martedì 3 ottobre 2017

“SCISSIONI”? NO, GRAZIE!



Nel mio modo di pensare, ho sempre visto di malocchio le divisioni, le fratture, i muri, i confini.
In un mondo sempre più globalizzato, dove questa globalizzazione è purtroppo fonte di disparità etico-sociali, tuttavia assistiamo, da diversi anni, precisamente dal 1989, ad un proliferare di nuovi Stati indipendenti.
Questa globalizzazione, infatti, invece di unirci sempre più tutti noi, abitanti del nostro Pianeta, invece di abbattere le divisioni, ne ha create sempre di più.
Ha creato, cioè, sempre più confini.
Il numero degli Stati, che sarebbe dovuto diminuire, è invece aumentato a dismisura.
Questa è un'ulteriore riprova, casomai ce ne fosse bisogno, che la globalizzazione e questo sistema economico, il capitalismo, hanno fallito.
Globalizzazione e capitalismo, in sintesi, invece di generare fratellanza, hanno generato una frattura sempre più forte tra i popoli.
Per questa ragione, tranne eccezioni, sono fortemente contrario ad ogni tipo di cartina geografica politica che somigli, anche solo lontanamente, al costume della maschera carnevalesca bergamasca più famosa.



Fatta questa premessa, si evince chiaramente che sono fortemente contrario all'indipendenza della Catalogna.
Pur tuttavia non posso non notare le differenze di giudizio ed il “doppiopesismo” che gli anni dal dopoguerra in poi, e soprattutto gli ultimi 28 anni di storia, ci hanno regalato.
In Africa, nell'Europa dell'Est, e soprattutto nella penisola Balcanica, abbiamo assistito ad un “fenomeno storico indipendentista” notevole.
I paesi occidentali hanno fomentato in tutti i modi, “leciti ed illeciti”, le divisioni nel cuore dell'Europa.
E lo hanno fatto nella maniera peggiore, accompagnando cioè questi modi “leciti ed illeciti”, con una pressione mediatica fuori dal comune.
La dissoluzione della ex Jugoslavia e della ex Unione Sovietica ne sono l'esempio più lampante.
In nome di interessi di un Paese sito oltreoceano, si è pensato bene di porre le basi, nel centro dell'Europa, per la nascita di nazionalismi e irredentismi, quando è andata bene, o di vere e proprie guerre civili sanguinosissime, quando è andata male.
È come se la dottrina di Monroe, dal dopoguerra in poi, si fosse spostata dal “solo” continente americano, a tutto il Pianeta.
Naturalmente, gli Usa sono stati gli unici a guadagnarci.
L'Europa ci ha perso tantissimo: il collante della vecchia Comunità Europea, frutto dell'entusiasmo di non ripetere gli stessi errori (ed orrori!) avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale, è svanito miseramente, e, paradossalmente, dal crollo del Muro di Berlino.


Quindi, non per patriottismo spagnolo, né per particolari simpatie o antipatie, ma per spirito di fratellanza europea ed umana, propugno, più che le divisioni, le “unificazioni”.
Ed il caso della Catalogna, rientra tranquillamente tra questi.
Volevo far notare, comunque, il classico “doppiopesismo” tipico occidentale/americano: siete così sicuri che, se al posto di Rajoy ci fosse stato Putin, ed al posto della Catalogna ci fosse stata per esempio la Cecenia, la reazione dei media occidentali sarebbe stata la stessa?
Naturalmente no.
Gli interessi americani impongono due pesi e due misure.
Gli interessi dell'Europa, in primo luogo, e dell'umanità, in secondo luogo, presuppongono invece una Spagna unita, ed una Russia unita.
In base a quanto sovrascritto, e, dopo aver premesso che nonostante il buon risultato del referendum non credo che la Catalogna diventerà mai indipendente, volete sapere quale sarà l'unica (e sottolineo l'unica!) possibilità di indipendenza della “irrequieta” regione spagnola?
Se gli Stati Uniti vorranno, se a loro cioè farà comodo, e se tornerà utile ai loro meri interessi, solo in questo unico caso la Catalogna sarà indipendente…
come nell'ordine la Slovenia, la Croazia, la Macedonia, la Bosnia, il Montenegro, il Kosovo, e tutta la “frammentazione post-sovietica”!




