martedì 12 settembre 2017

N. COREA, I MEDIA DICONO LA REALTÀ?



Compito di un giornalista, ed ancor di più di un opinionista, come nel mio caso, è quello di scavare nei fatti, non fermarsi in superficie, ed andare sino in fondo.
Ancor più importante questo compito lo è per un “contropinionista”, cioè per un opinionista che fa controinformazione.
Credo fermamente che un giornalista/opinionista si possa veramente definire tale, quando risulti essere “superiore” al pensiero della massa e si erga in maniera critica alla “media dei pensieri” che circolano in quel determinato momento.
Facendo degli esempi molto chiari, ritengo essere stati giornalisti/opinionisti non asserviti al potere ed indipendenti, coloro i quali siano stati contrari, per esempio, alla Guerra del Golfo nel 1991, ed alla Guerra in Kosovo nel 1999.
Trovare in quei due periodi storici sui mass media persone contrarie alle suddette guerre era pressoché impossibile.
Eppure, dopo tanti anni, i “pentiti” si contano a frotte e spuntano ogni giorno in numero sempre superiore!
Senza contare che, a mio modesto parere, il vero giornalista/opinionista si vede non tanto in politica interna, quanto in politica estera: è “troppo facile” criticare Berlusconi, o Prodi, o Renzi, o D'Alema quando sono al potere, mentre è ben più difficile, decisamente di più, criticare un intervento militare italiano all'estero.
Quindi il vero opinionista, è colui il quale, ha il coraggio di criticare le scelte in politica estera, gli interventi militari all'estero, le scelte, in generale, in campo militare, macro-economico, e geopolitico.




Ebbene, oggi, il vero opinionista/giornalista indipendente è quello, che, come quei rarissimi nel 1991 (Guerra del Golfo), e, nel 1999 (Guerra in Kosovo), critica l'atteggiamento occidentale ed un eventuale futuro intervento militare nei confronti della Corea del Nord.
Siamo pochissimi, me ne rendo conto, anzi, siamo rarissimi!
Ma siamo gli unici che ci poniamo in maniera critica contro il pensiero di una massa, bombardata dai “soliti” mezzi di informazione, che ha perso il senso critico di ragionare, ingoiando tutto ciò che viene ad essa propinato in “maniera bulimica”.
Una vera e propria “indigestione di informazione”, dove vi sono sempre, da un lato, un “cattivo a prescindere”, e, dall'altro lato, dei “buoni a prescindere”.




Ragionando a mente fredda senza farsi influenzare dai mass media, si scopre che la Corea del Nord non ha firmato alcun Patto di non Proliferazione Nucleare.
Si scopre che Francia e USA continuano a fare test missilistici e financo nucleari, senza che nessuno batta ciglio o imponga sanzioni diplomatiche ed economiche contro di loro, nonostante, loro sì, abbiano entrambi firmato il Trattato di non Proliferazione Nucleare.
Si scopre che da anni gli USA continuano ad ammassare truppe al confine delle due Coree ed a fare esercitazioni congiunte tra i due eserciti insieme alla Corea del Sud, così come gli USA stessi, da anni oramai, stanno ammassando truppe al confine, per esempio, con la Russia.
Si scopre che queste stesse truppe al confine con la Corea del Nord, così come anche quelle al confine con la Russia, operano in un continuo stato di provocazione nei confronti della Corea del Nord.



Sempre ragionando a mente fredda, si evince che Kim Jong Un, dittatore nordcoreano, non ha “scopi offensivi”, bensì “difensivi”.
Il suo fine è avere “un'assicurazione sulla vita” per la sua nazione: qualora la Corea del Nord abbia la nucleare ed un vettore adeguato, la sua nazione sarà al sicuro da qualsiasi attacco americano.
È il tanto famigerato concetto di “deterrenza nucleare”!
In tal senso posto un famoso scambio di battute tra Kennedy e Chruscev:


Kennedy: “Abbiamo missili nucleari in grado di distruggervi 30 volte.”
Chruscev: “Abbiamo missili nucleari in grado di distruggervi una sola volta, ed è quello di cui abbiamo bisogno.”…


 
Lo scopo, allora di Chruscev, oggi di Kim Jong Un, facendo una citazione da Wikipedia, è che:
… “ogni parte abbia sufficiente potenziale bellico da distruggere l'altra e che ognuna delle parti, se attaccata dall'altra per qualsiasi motivo, reagirebbe con forza pari o superiore o comunque paragonabile. Il risultato più probabilmente attendibile è che la battaglia si intensificherebbe al punto che ognuna delle parti causerebbe all'altra - e, potenzialmente, anche ai suoi alleati - una distruzione totale assicurata. Si assume che in questa situazione nessuna delle parti sarebbe così irrazionale da rischiare la propria distruzione; dunque nessuna delle parti - si suppone - oserebbe lanciare il primo colpo.” …
Lo scopo di Kim Jong Un è proprio questo.
Evitare cioè che gli Stati Uniti lancino il primo colpo su di loro.
Lo scopo di Kim Jong Un è proprio quello di garantire l'esistenza politica e l'indipendenza politica della propria nazione dalla minaccia imperialista e colonialista americana.



Non posso non ammirare Kim Jong Un quando difende l'indipendenza della propria nazione dalla minaccia di diventare “la solita colonia statunitense”, combattendo da anni contro embarghi e sanzioni diplomatiche ed economiche ingiuste che non fanno altro che aumentare il proprio alibi per il suo malgoverno all'interno del proprio Paese.
Per questa ragione sono contrario e bisognerebbe essere contrari ad ogni forma di minaccia nei confronti della Corea del Nord, la quale ha tutto il diritto di avere la propria autodeterminazione, considerato anche che non è una minaccia per alcun Paese, Stati Uniti e Giappone compresi, visto che “sperimenta” armi solo a scopo difensivo.
Anzi, non vorrei che a causa della solita “tendenza” degli Stati Uniti ad essere gli “sceriffi” ed i “gendarmi del mondo”, possa scatenarsi un irreparabile conflitto mondiale.

Per questa ragione e per quanto detto, Kim Jong Un, uno statista che merita grande ammirazione, e la Corea del Nord, hanno tutte le ragioni a sperimentare e possedere l’atomica a scopo puramente difensivo, ricalcando cioè il concetto sopracitato di deterrenza.








Arnoldo Folino

“PENSIERI MARZOLINI” (SUL GIORNALISMO)

Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa. La riprova l'abbia...