venerdì 10 febbraio 2017

L'URSS FAVORIVA IL NOSTRO BENESSERE!



Spesso, ripensando agli anni passati, non posso non rendermi conto di quanto l'Unione Sovietica abbia contribuito a farci stare meglio.
Sì, è proprio così!
In fondo, il benessere che abbiamo avuto fino al 1991, ed anche qualche anno seguente, di riflesso, fino alla seconda metà degli anni '90, è stato determinato dall'esistenza dell'Unione Sovietica.
Ora vi spiego perché.

Fino al 1991 infatti, il Mondo Occidentale, per competere con l'allora Patto di Varsavia, esprimeva il meglio di sé.
Era una vera e propria competizione. Serrata.
Il Mondo Occidentale gareggiava senza esclusione di colpi con quello dell'Est, in una serratissima battaglia, oltre che militare per la corsa agli armamenti, anche e soprattutto, ed ancor di più, economica.
I Paesi Nato dovevano garantire progressi economici superiori, ma, soprattutto, condizioni di vita migliori rispetto a quelli del Patto di Varsavia, in quanto queste ultime dovevano garantire la necessaria ed adeguata giustificazione dei governi occidentali al capitalismo.
Ecco perché fino al 1991 e poco oltre, c'è stato più assistenzialismo, quest'ultima parola da non intendersi in senso negativo, ma come evidenza di maggiore attenzione nei riguardi del cittadino e delle sue esigenze, ed ecco perché fino al 1991 e poco oltre, c'è stata più attenzione per il Welfare in generale: il cittadino occidentale, grazie a queste politiche operate dai governi occidentali, doveva considerare di vivere in un mondo migliore rispetto a quello dell'Est, e, per questo, maturare un rifiuto nei confronti del mondo contrapposto ad essi.



Venuta a mancare la “spinta sovietica”, il mondo occidentale ha mostrato la VERA ESSENZA DEL CAPITALISMO: i governi occidentali, da quella fatidica data in poi, hanno cominciato ad attuare, sempre più politiche neoliberiste, anzi, ultra-neo-liberiste, ed hanno mostrato la loro vera faccia: i ricchi, pochissimi, si sono arricchiti sempre di più, mentre la classe media, che era stata il motore dei Paesi Occidentali, si è impoverita sempre di più. E nella maniera peggiore di tutte, con l’illusione di avere un ritorno economico maggiore, MA CON DIRITTI POLITICI E SOCIALI PER LA POPOLAZIONE OGGETTIVAMENTE AZZERATI.

Il Mondo Occidentale non si rende conto che, così facendo, si sta chiudendo in un “cul-de-sac” dal quale non potrà più uscire.
Non voglio essere frainteso, non sono per il ristabilimento del socialismo reale, al quale sono contrario, ma sono per il superamento di un sistema, quello capitalista, che presenta altrettanti difetti.
Dovrebbe nascere un mondo etico, al quale guardare con grande speranza e che l'uomo aspetta da circa 5000 anni, cioè da quando è nata la civiltà umana.



Detto questo, risulta evidente di come il Mondo Occidentale sia in una fase di profonda crisi e declino.
E la causa è, paradossalmente, l'assenza del “nemico sovietico”.
Il Mondo Occidentale ha mostrato ai suoi concittadini che il benessere dato loro fino alla seconda metà degli anni novanta fosse solo effimero.
Tralasciando che non mi aspetto un nuova Guerra Fredda con la Russia, che considero molto più vicina a noi di quanto vogliano farci intendere i media occidentali, corrotti da una vera e propria campagna di disinformazione, di denigrazione e di mistificazione di un Paese, considerato nemico, ma che in realtà è sempre stato amico dell'Italia, la cosa più giusta sarebbe lavorare insieme per un mondo migliore: Occidente e Russia, uniti per raggiungere uno “scopo etico” ed un modus vivendi “etico e sostenibile”.

La Russia non è più un nemico, sempre ammesso che in fondo, e sottolineo in fondo, lo sia mai stato, è solo un Paese che esige rispetto, come tutti gli altri. È un paese che vuole essere trattato da pari, e che è pronto a trattare con l'Occidente, purché quest'ultimo non imponga i propri diktat in maniera unilaterale.