Proprio ieri, a Novi Sad, capoluogo della provincia autonoma della Vojvodina, nel nord della Serbia è comparso uno striscione: “Vojvodina = Catalogna”.
Staremo a vedere se la Catalogna diventerà indipendente come purtroppo è probabile che lo diventerà la Vojvodina.

Non dipende da noi…

Ma da chi ci comanda da 71 anni…




Arnoldo Folino

martedì 12 settembre 2017

N. COREA, I MEDIA DICONO LA REALTÀ?



Compito di un giornalista, ed ancor di più di un opinionista, come nel mio caso, è quello di scavare nei fatti, non fermarsi in superficie, ed andare sino in fondo.
Ancor più importante questo compito lo è per un “contropinionista”, cioè per un opinionista che fa controinformazione.
Credo fermamente che un giornalista/opinionista si possa veramente definire tale, quando risulti essere “superiore” al pensiero della massa e si erga in maniera critica alla “media dei pensieri” che circolano in quel determinato momento.
Facendo degli esempi molto chiari, ritengo essere stati giornalisti/opinionisti non asserviti al potere ed indipendenti, coloro i quali siano stati contrari, per esempio, alla Guerra del Golfo nel 1991, ed alla Guerra in Kosovo nel 1999.
Trovare in quei due periodi storici sui mass media persone contrarie alle suddette guerre era pressoché impossibile.
Eppure, dopo tanti anni, i “pentiti” si contano a frotte e spuntano ogni giorno in numero sempre superiore!
Senza contare che, a mio modesto parere, il vero giornalista/opinionista si vede non tanto in politica interna, quanto in politica estera: è “troppo facile” criticare Berlusconi, o Prodi, o Renzi, o D'Alema quando sono al potere, mentre è ben più difficile, decisamente di più, criticare un intervento militare italiano all'estero.
Quindi il vero opinionista, è colui il quale, ha il coraggio di criticare le scelte in politica estera, gli interventi militari all'estero, le scelte, in generale, in campo militare, macro-economico, e geopolitico.




Ebbene, oggi, il vero opinionista/giornalista indipendente è quello, che, come quei rarissimi nel 1991 (Guerra del Golfo), e, nel 1999 (Guerra in Kosovo), critica l'atteggiamento occidentale ed un eventuale futuro intervento militare nei confronti della Corea del Nord.
Siamo pochissimi, me ne rendo conto, anzi, siamo rarissimi!
Ma siamo gli unici che ci poniamo in maniera critica contro il pensiero di una massa, bombardata dai “soliti” mezzi di informazione, che ha perso il senso critico di ragionare, ingoiando tutto ciò che viene ad essa propinato in “maniera bulimica”.
Una vera e propria “indigestione di informazione”, dove vi sono sempre, da un lato, un “cattivo a prescindere”, e, dall'altro lato, dei “buoni a prescindere”.




Ragionando a mente fredda senza farsi influenzare dai mass media, si scopre che la Corea del Nord non ha firmato alcun Patto di non Proliferazione Nucleare.
Si scopre che Francia e USA continuano a fare test missilistici e financo nucleari, senza che nessuno batta ciglio o imponga sanzioni diplomatiche ed economiche contro di loro, nonostante, loro sì, abbiano entrambi firmato il Trattato di non Proliferazione Nucleare.
Si scopre che da anni gli USA continuano ad ammassare truppe al confine delle due Coree ed a fare esercitazioni congiunte tra i due eserciti insieme alla Corea del Sud, così come gli USA stessi, da anni oramai, stanno ammassando truppe al confine, per esempio, con la Russia.
Si scopre che queste stesse truppe al confine con la Corea del Nord, così come anche quelle al confine con la Russia, operano in un continuo stato di provocazione nei confronti della Corea del Nord.



