Non
ho mai parlato di argomenti religiosi fino ad ora. Sia perché
ritengo la religiosità e la spiritualità una condizione interiore
tipica e propriamente intima di ognuno di noi che viene manifestata
nella maniera più personale e disparata possibile, come se la nostra
religiosità sia diversa da tutte quelle di tutte le altre persone,
come il nostro DNA, sia perché si tratta di “argomenti delicati”
che potrebbero urtare la suscettibilità di qualche lettore. Tuttavia
facendo “contropinione” di fatti ed eventi d’attualità, non
potevo non scrivere qualcosa sull’Esortazione Apostolica “Amoris
Laetitia” di Papa Francesco.
Con
la suddetta “Amoris Laetitia” infatti a molti sarà sembrato che
la Chiesa abbia operato una vera e propria rivoluzione, o quanto meno
dei grandi cambiamenti. Non è in realtà così: non si tratta
neanche di riaperture, ma di una diversa interpretazione e chiave di
lettura della “dottrina”. I capisaldi infatti restano
inamovibili, vi è solo un’interpretazione più “elastica” e
più “accomodante” delle norme che in realtà restano immutate.
Infatti “Amoris Laetitia” non è un cambiamento delle regole
della Chiesa ma un’esortazione, appunto, affinché i preti
giudichino in maniera diversa, caso per caso, situazioni come per
esempio divorziati, risposati, mamme single, omosessuali e sesso,
sempre nell’ambito della dottrina cattolica rimasta ASSOLUTAMENTE
IMMUTATA. E così preti cosiddetti “progressisti”, pensando ad
una svolta, si sentiranno autorizzati a fare delle “aperture” in
parrocchia, mentre preti cosiddetti “conservatori”, visto che
nulla è cambiato, si sentiranno autorizzati a mantenere lo status
quo. Questa discrepanza di vedute, farà felici, infatti, sia gli uni
che gli altri tipi di parroci, ma soprattutto la Chiesa, che
dimostrerà a tutti di essere al passo coi tempi e di essere cambiata
quando in realtà è SEMPRE LA STESSA.
Che
senso ha, infatti, per esempio, che qualche prete progressista dia la
comunione ad un divorziato se poi la politica della Chiesa in campo
di divorzio non è mutata di un millimetro?
Che
senso ha, infatti, per esempio, “accogliere” omosessuali nei
sacramenti se per la Chiesa, ancora, l’omosessualità è una
patologia psichiatrica?
Che
senso ha, infatti, per esempio, dire che “il bisogno sessuale DEGLI
SPOSI non è oggetto di disprezzo”, se il SESSO, per l’appunto,
E’ ANCORA CONCEPITO SOLO IN AMBITO MATRIMONIALE?
Come
vedete la Chiesa non è cambiata di un millimetro: si è
semplicemente RIFATTA IL TRUCCO, ha semplicemente MESSO UN PO’ DI
FONDO TINTA QUA E LA’, MA E’ SEMPRE LA STESSA! Lo scopo ultimo di
“Amoris Laetitia” è prendere in giro il prossimo, con la scusa
di svolte che non esistono, per illudere la gente di cambiamenti MAI
AVVENUTI!
La
chiesa come al solito pensa a farsi bella agli occhi di tutti ma non
muta se stessa e la sua indole, che è fatta di danaro, potere
temporale, stato Vaticano oltre che di vecchie concezioni retrograde
in ambito etico e familiare.
Caro
papa Francesco, mi auguro che tu abbia preso in giro il minor numero
di persone possibile, mi auguro che la maggior parte della gente
abbia capito la falsità della tua svolta, e, nel mio piccolo, mi ci
metterò d’impegno io a disilludere la gente con i miei post!
Naturalmente
non era mio scopo urtare la suscettibilità in campo religioso del
lettore. Infatti, da come si può evincere dal testo ho fatto più
che altro della “contropinione” sulla Chiesa, le sue norme e la
sua ultima Esortazione Apostolica, smascherando il “fine temporale”
e non spirituale di quest’ultima.
Arnoldo
Folino