In fondo non è difficile che ciò avvenga.
Bisogna solo che l'Occidente faccia un bagno d'umiltà ammettendo il fallimento del capitalismo, e, che, il benessere dei “bei tempi” fosse un “regalo della Guerra Fredda”!

Bisogna solo che l'Occidente tolga da se stesso la sua patina di arroganza e lavori insieme con chi nemico non è…



Arnoldo Folino

giovedì 2 febbraio 2017

CI VUOLE LA PREFERENZA!



La legge elettorale è il punto cardine degli ultimi giorni dello scenario politico italiano. Tutti i partiti hanno le loro proposte per amalgamare bene le due leggi di Camera e Senato scaturite dalle due sentenze della Corte Costituzionale.
Fermo restando che quasi sicuramente la legge sarà proporzionale, per fortuna, e fermo restando che, nonostante tutto, abbia qualche dubbio che il Parlamento riesca a trovare una proposta condivisa prima delle elezioni, il vero dilemma, il vero scontro, la vera lotta tra partiti e fazioni è sui capilista bloccati in alternativa alle preferenze, o viceversa.
Il sistema dei capilista bloccati, anticostituzionale nella prima sentenza della Consulta, è stato “stranamente” accettato nella seconda.
È inutile dire che tale sistema sia anticostituzionale in senso assoluto, poiché impedisce la realizzazione di uno dei cardini fondamentali della nostra Costituzione: la scelta dei nostri rappresentanti in Parlamento.
La preferenza garantisce invece la scelta dei nostri parlamentari, esigenza essenziale del cittadino italiano.



Analizziamo la cosa più approfonditamente, facendo la consueta controinformazione che oramai da un anno a questa parte conduce questo Blog.
Proprio perché la preferenza è la condicio sine qua non della volontà dell'elettore, è dal lontano 1992, cioè dalle ultime elezioni con il proporzionale con preferenza (in questo caso unica) che il popolo italiano non sceglie i propri rappresentanti in parlamento! Cioè da ben 25 anni! E poiché io ho 37 anni, va da sé che non ho MAI scelto un parlamentare della Repubblica Italiana!
Sì è proprio così! Ed ora vi spiego il perché.
Innanzitutto dalle Politiche del 2006 si è votato con il Porcellum: c'erano le sopracitate liste bloccate: non abbiamo scelto i nostri rappresentanti.
Nelle Politiche del 1994, 1996 e 2001, si votò con il Mattarellum. E… attenzione, anche qui non scegliemmo i nostri rappresentanti!
Infatti il Mattarellum è formato da un 75% di quota maggioritaria e da un 25 % di quota proporzionale. Quest'ultima è con sistema a lista bloccata: quindi non scegliemmo i nostri rappresentanti. La prima invece presupponeva dei collegi uninominali a turno unico. Ma anche qui non scegliemmo i nostri rappresentanti.
Infatti gli sfidanti dei collegi non erano scelti da noi, erano letteralmente calati dall'alto dalle segreterie di partito. A noi non restava che scegliere la coalizione, ma non potevamo scegliere il candidato della coalizione.
Sfatiamo quindi il mito che con il Mattarellum si sceglieva il candidato.





A riprova di ciò vi riporto degli esempi.
Il primo è personale. In una di queste elezioni, nel mio collegio, dovevo scegliere tra un candidato di centrodestra legato alla criminalità locale, attivo nel voto di scambio, e inserito in una larga rete clientelare, e di un altrettanto candidato di centrosinistra, legato alla criminalità locale, attivo nel voto di scambio, ed inserito in una larga rete clientelare. Indipendentemente dalle mie tendenze politiche, che i lettori del mio Blog avranno notato, il voto dato alla coalizione che avrei dovuto votare e che poi puntualmente ho votato, è stato “soffertissimo”, considerato anche il fatto che il candidato in questione, fosse ben lontano dal mio pensiero e dai miei ideali politici.
Il vero problema del Mattarellum è questo: non ti permette di scegliere il proprio candidato, si è costretti a votare quello calato dall'alto dalle segreterie, ti costringe a votare la tua coalizione “turandoti il naso”!