Sempre ragionando a mente fredda, si evince che Kim Jong Un, dittatore nordcoreano, non ha “scopi offensivi”, bensì “difensivi”.
Il suo fine è avere “un'assicurazione sulla vita” per la sua nazione: qualora la Corea del Nord abbia la nucleare ed un vettore adeguato, la sua nazione sarà al sicuro da qualsiasi attacco americano.
È il tanto famigerato concetto di “deterrenza nucleare”!
In tal senso posto un famoso scambio di battute tra Kennedy e Chruscev:


Kennedy: “Abbiamo missili nucleari in grado di distruggervi 30 volte.”
Chruscev: “Abbiamo missili nucleari in grado di distruggervi una sola volta, ed è quello di cui abbiamo bisogno.”…


 
Lo scopo, allora di Chruscev, oggi di Kim Jong Un, facendo una citazione da Wikipedia, è che:
… “ogni parte abbia sufficiente potenziale bellico da distruggere l'altra e che ognuna delle parti, se attaccata dall'altra per qualsiasi motivo, reagirebbe con forza pari o superiore o comunque paragonabile. Il risultato più probabilmente attendibile è che la battaglia si intensificherebbe al punto che ognuna delle parti causerebbe all'altra - e, potenzialmente, anche ai suoi alleati - una distruzione totale assicurata. Si assume che in questa situazione nessuna delle parti sarebbe così irrazionale da rischiare la propria distruzione; dunque nessuna delle parti - si suppone - oserebbe lanciare il primo colpo.” …
Lo scopo di Kim Jong Un è proprio questo.
Evitare cioè che gli Stati Uniti lancino il primo colpo su di loro.
Lo scopo di Kim Jong Un è proprio quello di garantire l'esistenza politica e l'indipendenza politica della propria nazione dalla minaccia imperialista e colonialista americana.



Non posso non ammirare Kim Jong Un quando difende l'indipendenza della propria nazione dalla minaccia di diventare “la solita colonia statunitense”, combattendo da anni contro embarghi e sanzioni diplomatiche ed economiche ingiuste che non fanno altro che aumentare il proprio alibi per il suo malgoverno all'interno del proprio Paese.
Per questa ragione sono contrario e bisognerebbe essere contrari ad ogni forma di minaccia nei confronti della Corea del Nord, la quale ha tutto il diritto di avere la propria autodeterminazione, considerato anche che non è una minaccia per alcun Paese, Stati Uniti e Giappone compresi, visto che “sperimenta” armi solo a scopo difensivo.
Anzi, non vorrei che a causa della solita “tendenza” degli Stati Uniti ad essere gli “sceriffi” ed i “gendarmi del mondo”, possa scatenarsi un irreparabile conflitto mondiale.

Per questa ragione e per quanto detto, Kim Jong Un, uno statista che merita grande ammirazione, e la Corea del Nord, hanno tutte le ragioni a sperimentare e possedere l’atomica a scopo puramente difensivo, ricalcando cioè il concetto sopracitato di deterrenza.








Arnoldo Folino

giovedì 8 giugno 2017

LA POTENZA DEI MASS MEDIA OCCIDENTALI



Vi ricordate uno dei miei primissimi articoli? I mass media sono la più grande arma di distruzione di massa. Bombardano quotidianamente il cervello umano. E sono pronti a far passare una realtà in una falsità, o viceversa.
D'altra parte i primi a capirlo furono Mussolini ed Hitler. Gli altri, in seguito, si sono adeguati.
Proprio Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich ebbe a dire: “Una bugia ripetuta tante volte, diviene realtà!”.
I nazisti furono i primi ad intuire la potenza di fuoco dei mass media.
Ma chi più si è avvicinato alla perfezione, sono i mass media occidentali dal secondo dopo guerra in poi.
È vero infatti che nazisti, fascisti e sovietici avevano fatto della propaganda una delle loro armi “più affilate”, ma è anche vero che la sublimazione del mezzo di informazione di massa si è avuta con le cosiddette “democrazie” occidentali.
Vediamo perché.

 

La vera “rivoluzione”, se così si può dire, risiede nel fatto che i media occidentali preferiscono usare l'arma della persuasione, accompagnata da bombardamenti continui sotto il profilo dell'intensità, piuttosto che la coercizione.
Altra arma, è quella che definirei “giusta protesta”, cioè quella che spesso fa parte dell'informazione occidentale, che sembra essere destinata contro il sistema, ma che invece lo esalta, in quanto rappresenta quella protesta di giusto grado che serve per saziare il nostro senso di giustizia senza farci ribellare.
La giusta commistione tra persuasione, alta intensità di bombardamento mediatico, e, infine, ma non da sottovalutare, “giusta protesta”, determina una “gioiosa macchina da guerra” in grado di influenzare la stragrande maggioranza delle persone e di far impallidire persino il sopracitato Goebbels!
Vediamo degli esempi al giorno d'oggi.



