La
legge elettorale è il punto cardine degli ultimi giorni dello
scenario politico italiano. Tutti i partiti hanno le loro proposte
per amalgamare bene le due leggi di Camera e Senato scaturite dalle
due sentenze della Corte Costituzionale.
Fermo
restando che quasi sicuramente la legge sarà proporzionale, per
fortuna, e fermo restando che, nonostante tutto, abbia qualche dubbio
che il Parlamento riesca a trovare una proposta condivisa prima delle
elezioni, il vero dilemma, il vero scontro, la vera lotta tra partiti
e fazioni è sui capilista bloccati in alternativa alle preferenze, o
viceversa.
Il
sistema dei capilista bloccati, anticostituzionale nella prima
sentenza della Consulta, è stato “stranamente” accettato nella
seconda.
È
inutile dire che tale sistema sia anticostituzionale in senso
assoluto, poiché impedisce la realizzazione di uno dei cardini
fondamentali della nostra Costituzione: la scelta dei nostri
rappresentanti in Parlamento.
La
preferenza garantisce invece la scelta dei nostri parlamentari,
esigenza essenziale del cittadino italiano.
Analizziamo
la cosa più approfonditamente, facendo la consueta
controinformazione che oramai da un anno a questa parte conduce
questo Blog.
Proprio
perché la preferenza è la condicio sine qua non della volontà
dell'elettore, è dal lontano 1992, cioè dalle ultime elezioni con
il proporzionale con preferenza (in questo caso unica) che il popolo
italiano non sceglie i propri rappresentanti in parlamento! Cioè da
ben 25 anni! E poiché io ho 37 anni, va da sé che non ho MAI scelto
un parlamentare della Repubblica Italiana!
Sì
è proprio così! Ed ora vi spiego il perché.
Innanzitutto
dalle Politiche del 2006 si è votato con il Porcellum: c'erano le
sopracitate liste bloccate: non abbiamo scelto i nostri
rappresentanti.
Nelle
Politiche del 1994, 1996 e 2001, si votò con il Mattarellum. E…
attenzione, anche qui non scegliemmo i nostri rappresentanti!
Infatti
il Mattarellum è formato da un 75% di quota maggioritaria e da un 25
% di quota proporzionale. Quest'ultima è con sistema a lista
bloccata: quindi non scegliemmo i nostri rappresentanti. La prima
invece presupponeva dei collegi uninominali a turno unico. Ma anche
qui non scegliemmo i nostri rappresentanti.
Infatti
gli sfidanti dei collegi non erano scelti da noi, erano letteralmente
calati dall'alto dalle segreterie di partito. A noi non restava che
scegliere la coalizione, ma non potevamo scegliere il candidato della
coalizione.
Sfatiamo
quindi il mito che con il Mattarellum si sceglieva il candidato.
A
riprova di ciò vi riporto degli esempi.
Il
primo è personale. In una di queste elezioni, nel mio collegio,
dovevo scegliere tra un candidato di centrodestra legato alla
criminalità locale, attivo nel voto di scambio, e inserito in una
larga rete clientelare, e di un altrettanto candidato di
centrosinistra, legato alla criminalità locale, attivo nel voto di
scambio, ed inserito in una larga rete clientelare. Indipendentemente
dalle mie tendenze politiche, che i lettori del mio Blog avranno
notato, il voto dato alla coalizione che avrei dovuto votare e che
poi puntualmente ho votato, è stato “soffertissimo”, considerato
anche il fatto che il candidato in questione, fosse ben lontano dal
mio pensiero e dai miei ideali politici.
Il
vero problema del Mattarellum è questo: non ti permette di scegliere
il proprio candidato, si è costretti a votare quello calato
dall'alto dalle segreterie, ti costringe a votare la tua coalizione
“turandoti il naso”!
Il
secondo esempio è “storico”.
Vi
ricordate le elezioni suppletive dell'ottobre del 1996 nel collegio
del Mugello vinte dal centrosinistra con Di Pietro?
Ebbene
questo è solo un esempio, di come, spesso e volentieri, con il
Mattarellum, le segreterie di partito calassero dall'alto i propri
candidati in collegi cosiddetti “sicuri”, dove cioè l'elezione
del candidato in questione avveniva senza ombra di dubbio, e la
contesa elettorale non fosse altro che un pro forma.
