Da
qualche anno a questa parte, la sinistra italiana, presunta tale,
sta portando avanti la battaglia sullo “ius soli”.
Questa,
tralasciando l'inopportunità della cosa in questo momento e nella
situazione attuale, è tutto fuorché una battaglia di sinistra.
Andiamo
per ordine.
Innanzitutto parlando di
“migrazione” mi permetto di virgolettare la parola.
Il
perché è presto detto: più che di “migrazione” trattasi di "traffico di uomini"
che
viene erroneamente fatto passare dalla “sinistra
italica” come nientedimeno “l'ottava meraviglia”.
Per
usare alcune parole di un pubblico ministero italiano:
… “Alcune
Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti, “tra il personale
delle Ong vi sono figure "non proprio collimabili con quelle dei
filantropi"”, e "le organizzazioni mafiose appetiscono
alle ingenti quantità di denaro che viene erogato per l'accoglienza
dei migranti in Italia"…
Su
Twitter, inoltre,
l'attore Alessandro Gassmann, in una conversazione con un altro
utente, riferendosi alla presenza degli “immigrati” in Italia, ha
provocatoriamente scritto: "Te piacciono i pomodori? Le verdure?
Le fragole? Senza di loro scordateli".
Il Tweet di Gassmann spiega in
maniera esplicita che il traffico dei “migranti”,
finanziato dalle lobby, serve
per creare dumping salariale: ovvero i “migranti”
servirebbero per abbassare i salari medi all'interno del nostro
Paese, con enorme vantaggio delle multinazionali e dei grandi trust
italiani.
Questo enorme traffico
di “migranti” ha come sempre, una “matrice
statunitense”: non è un caso che la politica estera di Obama,
abbia, sotto traccia, destabilizzato tutta l'area africana e
mediorientale: le gravi crisi politiche in queste aree hanno
provocato questi grandi “flussi migratori” che hanno, come
unico scopo da parte americana, di destabilizzare l'Europa.
Come si può vedere non
si può parlare di “flusso migratorio spontaneo” dovuto a guerre,
visto che, innanzitutto, le guerre sono sorte per ingerenze esterne
agli stessi Paesi interessati, Stati Uniti sotto traccia in
primis come suddetto.
Si
tratta di un vero e proprio “traffico di uomini” tutt'altro che
spontaneo, foraggiato dalle multinazionali, dalle grandi industrie,
dalle aziende agricole, ecc. ecc., che usufruiscono di un
“invidiabile” dumping salariale; un vero e proprio “traffico di
uomini” fonte di lucro per le organizzazioni mafiose e criminali
italiane e la loro fitta rete clientelare e politica che sta dietro
ogni centro accoglienza; un vero e proprio “traffico di uomini”
foraggiato da molte Ong finanziate da multinazionali e magnati della
finanza.
Da
quanto si può evincere, questa “migrazione” è in realtà una
vera e propria catastrofe umanitaria. I presunti “migranti”,
infatti, sono sottoposti prima alle peggiori torture, violenze,
stupri e annegamenti in mare, e, poi, dopo, ad una vera e propria
“lotta per la sopravvivenza” in Italia.
I
“migranti”, infatti, una volta giunti nel nostro Paese, vivono,
se questa si può definire vita, o nell'assoluta nullafacenza, o
nello sfruttamento più totale.
Nel
primo caso, quello della nullafacenza, gli “immigrati”,
incolpevoli della loro inattività, sfociano nei più tipici
comportamenti da quartieri suburbani, come spaccio di droghe,
microcriminalità, prostituzione, e, per giunta, formazione di
associazioni di criminalità organizzata.
Nel
secondo caso, entrano direttamente nei “giri” suddetti, oppure
vengono letteralmente sfruttati, in un'epoca
occidentale “deschiavizzata”, come veri e propri schiavi
del terzo millennio, facendo veri e propri lavori
forzati sottopagati, che l'italiano medio non vuole più fare.
In
tutti e due i casi, la catastrofe umanitaria la subisce anche il
popolo italiano, in primo luogo nel proprio animo, costretto a
vedere queste disumanità e brutalità, in secondo luogo, per
il fatto che subisce la mancanza di ordine e rispetto delle regole da
parte dei suoi “ospiti”.
Vi
sembra tutto ciò “una cosa di sinistra”?
Assolutamente
no.
Ma
la cosa più tragica, è che tale “invasione” viene foraggiata
dal peggiore capitalismo neoliberista “neocon”.