Recentemente, il neo-presidente francese Macron, si è lamentato del comportamento
a lui riservato dai media stranieri.
La vicenda ha del ridicolo. Non dovrebbe essere proprio la Francia, terra di “democrazia” e di spirito illuminista a difendere, proprio come insegnava una sua illustrissima mente come Voltaire, a difendere la possibilità di dire anche cose contrarie al proprio modo di pensare?
Evidentemente lo “spirito illuminista” vale solo quando si tratta di sostenere economicamente e non, sotto banco o sotto traccia, mass media occidentali, con scopi puramente propagandistici, in terre straniere, mentre i principi di libertà d'informazione non valgono quando si tratta di media stranieri nella propria terra.
I paesi occidentali infatti hanno sempre tentato, dal 1946 ad oggi, di influenzare l'opinione pubblica dei Paesi dell'ex Patto di Varsavia in maniera molto pesante e senza soluzione di continuità, molto più di quanto non abbiano cercato di fare i Paesi dell'Est nei confronti di quelli occidentali.
Si è troppo bravi quando si guarda la “bisaccia altrui” e non la propria, citando la famosa favola di Esopo.






La realtà è che il mondo occidentale ha un sistema d'informazione assolutamente fazioso, assolutamente influenzante l'opinione pubblica e assolutamente nelle mani di quei poteri forti, i quali sottomettono i loro popoli facendo credere loro di essere in una libertà che non è mai ancora esistita in 5000 anni di civiltà.
Le “democrazie” occidentali non sono tali, ed il loro sistema d'informazione è ancora meno “democratico” e “libertario”.
Una riprova di ciò risiede nel recente “caso” Russiagate.
Come è evidente, se esiste un Paese che ha sempre influenzato le elezioni di tutti gli altri Stati del mondo, quelli sono proprio gli Stati Uniti.
E lo hanno sempre fatto anche con la Russia.
Russia, che assolutamente non ha tentato di influenzare le elezioni presidenziali statunitensi, così come nessuno Stato ha mai influenzato le elezioni americane.
È invece sempre stato vero il contrario.

 

Il “sapiente mix” sopracitato utilizzato dai media occidentali, cioè PERSUASIONE, INTENSITÀ E GIUSTA PROTESTA, è la vera bomba atomica dell'umanità, capace di conquistare popoli, persone, menti, anime… senza commettere neanche un omicidio!
I mass media occidentali sono in grado di comandare a distanza intere nazioni, facendo fare loro ciò che ritengono più opportuno per i loro interessi.
Ed il tutto accade spesso (ma neanche troppo spesso, vedi tutte le cosiddette “missioni di pace” che si sono succedute dal secondo dopo guerra ad oggi!) senza neanche sganciare una bomba!

Goebbels dal secondo dopoguerra in poi imparerebbe tante cose nuove e ne sarebbe molto ammirato!

Come Henry Ford si levava il cappello al passaggio di un’Alfa Romeo, alla stessa maniera, Goebbels, se fosse vivo oggi, si leverebbe il cappello, aggiungendo tanto di inchino, alla vista della gioiosa macchina di propaganda mediatica americana!



Arnoldo Folino

martedì 23 maggio 2017

VACCINI 2017? “OSSIGENO” PER “BIG PHARMA”!



I vaccini obbligatori salgono a dodici e si preclude l'iscrizione a scuola qualora non venissero fatti. Per la precisione, nelle materne e nei nidi, cioè fino a 6 anni, si vieta l'iscrizione scolastica al bambino non vaccinato, mentre, dalla scuola primaria in poi, che è quella dell'obbligo, non c'è divieto di iscrizione, ma multe per i genitori da 500 a ben 7500€, e, addirittura, la sospensione della potestà genitoriale!
Il governo sui vaccini mostra i muscoli.
Ma perché tutto ciò?
È necessaria una doverosa “contropinione”, tipica di questo sito e di chi sta scrivendo.