Il
centrosinistra candidava i propri politici più importanti nelle
“zone rosse” del centro Italia, Forza Italia metteva i suoi
uomini perlopiù in Sicilia, la Lega Nord in Lombardia e nel Nord
Est.
In
questa maniera oltre ai capilista bloccati nella quota proporzionale,
esistevano anche dei capilista bloccati “fittizi”,
“travestiti”, “sotto mentite spoglie”, MA REALI, anche
nella quota maggioritaria!
In
pratica come vi ho testé spiegato, il Mattarellum altro non
è che un SISTEMA DI NOMINATI né più e né meno come il Porcellum o
l'Italicum, in questo caso, tuttavia, purtroppo legalizzato!
Il
vero problema del Mattarellum è questo: non ti permette di scegliere
il proprio candidato, si è costretti a votare quello calato
dall'alto dalle segreterie, e, soprattutto, ripeto, è
un sistema di nominati! E quasi sempre questi nominati non
avevano alcun interesse per il collegio in cui erano stati eletti,
come Di Pietro per il Mugello, contravvenendo così ad uno dei
presunti pregi dei collegi uninominali stessi: il fatto cioè che il
parlamentare si interessasse del territorio in cui era stato eletto.
Come
vedete, la preferenza, in un sistema rigorosamente proporzionale, ci
deve essere! E deve essere UNICA, come nelle Politiche del 1992, le
uniche in cui si è votato così in seguito al referendum che ha
abrogato le 4 preferenze vigenti prima di quella data. Quattro
preferenze infatti erano troppe ed alimentavano il cosiddetto
“mercato delle preferenze”.
Una
è giusta: garantisce la rappresentatività, soprattutto la SCELTA,
ed EVITA il “mercato delle preferenze”!
È
“l'uovo di colombo”.
Ma
i partiti sono oramai abituati da 23 anni, dal 1994 cioè, ad
“autonominarsi” alla Camera ed al Senato…
Sarà
difficile far perdere loro questo privilegio acquisito a cui non
vorranno rinunciare facilmente!
D'altra
parte che c'è di più bello che essere eletti senza fare,
praticamente, campagna elettorale?
Li
abbiamo abituati fin troppo bene noi italiani!
Non
sarebbe il caso di chiedere a gran voce il ritorno di nuovo della
preferenza?
Cosa
c'è di più importante per noi cittadini, politicamente parlando,
della scelta, finora negata, dei nostri parlamentari?
È
venuto il momento di farci sentire in questi giorni cruciali per la
scelta della legge elettorale!
DOBBIAMO
RIAPPROPRIARCI DELLA POLITICA!
È
infatti venuto il momento di ripassare al proporzionale. Cioè ad un
sistema elettorale che rispecchi nella maniera più aderente ed
omogenea possibile la complessità dei votanti, anche perché, se
davvero si devono riformare la scuola, la sanità, il mondo del
lavoro, ecc. ecc., tali riforme devono non solo essere il più
possibile condivise, ma devono anche essere promulgate da un
parlamento il più possibile vicino alla composizione
dell'elettorato. Il proporzionale è infatti il
sistema migliore per garantire la necessaria rappresentatività per
fare le riforme.
E
per garantire anche un minimo di stabilità a questo proporzionale
puro con preferenza unica, si potrebbe aggiungere una soglia di
sbarramento.
Soglia
di sbarramento che sarebbe più giusto definire, all'inizio, al 3%,
non solo per adeguare il sistema ad una fase di transizione, ma anche
e soprattutto per far si che ci sia una rappresentatività adeguata
per fare le riforme.
Naturalmente
nulla toglie che tale soglia, in un secondo momento, dopo
l'approvazione congiunta delle riforme, e dopo la fase d'assestamento
del sistema politico, possa essere innalzata, per esempio, ad un 5%.
Da
evitare assolutamente indicazioni, in fase di voto, di coalizioni:
esse genererebbero in parlamento divisioni, scissioni e continui
cambiamenti di fronte, proprio come è sempre avvenuto con il
Mattarellum.
Quindi,
sintetizzando: proporzionale puro con preferenza unica e sbarramento,
all'inizio, al 3%, senza indicazione di coalizioni!
Arnoldo
Folino
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