Spesso,
ripensando agli anni passati, non posso non rendermi conto di quanto
l'Unione Sovietica abbia contribuito a farci stare meglio.
Sì,
è proprio così!
In
fondo, il benessere che abbiamo avuto fino al 1991, ed anche qualche
anno seguente, di riflesso, fino alla seconda metà degli anni '90, è
stato determinato dall'esistenza dell'Unione Sovietica.
Ora
vi spiego perché.
Fino
al 1991 infatti, il Mondo Occidentale, per competere con l'allora
Patto di Varsavia, esprimeva il meglio di sé.
Era
una vera e propria competizione. Serrata.
Il
Mondo Occidentale gareggiava senza esclusione di colpi con quello
dell'Est, in una serratissima battaglia, oltre che militare per la
corsa agli armamenti, anche e soprattutto, ed ancor di più,
economica.
I
Paesi Nato dovevano garantire progressi economici superiori, ma,
soprattutto, condizioni di vita migliori rispetto a quelli del Patto
di Varsavia, in quanto queste ultime dovevano garantire la necessaria
ed adeguata giustificazione dei governi occidentali al capitalismo.
Ecco
perché fino al 1991 e poco oltre, c'è stato più assistenzialismo,
quest'ultima parola da non intendersi in senso negativo, ma come
evidenza di maggiore attenzione nei riguardi del cittadino e delle
sue esigenze, ed ecco perché fino al 1991 e poco oltre, c'è stata
più attenzione per il Welfare in generale: il cittadino occidentale,
grazie a queste politiche operate dai governi occidentali, doveva
considerare di vivere in un mondo migliore rispetto a quello
dell'Est, e, per questo, maturare un rifiuto nei confronti del mondo
contrapposto ad essi.
Venuta
a mancare la “spinta sovietica”, il mondo occidentale ha mostrato
la VERA ESSENZA DEL CAPITALISMO: i governi occidentali, da quella
fatidica data in poi, hanno cominciato ad attuare, sempre più
politiche neoliberiste, anzi, ultra-neo-liberiste, ed hanno mostrato
la loro vera faccia: i ricchi, pochissimi, si sono arricchiti
sempre di più, mentre la classe media, che era stata il motore dei
Paesi Occidentali, si è impoverita sempre di più. E nella
maniera peggiore di tutte, con l’illusione di avere un ritorno
economico maggiore, MA CON DIRITTI POLITICI E SOCIALI PER LA
POPOLAZIONE OGGETTIVAMENTE AZZERATI.
Il
Mondo Occidentale non si rende conto che, così facendo, si sta
chiudendo in un “cul-de-sac” dal quale non potrà più uscire.
Non
voglio essere frainteso, non sono per il ristabilimento del
socialismo reale, al quale sono contrario, ma sono per il superamento
di un sistema, quello capitalista, che presenta altrettanti difetti.
Dovrebbe
nascere un mondo etico, al quale guardare con grande speranza e che
l'uomo aspetta da circa 5000 anni, cioè da quando è nata la civiltà
umana.
Detto
questo, risulta evidente di come il Mondo Occidentale sia in una fase
di profonda crisi e declino.
E
la causa è, paradossalmente, l'assenza del “nemico sovietico”.
Il
Mondo Occidentale ha mostrato ai suoi concittadini che il benessere
dato loro fino alla seconda metà degli anni novanta fosse solo
effimero.
Tralasciando
che non mi aspetto un nuova Guerra Fredda con la Russia, che
considero molto più vicina a noi di quanto vogliano farci intendere
i media occidentali, corrotti da una vera e propria campagna di
disinformazione, di denigrazione e di mistificazione di un Paese,
considerato nemico, ma che in realtà è sempre stato amico
dell'Italia, la cosa più giusta sarebbe lavorare insieme per un
mondo migliore: Occidente e Russia, uniti per raggiungere uno “scopo
etico” ed un modus vivendi “etico e sostenibile”.
La
Russia non è più un nemico, sempre ammesso che in fondo, e
sottolineo in fondo, lo sia mai stato, è solo un Paese che esige
rispetto, come tutti gli altri. È un paese che vuole essere trattato
da pari, e che è pronto a trattare con l'Occidente, purché
quest'ultimo non imponga i propri diktat in maniera unilaterale.
In
fondo non è difficile che ciò avvenga.
Bisogna
solo che l'Occidente faccia un bagno d'umiltà ammettendo il
fallimento del capitalismo, e, che, il benessere dei “bei tempi”
fosse un “regalo della Guerra Fredda”!
Bisogna
solo che l'Occidente tolga da se stesso la sua patina di arroganza e
lavori insieme con chi nemico non è…
Arnoldo
Folino