Da sempre la politica è a favore delle grandi multinazionali.
Non potevano non mancare nel novero le multinazionali di “Big Pharma”.
L'obbligatorietà decisa dal governo sui vaccini, va proprio in questa direzione.
Sia ben chiaro, io sono favorevolissimo ai vaccini. Ma non a tutti.
Se dovessi diventare genitore, infatti, non mi sognerei mai di vaccinare i miei figli contro il morbillo, la rosolia per un mio figlio maschio, la parotite epidemica e la varicella, mentre sicuramente farei fare anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica e anti-epatite B.
È una questione di buon senso. Le tipiche malattie esantematiche dell'infanzia, infatti, “molto rarissimamente” portano alla morte, e raramente portano a complicanze.
Per quale motivo dovrei vaccinare i miei probabili bambini su malattie che, nei paesi occidentali, quasi sempre passano in maniera indenne?
Con tutti i rischi connessi che un vaccino può dare…
Io credo che bisognerebbe spesso far funzionare il buon senso. Oltre che tirar fuori basi scientifiche indiscutibili: nei paesi occidentali, ripeto, queste malattie passano praticamente quasi sempre indenni. In Italia poi, per esempio, non si muore di morbillo da diversi anni! Ed il recente boom di casi di morbillo è dovuto semplicemente al fatto che con la ricetta elettronica ed i nuovi sistemi telematici del SSN, la denuncia della malattia infettiva avviene quasi sempre, a differenza di quanto avveniva in passato. E allora perché vaccinare se non per far vendere più vaccini alle Case Farmaceutiche?




Per questa ragione non farò fare mai questi tipi vaccini ai miei figli, considerato il fatto che io stesso ne ho avute due di queste patologie, anche in relativa tarda età, senza nessuna complicanza. Come del resto la stragrande maggioranza degli italiani.
Considerato quanto appena detto, considerato possibili effetti collaterali “ufficiali e noti”, e, “ufficiosi ed ancora da accertare” dei vaccini, e, considerato il guadagno enorme delle Case Farmaceutiche, che benefattrici non sono mai state, ritengo con assoluto buon senso di bocciare l’obbligatorietà della vaccinazione delle malattie esantematiche.
Senza contare che mai avrei creduto, in pieno 2017, con tutti i progressi scientifici del caso, che, mediaticamente, malattie esantematiche come morbillo e varicella avessero la stessa attenzione mediatica, o addirittura superiore, rispetto a patologie ben più pericolose e letteralmente “dimenticate” come l’AIDS!
Senza contare, altro concetto fondamentale in campo immunologico, quanto sia importante sviluppare malattie infettive vere e proprie senza vaccini per rafforzare il proprio sistema immunitario.
E quali malattie sono più adeguate a sviluppare il sistema immunitario come quelle esantematiche, praticamente mai pericolose?
Ah… quanto è fondamentale, il passo non scritto, sottinteso ed implicito dei profitti delle case farmaceutiche durante la declamazione del giuramento di Ippocrate…
Diversissimo, naturalmente, rispetto alle malattie esantematiche, il discorso su tetano, difterite, poliomielite ed epatite B: IL VACCINO QUI È DOVEROSO, qui il concetto cambia radicalmente.
Diverso è anche il discorso qualora dovesse tornare in commercio in Italia il vaccino monovalente per la rosolia.
In questo caso, se dovessi avere in futuro una figlia di sesso femminile, farei fare lei, in più rispetto ad un figlio di sesso maschile, in maniera assoluta, il vaccino monovalente per la rosolia oltre che l’anti-poliomelitica, l’anti-difterica, l’anti-tetanica e l’anti-epatite B che farebbero sicuramente tutti i miei figli OBBLIGATORIAMENTE.

I vaccini giusti sono questi.




Ma a proposito, perché il vaccino monovalente per la rosolia è scomparso?

Big Pharma ringrazia!

Intelligenti pauca”…



Arnoldo Folino

venerdì 24 marzo 2017

EUROPA SÌ, MA DEVE CAMBIARE!