Il secondo esempio è “storico”.
Vi ricordate le elezioni suppletive dell'ottobre del 1996 nel collegio del Mugello vinte dal centrosinistra con Di Pietro?
Ebbene questo è solo un esempio, di come, spesso e volentieri, con il Mattarellum, le segreterie di partito calassero dall'alto i propri candidati in collegi cosiddetti “sicuri”, dove cioè l'elezione del candidato in questione avveniva senza ombra di dubbio, e la contesa elettorale non fosse altro che un pro forma.
Il centrosinistra candidava i propri politici più importanti nelle “zone rosse” del centro Italia, Forza Italia metteva i suoi uomini perlopiù in Sicilia, la Lega Nord in Lombardia e nel Nord Est.
In questa maniera oltre ai capilista bloccati nella quota proporzionale, esistevano anche dei capilista bloccati “fittizi”, “travestiti”, “sotto mentite spoglie”, MA REALI, anche nella quota maggioritaria!
In pratica come vi ho testé spiegato, il Mattarellum altro non è che un SISTEMA DI NOMINATI né più e né meno come il Porcellum o l'Italicum, in questo caso, tuttavia, purtroppo legalizzato!
Il vero problema del Mattarellum è questo: non ti permette di scegliere il proprio candidato, si è costretti a votare quello calato dall'alto dalle segreterie, e, soprattutto, ripeto, è un sistema di nominati! E quasi sempre questi nominati non avevano alcun interesse per il collegio in cui erano stati eletti, come Di Pietro per il Mugello, contravvenendo così ad uno dei presunti pregi dei collegi uninominali stessi: il fatto cioè che il parlamentare si interessasse del territorio in cui era stato eletto.


Come vedete, la preferenza, in un sistema rigorosamente proporzionale, ci deve essere! E deve essere UNICA, come nelle Politiche del 1992, le uniche in cui si è votato così in seguito al referendum che ha abrogato le 4 preferenze vigenti prima di quella data. Quattro preferenze infatti erano troppe ed alimentavano il cosiddetto “mercato delle preferenze”.
Una è giusta: garantisce la rappresentatività, soprattutto la SCELTA, ed EVITA il “mercato delle preferenze”!
È “l'uovo di colombo”.
Ma i partiti sono oramai abituati da 23 anni, dal 1994 cioè, ad “autonominarsi” alla Camera ed al Senato…
Sarà difficile far perdere loro questo privilegio acquisito a cui non vorranno rinunciare facilmente!
D'altra parte che c'è di più bello che essere eletti senza fare, praticamente, campagna elettorale?
Li abbiamo abituati fin troppo bene noi italiani!
Non sarebbe il caso di chiedere a gran voce il ritorno di nuovo della preferenza?
Cosa c'è di più importante per noi cittadini, politicamente parlando, della scelta, finora negata, dei nostri parlamentari?
È venuto il momento di farci sentire in questi giorni cruciali per la scelta della legge elettorale!
DOBBIAMO RIAPPROPRIARCI DELLA POLITICA!




 
È infatti venuto il momento di ripassare al proporzionale. Cioè ad un sistema elettorale che rispecchi nella maniera più aderente ed omogenea possibile la complessità dei votanti, anche perché, se davvero si devono riformare la scuola, la sanità, il mondo del lavoro, ecc. ecc., tali riforme devono non solo essere il più possibile condivise, ma devono anche essere promulgate da un parlamento il più possibile vicino alla composizione dell'elettorato. Il proporzionale è infatti il sistema migliore per garantire la necessaria rappresentatività per fare le riforme.
E per garantire anche un minimo di stabilità a questo proporzionale puro con preferenza unica, si potrebbe aggiungere una soglia di sbarramento.
Soglia di sbarramento che sarebbe più giusto definire, all'inizio, al 3%, non solo per adeguare il sistema ad una fase di transizione, ma anche e soprattutto per far si che ci sia una rappresentatività adeguata per fare le riforme.
Naturalmente nulla toglie che tale soglia, in un secondo momento, dopo l'approvazione congiunta delle riforme, e dopo la fase d'assestamento del sistema politico, possa essere innalzata, per esempio, ad un 5%.
Da evitare assolutamente indicazioni, in fase di voto, di coalizioni: esse genererebbero in parlamento divisioni, scissioni e continui cambiamenti di fronte, proprio come è sempre avvenuto con il Mattarellum.


Quindi, sintetizzando: proporzionale puro con preferenza unica e sbarramento, all'inizio, al 3%, senza indicazione di coalizioni!





Arnoldo Folino




“PENSIERI MARZOLINI” (SUL GIORNALISMO)

Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa. La riprova l'abbia...