi di produzione e di manodopera più bassi dei prodotti esteri hanno fatto sì che i nostri agricoltori, per restare competitivi sul mercato, abbiano puntato sullo sfruttamento disumano del lavoro dei migranti.


Come sempre la colpa è del capitalismo, un sistema non meno turpe ed insensato del socialismo reale.
Come sempre la colpa è del dio denaro, vero motore del mondo capitalista.

Finché infatti esisterà questo sistema sociale ed economico disumano e alienante, dove l’uomo, in questo caso l’immigrato, è visto come uno “strumento”, ossia come una specie di “robot”, da sfruttare per le ragioni di un mercato senza senso e schizofrenico, fatti come quelli di Rosarno faranno sempre parte della nostra attualità.

Nel frattempo un giovane di quasi trent’anni è morto ed un carabiniere avrà per sempre il viso sfregiato. E il tutto per che cosa? Per raccogliere in maniera disumana delle arance che, in gran quantità, saranno persino BUTTATE o DISTRUTTE per tenerne alto il prezzo…

Questo è il nostro insensato capitalismo che tutti amano definire “bello”…



Arnoldo Folino

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