Domani è un gran giorno: sono i sessant'anni dal Trattato di Roma.
La Capitale è nel pieno delle celebrazioni.
Tuttavia non c'è molto da festeggiare, e non solo per eventuali manifestazioni non pacifiche prevedibili, ed, eventuali, speriamo sempre di no, attacchi terroristici.
Non si festeggia soprattutto per come il Vecchio Continente sta andando.
Il sessantesimo compleanno non è felice.
Anzi, l'Ue mostra crepe da tutte le parti.
Come superare questa impasse?
Semplice, modificando di 180° le proprie politiche.
Vediamo come.




Economicamente parlando, l'Europa dovrebbe abbandonare l'austerity, e smetterla di favorire alcuni paesi a scapito di altri.
I padri costituenti, sessant'anni fa, al momento della creazione di ciò che, secondo me, è inevitabile, cioè una federazione di Stati in grado di riunire tutti i Paesi del Vecchio Continente, non prendevano neanche in considerazione l'idea che ci potessero essere “favoritismi” all'interno dell'Unione: i principi del Trattato di Roma erano chiarissimi: gli Stati avevano uguali diritti all'interno di quello che era il Mercato Comune.
Oggi questo non accade: la differenza di trattamento nei confronti dei singoli Paesi è evidente, e tutto ciò va contro gli stessi principi fondativi dell'Unione.




Ma il problema più grosso è secondo me nella politica di difesa, di sicurezza, ed estera.
L'elezione di Trump ha dato la chance all'Ue di potersi distaccare finalmente “dall'ombrello NATO”.
Non è sicuramente il “quarto mistero di Fatima”, infatti, che l'Ue, da quando è nata, abbia sempre fatto gli interessi degli Stati Uniti.
Andiamo per ordine.
Gli stati europei, presi ad uno ad uno, non possono contrapporsi singolarmente alle tre potenze di fatto, USA, Russia e Cina, ed alla quarta “in fieri”, l'India.
Gli Stati europei devono necessariamente confederarsi sotto un'unica bandiera, pena la propria sparizione dagli scenari geopolitici che contano.
Poiché causa ingerenze statunitensi, l'Europa non ha mai avuto praticamente voce in capitolo in politica estera, l'elezione di Trump, il quale sembrerebbe disinteressarsi abbastanza dello scenario politico europeo, sarebbe l'occasione giusta per emanciparsi in politica estera e smantellare la NATO per creare una difesa comune, dando luogo ai presupposti per realizzare gli interessi dei nostri Paesi, e non quelli di una Nazione esterna all'Europa stessa, cioè gli Stati Uniti d’America che ci assoggettano di fatto da ben 72 anni.
Troppe volte infatti abbiamo calpestato il nostro tornaconto in nome di quello americano.
Non solo, la politica estera statunitense degli ultimi anni, ha creato i presupposti di una destabilizzazione di tutte le aree adiacenti al Vecchio Continente, col fine ultimo di destabilizzare proprio quest'ultimo.




Lo scopo degli USA, infatti, come ho già avuto modo di scrivere più volte nel mio Blog, è sempre stato quello di impedire la nascita della potenza politica e militare europea. E se a questo si aggiunge che adesso “i nostri cari alleati d'oltreoceano” stiano minando anche alle basi economiche dell'Europa stessa, il quadro è completo.
Sembrerà paradossale, ma gli USA hanno più paura di un'Europa realmente unita, che non di Russia e Cina.
Gli Stati Uniti hanno anche il terrore che un’Europa forte politicamente e militarmente, nonché federata, possa stringere rapporti soprattutto con la Russia. Da qui viene fuori la continua volontà di distruggere qualsiasi forma di interazione ad ogni livello Europa-Russia.

Quindi, venendo a noi, l'Europa deve, in primo luogo, cambiare la politica estera, di difesa e di sicurezza; in secondo luogo, cambiare le politiche economiche, abbandonando l'austerity che sta favorendo sempre più una ristrettissima popolazione di ricchissimi a discapito del ceto medio che, nonostante condizioni economiche non svantaggiose, vede erodersi sempre più i propri diritti sociali e politici, ed aumentare la cooperazione tra Stati, eliminando discrepanze e forme di disuguaglianza tra essi stessi.
Con il secondo punto sovrascritto eviterà di implodere al suo interno.
Con il primo punto, eviterà di essere la solita “ancilla” degli Stati Uniti, e, finalmente potrà assurgere al ruolo di Potenza mondiale che giustamente le spetta.

