martedì 3 ottobre 2017

“SCISSIONI”? NO, GRAZIE!



Nel mio modo di pensare, ho sempre visto di malocchio le divisioni, le fratture, i muri, i confini.
In un mondo sempre più globalizzato, dove questa globalizzazione è purtroppo fonte di disparità etico-sociali, tuttavia assistiamo, da diversi anni, precisamente dal 1989, ad un proliferare di nuovi Stati indipendenti.
Questa globalizzazione, infatti, invece di unirci sempre più tutti noi, abitanti del nostro Pianeta, invece di abbattere le divisioni, ne ha create sempre di più.
Ha creato, cioè, sempre più confini.
Il numero degli Stati, che sarebbe dovuto diminuire, è invece aumentato a dismisura.
Questa è un'ulteriore riprova, casomai ce ne fosse bisogno, che la globalizzazione e questo sistema economico, il capitalismo, hanno fallito.
Globalizzazione e capitalismo, in sintesi, invece di generare fratellanza, hanno generato una frattura sempre più forte tra i popoli.
Per questa ragione, tranne eccezioni, sono fortemente contrario ad ogni tipo di cartina geografica politica che somigli, anche solo lontanamente, al costume della maschera carnevalesca bergamasca più famosa.



Fatta questa premessa, si evince chiaramente che sono fortemente contrario all'indipendenza della Catalogna.
Pur tuttavia non posso non notare le differenze di giudizio ed il “doppiopesismo” che gli anni dal dopoguerra in poi, e soprattutto gli ultimi 28 anni di storia, ci hanno regalato.
In Africa, nell'Europa dell'Est, e soprattutto nella penisola Balcanica, abbiamo assistito ad un “fenomeno storico indipendentista” notevole.
I paesi occidentali hanno fomentato in tutti i modi, “leciti ed illeciti”, le divisioni nel cuore dell'Europa.
E lo hanno fatto nella maniera peggiore, accompagnando cioè questi modi “leciti ed illeciti”, con una pressione mediatica fuori dal comune.
La dissoluzione della ex Jugoslavia e della ex Unione Sovietica ne sono l'esempio più lampante.
In nome di interessi di un Paese sito oltreoceano, si è pensato bene di porre le basi, nel centro dell'Europa, per la nascita di nazionalismi e irredentismi, quando è andata bene, o di vere e proprie guerre civili sanguinosissime, quando è andata male.
È come se la dottrina di Monroe, dal dopoguerra in poi, si fosse spostata dal “solo” continente americano, a tutto il Pianeta.
Naturalmente, gli Usa sono stati gli unici a guadagnarci.
L'Europa ci ha perso tantissimo: il collante della vecchia Comunità Europea, frutto dell'entusiasmo di non ripetere gli stessi errori (ed orrori!) avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale, è svanito miseramente, e, paradossalmente, dal crollo del Muro di Berlino.


Quindi, non per patriottismo spagnolo, né per particolari simpatie o antipatie, ma per spirito di fratellanza europea ed umana, propugno, più che le divisioni, le “unificazioni”.
Ed il caso della Catalogna, rientra tranquillamente tra questi.
Volevo far notare, comunque, il classico “doppiopesismo” tipico occidentale/americano: siete così sicuri che, se al posto di Rajoy ci fosse stato Putin, ed al posto della Catalogna ci fosse stata per esempio la Cecenia, la reazione dei media occidentali sarebbe stata la stessa?
Naturalmente no.
Gli interessi americani impongono due pesi e due misure.
Gli interessi dell'Europa, in primo luogo, e dell'umanità, in secondo luogo, presuppongono invece una Spagna unita, ed una Russia unita.
In base a quanto sovrascritto, e, dopo aver premesso che nonostante il buon risultato del referendum non credo che la Catalogna diventerà mai indipendente, volete sapere quale sarà l'unica (e sottolineo l'unica!) possibilità di indipendenza della “irrequieta” regione spagnola?
Se gli Stati Uniti vorranno, se a loro cioè farà comodo, e se tornerà utile ai loro meri interessi, solo in questo unico caso la Catalogna sarà indipendente…
come nell'ordine la Slovenia, la Croazia, la Macedonia, la Bosnia, il Montenegro, il Kosovo, e tutta la “frammentazione post-sovietica”!




Proprio ieri, a Novi Sad, capoluogo della provincia autonoma della Vojvodina, nel nord della Serbia è comparso uno striscione: “Vojvodina = Catalogna”.
Staremo a vedere se la Catalogna diventerà indipendente come purtroppo è probabile che lo diventerà la Vojvodina.

Non dipende da noi…

Ma da chi ci comanda da 71 anni…




Arnoldo Folino

“PENSIERI MARZOLINI” (SUL GIORNALISMO)

Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa. La riprova l'abbia...