Come
tutte le istituzioni presenti in Italia, anche la chiesa deve pagare
le tasse. Penso che sia un DOVERE CIVICO IMPRESCINDIBILE.
TUTTI
i soggetti fiscali di una nazione devono pagare i tributi, perché
TUTTI i soggetti fiscali di una nazione usufruiscono dei servizi e
del Welfare del paese di cui fanno parte. Quindi visto e considerato
che un prete o un vescovo a Roma prende l'autobus, o, quando sta male
in salute, usufruisce del Servizio Sanitario Nazionale, oppure
usufruisce dei servizi idrici, etc. etc., è giusto che lui e la
chiesa paghino le tasse del comune di Roma per intero! Lasciate stare
che talvolta tali servizi non sono efficienti, ma le inefficienze
sono tali anche per gli altri “cittadini normali figli di un dio
minore”, con la differenza che quest'ultimi tuttavia pagano le
tasse.
Il
problema è proprio questo: non è giusto che ci sia questa
disparità di trattamento tra questi due soggetti differenti, cioè
tra i normali miei concittadini italiani “figli di un dio minore”
e la chiesa, visto che entrambi usufruiscono in Italia degli stessi
servizi. Non è giusto quindi che ci sia chi onestamente paga,
e chi, furbamente, evade le tasse, considerato che entrambi i
soggetti ricevono dallo Stato lo stesso trattamento.
Anzi,
e qui ci sarebbe da scrivere moltissimo, il colmo è che chi
furbamente evade le tasse in Italia, cioè la chiesa, riceve dallo
Stato un trattamento migliore rispetto a chi onestamente butta
letteralmente il sangue per pagarle, come gli onesti “cittadini
normali figli di un dio minore”!
Ma
tralasciando tutto ciò vi sembra giusto che un funzionario vaticano,
cioè uno di quegli alti prelati che lavora nelle segreterie
vaticane, mentre passeggia per Roma la sera, sfrutti la luce dei
lampioni, il servizio notturno dei “pizzardoni” (cioè i vigili
urbani romani), gli autobus notturni, o, che, molto più
probabilmente, viste le ingenti ricchezze TAX FREE dello I.O.R.,
circoli su una fiammante e pesante ammiraglia con tanto d'autista
consumando le strade della capitale alla stessa maniera di un
normalissimo cittadino “figlio di un dio minore” in tutte le
circostanze elencate, ma che, a differenza di quest'ultimo, evada le
tasse? No, non è giusto!
Vi
sembra giusto che il soggetto fiscale chiamato chiesa in Italia sia
praticamente tax free (cioè esente da tasse) né più e né meno
come un Briatore che porta i soldi in Svizzera o al Principato di
Monaco per evadere il fisco? No, non è giusto!
Purtroppo,
come ho scritto molto spesso nei miei articoli, non è il
Vaticano il paese della chiesa, ma l'Italia. E purtroppo, come ho
scritto spesso nei miei articoli, l'Italia è un paese a “doppia
sovranità limitata”, in quanto riceve le ingerenze (in realtà è
letteralmente comandato!) della chiesa e degli USA. Infatti
non è solo la chiesa cattolica apostolica romana a non pagare le
tasse. Queste ultime non sono pagate neanche dagli americani! Tutti
sanno che, rispetto a noi, “figli di un dio minore”, le basi NATO
in Italia non pagano le tasse!
Ho
sentito spesso dire da qualcuno che “l'esenzione” delle tasse nei
confronti della chiesa (cioè l'evasione, parlando in termini più
precisi) sia una cosa utile per quanto riguarda per esempio le scuole
paritarie cattoliche. Niente di più falso! Il rapporto Stato-scuole
paritarie cattoliche è assolutamente di tipo parassitario.
In
primo luogo le scuole cattoliche sono
delle vere e proprie società con fini di lucro a spese dei
contribuenti.
In
secondo luogo sono, a differenza di quello che
si pensa, dei veri e propri centri di sfruttamento per il
lavoro degli insegnanti: chi conosce bene il mondo della
scuola, sa che gli insegnanti lavorano per questi istituti con lo
scopo principale di fare punteggio e che non solo sono malpagati,
ancor di più di quelli che lavorano per le scuole statali, me che
spesso e volentieri non vengono proprio pagati o quasi per nulla,
costretti quindi a firmare il falso pur di avere il punteggio
sperato: in sostanza spesso gli insegnanti nelle scuole
parificate cattoliche lavorano gratis in condizione di assoluto
sfruttamento. Quando si dice la “carità cattolica”…
In
terzo luogo, le furbissime scuole
paritarie cattoliche, ricevono continuamente fondi dallo Stato,
continuando a non pagare le tasse.
In
quarto luogo la nostra cara e bellissima costituzione del 1948 recita
all'articolo 33 (articolo
che, per il momento, se anche dovesse passare questa scellerata
“schiforma” costituzionale rimarrebbe comunque!) che: “Enti
e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di
educazione, senza oneri per lo Stato.”. Ecco,
“senza oneri per
lo Stato”, uno dei tantissimi passi della nostra meravigliosa Carta
MAI
RISPETTATO!
In
pratica con i fondi dati alle scuole cattoliche e con ciò che ne
risulterebbe del mancato introito delle tasse, lo Stato potrebbe
tranquillamente creare
tantissimi asili nido aperti forse anche tutto l'anno!
Il
problema è che bisogna, tuttavia, “ingrassare” l'ingordigia
(quinto peccato capitale!) di danaro della chiesa…
E
quindi paghiamo doppiamente: prima le tasse, che vanno a finire
alla chiesa ed alle scuole cattoliche, e poi direttamente le scuole
cattoliche stesse, con la retta, per chi manda i bambini in quegli
istituti. Quando invece potremmo tranquillamente pagare solo le
tasse in misura minore se la chiesa “riemergesse”, fiscalmente
parlando, ed avere contemporaneamente tantissimi asili nido statali
dislocati in maniera capillare sul territorio!
Ma
purtroppo dobbiamo aumentare le già inutilmente grandissime
ricchezze della chiesa, la quale dovrebbe invece predicare povertà
ed umiltà…
Il
problema è proprio questo: la
chiesa, soprattutto negli ultimi tempi, dice di aver ritrovato gli
antichi ideali di povertà. A me non sembra proprio: la vedo (ed
oggettivamente è!)
ancora una delle più grandi lobby
finanziarie del pianeta, e così sarà ancora per tantissimo tempo.
Cara
chiesa, non prenderci in giro! Non
dire di essere tornata agli antichi valori del francescanesimo quando
ancora oggi il danaro è lo scopo principale della tua esistenza!
Intanto,
se proprio vuoi dimostrare un piccolo inizio di uguaglianza nei
confronti di chi è più povero di te, un piccolo inizio di
giustizia sociale nei confronti di chi sta peggio di te, un piccolo
inizio di rispetto di
valori etici e morali nei confronti di chi rispettosamente fa il suo
dovere con il fisco, COMINCIA A PAGARE LE TASSE, come tutti noi
cittadini italiani “figli di un dio minore”…
Arnoldo
Folino
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