Qualora ciò non avvenisse, l'Europa sarà costretta a morire, o definitivamente, o come schiava di interessi altrui.

L'Europa deve esistere ancora, ma deve cambiare!


Arnoldo Folino

mercoledì 15 marzo 2017

SALVINI E IL SUD? BASTAVA LEGGERE LO STATUTO DELLA LEGA…




Salvini, incurante “dell'accoglienza” partenopea nei suoi riguardi, ha voluto fare un comizio, poiché di questo trattasi, a Napoli.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Fermo restando, che, come affermava Voltaire, bisogna fare di tutto per far esprimere le opinioni altrui, anche se differiscono dalle proprie, ciò che ci lascia sbigottiti sono le solite proteste violente di facinorosi che purtroppo rovinano sempre ogni tipo di manifestazione.
Approvando quindi con tutto me stesso il diritto ad esprimersi di Salvini e il diritto a manifestare dei napoletani, e, criticando aspramente ogni forma di violenza, mi interrogo se sia stato proficuo per Napoli ed il Sud tutto ciò che è avvenuto.
La risposta è no.



Sarebbe stato estremamente efficace, invece, nei confronti del “salvinismo”, che qualcuno avesse letto davanti a lui, durante il suo comizio a Napoli, i primi punti dello Statuto della Lega Nord.
Esso recita:
… “Art. 1 - Finalità
Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (di seguito indicato come “Lega Nord”, “Lega Nord Padania” o “Movimento”), è un movimento politico confederale costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana.

Art. 2 - Struttura organizzativa della Lega Nord
Lega Nord è una confederazione composta dalle seguenti Nazioni costituite a livello regionale in forma di associazioni non riconosciute:
1. Alto Adige - Südtirol;
2. Emilia;
3. Friuli – Venezia Giulia;
4. Liguria;
5. Lombardia;
6. Marche;
7. Piemonte;
8. Romagna;
9. Toscana;
10. Trentino;
11. Umbria;
12. Valle d’Aosta - Vallée d’Aoste;
13. Veneto.
Il Consiglio Federale può, con apposita delibera, approvare la costituzione di altre Nazioni, riconoscendone ufficialmente l’adesione alla Lega Nord. La definizione dei confini territoriali delle Nazioni spetta al Consiglio Federale.
Il Consiglio Federale può deliberare, altresì, l’adesione alla Lega Nord di altre associazioni e l’adesione della Lega Nord ad altre associazioni od organismi internazionali, in conformità a quanto previsto in un apposito regolamento.”

 



Sì, avete letto bene: indipendenza della Padania; Confederazione di 13 “nazioni”; totale assenza del Sud dai radar della politica leghista.
E se a questo si aggiunge la volontà di un referendum per trasformare la Lombardia ed il Veneto in regioni autonome, si capisce che la politica leghista con il Sud non ha proprio nulla a che spartire.
E se poi, un giornalista attento e con dimestichezza nel suo mestiere avesse citato ad uno ad uno tutte le dichiarazioni passate espresse “dall'altro Matteo” sul Sud in genere, e, in particolare su Napoli, come per esempio:

Senti che puzza, scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani. Son colerosi terremotati. Con il sapone non si sono mai lavati”;
(raduno di Pontida nel 2009)

oppure:

L’euro al Sud non se lo meritano. La Lombardia e il Nord l’euro se lo possono permettere. Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. Il Sud invece è come la Grecia e ha bisogno di un’altra moneta. L’euro non se lo può permettere”;
(2012, piazza della Scala a Milano)

il buon Matteo non avrebbe fatto una gran bella figura…

Eppure ne è uscito vincitore recitando l'invidiabile parte della vittima…


 

La prossima volta, cari Black Blocks, pensateci bene prima di mettere Napoli “ferro ignique”, e, invece, più correttamente, fate salire una persona qualunque su un qualsiasi palco e declamate i primi punti dello Statuto della Lega e le “dichiarazioni” precedenti “dell’altro Matteo” su Napoli, i napoletani ed il Sud in genere.