In
sintesi, più che uomini di sinistra, “sinistri”…
“L'invasione”
in questione serve infatti essenzialmente per:
-
mantenere il numero di abitanti nel Paese, altrimenti a rischio di impoverimento della popolazione, per tasso di natalità negativo;
-
ringiovanire gli abitanti del Paese stesso, con l'unico scopo profittocratico capitalista-neoliberista di avere più braccia-lavoro già pronte e pagare la previdenza degli italiani più anziani;
-
far fare agli “immigrati” i lavori che gli italiani non vogliono fare più: non è un caso, che, in Italia, esistano forse, facendo una provocazione, più avvocati e architetti che braccianti e raccoglitori di frutta;
-
aumentare il tasso di natalità;
-
creare dumping salariale in Italia, cioè livellare verso il basso gli stipendi dei lavoratori nel Paese, con netto profitto delle multinazionali, oramai perlopiù quasi tutte a proprietà straniera, presenti sul territorio.
Ebbene,
come si può notare, queste, cioè le vere motivazioni “del
traffico di uomini”, non
sono espressione di concetti di etica ed umanità, meno che meno di
ideali di sinistra.
Queste
motivazioni, sono, essenzialmente, motivazioni di tipo macroeconomico
e capitalista.
Queste,
sono motivazioni puramente profittocratiche.
E lo “ius soli” è il
giusto completamento, o per meglio dire, la ciliegina sulla torta, di
questo “traffico d’uomini” che ha il solo scopo di creare
profitto per i “soliti noti”, mettendo a repentaglio le
condizioni di vivibilità degli “immigrati” stessi e degli
italiani.
Lo “ius soli”, infatti,
cioè la cittadinanza italiana a chi nascerà da questi “immigrati”
sul suolo italico, avrà lo scopo di “legalizzare”, “rendere
ufficiali”, “porre un sigillo definitivo” e “dare
l'investitura” ai 5 punti neoliberisti sovraelencati.
Questo
“traffico d’uomini” e lo “ius soli” sono quindi
l'anti-sinistra!
Sono
la più grande espressione del capitalismo neoliberista e
“globalista”!
Uno Stato realmente
socialdemocratico, dovrebbe favorire la natalità in Italia, creare
serie politiche assistenzialiste alla maternità come quelle
degli Stati Nordici, e, al contempo, “calmierare” l'immigrazione,
questa volta vera, e scritta senza “virgolette”, così come
avviene in Paesi come il Canada, l'Australia e la Nuova
Zelanda, che, tutto si possono definire, fuorché paesi razzisti.
L'altra mossa da fare, anche
questa veramente di sinistra, a differenza dello “ius soli” e del
foraggiamento “del traffico d’uomini”, che di sinistra non
sono, è quella di smettere, una volta per tutte, da parte dei Paesi
del Primo Mondo, di sfruttare i Paesi poveri del Terzo e Quarto
Mondo.
Solo, infatti, se smettessimo
di sfruttare le risorse e le economie dei Paesi poveri, e
garantissimo loro la vera indipendenza economica e politica, tali
Paesi potrebbero crescere veramente, e, si arresterebbe
definitivamente non solo tale “emorragia umana”, ma si metterebbe
anche la parola fine alla povertà e alla fame nel mondo.
Non è un caso, infatti, che
tali Paesi, paradossalmente, con il raggiungimento della “presunta
indipendenza”, siano più sfruttati di quanto fossero prima
quando invece erano “realmente colonie”.
Solo ed esclusivamente se
si realizzassero le politiche testé elencate lo “ius soli” si
potrebbe considerare e proporre come soluzione veramente di sinistra
ed eticamente attuabile.
Nella
situazione attuale, lo “ius soli” rappresenterebbe solo uno
strumento in mano al capitalismo più becero e cattivo.
Purtroppo, la “sinistra
italica”, persi definitivamente i propri valori costitutivi,
segue i “principi” ed i “valori” tipici del capitalismo, che
hanno, come unico scopo, quello di perpetrare un profitto per pochi
“eletti” sempre più schizofrenico, e non si adopera per
risolvere i problemi nella maniera a lei più congeniale, e,
soprattutto, congeniale all'etica propriamente detta.
Il "traffico di uomini” e
lo “ius soli”, sono quindi l'impossibilità della “sinistra”,
oramai non più tale, di risolvere il problema spinoso
dell'immigrazione, del ripopolamento e del lavoro con le proprie
ricette.
Entrambi sono la cartina di
tornasole del cambiamento totale e della “svolta ad U” del modo
di fare politica della sinistra italiana e non.
Arnoldo Folino