Voi ne uscireste veramente vincitori, e lui, solo in questo caso, veramente perdente…



Arnoldo Folino

martedì 7 marzo 2017

LEGGE SUL FINE VITA



Eravamo, in pratica, l'ultimo paese europeo ad essere senza legge sulle unioni civili.
Siamo, in pratica, l'ultimo paese europeo a non avere, a tutt'oggi, una regolamentazione sul fine vita.
Gli ultimi avvenimenti dell'attualità, con specifico riferimento a Dj Fabo, hanno riportato alla ribalta il problema.
Persino la CEI spinge per l'approvazione di una legge sul fine vita.
Ma il pensiero della Chiesa Cattolica è diametralmente opposto a quello dei laici: la legge sul fine vita che la CEI vorrebbe approvata, implicherebbe anche l'impossibilità di interrompere la nutrizione, l'idratazione e la respirazione artificiali.



Ora mi chiedo, con quale grande cattiveria la Chiesa può pretendere di decidere di una vita altrui?
I tempi dell'Inquisizione sono finiti.
Non si mettono più al rogo né filosofi, né “eretici”, né “streghe”, né libri.
Non si costruiscono più strumenti di tortura.
Non si tortura più con gli stessi di cui sopra chi non è d'accordo con i propri dogmi.
Eppure la volontà, da parte clericale, di decidere della vita altrui è rimasta.
La concezione medievale di possedere la vita altrui è rimasta.
È come se l'Illuminismo e l'epoca moderna all'interno di quel chilometro quadrato nel cuore della Città Eterna dovessero ancora aver luogo.
L'autodeterminazione dell'individuo, ancora deve varcare la soglia dello Stato Vaticano.
Perché di questo si tratta, autodeterminazione di un singolo. Di una persona.
Per quale ragione io dovrei imporre ad una persona la mia autorità contro un suo esplicito volere? Non è forse cattiveria?
Naturalmente il rispetto vale anche per chi decide di soffrire inutilmente, e, spesso, in molti casi, in maniera non cosciente.
Mai un laico si sognerebbe di imporre la propria autorità su un individuo: mentre la Chiesa non rispetta chi vuole porre fine all'accanimento terapeutico, un laico rispetta chi decide di soffrire inutilmente.
Le imposizioni oramai, se si guarda l'attualità, fanno pressoché parte del mondo religioso o di mondi connessi con quest'ultimo.



Ma la religione non dovrebbe unire?
Il Cristianesimo non dovrebbe fare della “pietas” la propria bandiera?
Il Cattolicesimo non è forse fondato sull'amore?
E non è forse un atto d'amore quello fatto da Dj Fabo?
Non è forse amore nei confronti di se stessi smettere di soffrire inutilmente visto e considerato che la propria vita naturale non può esistere se non attaccata a delle macchine (Dj Fabo non poteva muovere né braccia né gambe, era cieco, e veniva nutrito con un sondino che arrivava direttamente allo stomaco, respirava grazie all’aiuto di un ventilatore e doveva essere assistito 24 ore su 24. Aveva tentato la riabilitazione e altre cure sperimentali, ma senza alcun risultato)?
Non è forse amore porre fine all'accanimento terapeutico?
Trovo più dignitoso e coerente, per la persona che sono, terminare questa mia agonia”. Queste sono parte delle sue ultime parole.
Non è forse tutto ciò amore, amare se stessi, tendere “a morsi”, in tutti i sensi, verso il raggiungimento della felicità?
Non è infatti la Chiesa Cattolica che afferma, senza alcuna remora, che la vita ultraterrena (se mai esiste!) sia quella “vera” e “più importante”?
Quante contraddizioni all'interno della religione prevalente (in tutti i sensi!!) in Italia…


 

Contraddizioni che se si considera ciò che sto per scrivere sono ancor più gravi: la Chiesa pretende che Dj Fabo sia ancora in vita, ma mette il bavaglio alla ricerca sulle malattie neurologiche e neurodegenerative che hanno come unico sbocco lo studio sulle cellule staminali.
Insomma per la Chiesa Cattolica, dobbiamo vivere sempre, in ogni caso, nella sofferenza!
Se non è cattiveria questa…
Che male abbiamo fatto per avere a che fare con questa autorità opprimente chiamata Chiesa?

Spero in un futuro in cui i posteri siano autodeterminati definitivamente…


Arnoldo Folino

“PENSIERI MARZOLINI” (SUL GIORNALISMO)

Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa. La riprova l'abbia...