martedì 13 settembre 2016

AMATRICE: IL TERREMOTO COMINCIA ORA!



Partiamo dalle seconda vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto in centro Italia.
In essa vi è scritto: “Italiani, non è Charlie Hebdo che ha costruito le vostre case, ma la mafia!”.
Qualcuno, sbagliando, s'è indignato.
Amatrice querelerà la nota rivista satirica francese, sbagliando.
Andando per vie legali, infatti, la comunità del paese laziale non farà altro che dare molta più importanza ed interesse, entrambi gratuiti, ad un semplice disegno, che, farebbe bene ad ignorare con superiorità.
Ma tralasciando tutto ciò, tutti gli italiani si sono indignati per la parola “mafia”, gridando all'unisono che, in primo luogo, non è la mafia che ha costruito le case nelle zone terremotate, e che, in secondo luogo, si tratterebbe della solita campagna denigratoria nei confronti degli italiani, definiti per l'appunto con lo “stigma” di “mafiosi”.
Sul secondo caso, vale la risposta che ho dato sopra riguardo la querela fatta dalla comunità di Amatrice a Charlie Hebdo.


Per quanto riguarda il primo caso, invece, gli italiani, dovrebbero tenere in alta considerazione le parole del vignettista.

In centro Italia non c'è la mafia e non è la mafia che ha costruito le case?
La risposta è “Nì”!

Le case costruite nelle zone terremotate, ma anche nella gran parte del resto d'Italia, non rispettano le norme sismiche per incuria dei nostri governanti, ma, soprattutto, per ricerca di danaro e profitti illeciti dei nostri amministratori e dei costruttori?
La risposta è purtroppo Sì!

Riferendomi alla prima domanda retorica che mi sono posto, purtroppo oramai dovrebbe essere a conoscenza di tutti che le quattro mafie italiane non sono presenti solo al sud, ma anche nel resto d'Italia.
E che, sempre purtroppo, tali quattro mafie sono attivissime per quanto riguarda appalti, tangenti ed opere pubbliche o private, probabilmente più al nord e al centro del paese, dove il business è superiore per maggiore concentrazione di potere economico, che al sud.
Il “Nì” dato come risposta alla mia domanda retorica, risiede nel fatto che purtroppo, nelle zone terremotate, la mafia è sicuramente intervenuta per la costruzione o ristrutturazione di diversi edifici…


Per quanto riguarda invece la seconda risposta alla seconda domanda retorica, il Sì è purtroppo netto, e questo vale per tutte le zone d'Italia.
I nostri amministratori purtroppo non brillano per efficienza e l'incuria la fa da padrona.
Ma ciò che ancor di più ci rende basiti è la corruzione del nostro sistema amministrativo in combutta con i costruttori: i nostri governanti, in cambio di tangenti, appaltano la costruzione o la ristrutturazione di edifici ad aziende, che, per lucrare sulla vita della povera gente, risparmiano su tutto, sui materiali, e non rispettano le più elementari norme sismiche obbligatorie vigenti.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: L'Aquila 2009, Emilia 2012, centro Italia 2016.

Quindi chi fa finta di indignarsi per la “parolina” “mafia”, non considerando soprattutto il riferimento alla corruzione dilagante del nostro sistema amministrativo, dovrebbe considerare che questa è purtroppo la triste realtà che riguarda tutt'Italia nella sua intierezza.

Ma la “mafia” ed il sistema prima del terremoto in centro Italia non saranno niente rispetto alla mafia ed al sistema dopo il terremoto.

Come infatti ci hanno insegnato i casi precedenti di L'Aquila e dell'Emilia, le quattro mafie metteranno le loro mani sugli appalti per la ricostruzione.
E purtroppo sarà un fiorire di tangenti e mancati rispetti di normative antisismiche.

La ricostruzione sarà il solito sporco business di costruttori, mafie e politici.

Il terremoto ad Amatrice non è ancora terminato, anzi è appena iniziato.

Adesso comincia il terremoto della corruzione, delle tangenti e degli appalti truccati, della mafia.
Se fra qualche anno dovesse anche esserci un ulteriore “terremoto fisico” (e speriamo di no!), tutte le case ricostruite crolleranno di nuovo.



Il terremoto di Amatrice non si è ancora mai fermato.

Anzi non è iniziato il 24/08/2016, ma il 02//06/1946, cioè 70 anni fa.

Il terremoto, non figlio della natura, ma della mano dell'uomo, avviene da quando è nato il sistema-capitalismo.
Sistema che non morirà nel breve termine perché profondamente permeato nel tessuto sociale.
Finché il modo di costruire, ricostruire e ristrutturare sarà infatti tale, avremo purtroppo mille Amatrice, mille Modena e mille L'Aquila.

Solo cambiando il sistema non avremo più queste tragedie.
Non basta proporre leggi inutili, piani di emergenza fini a se stessi o scovare “trovate” che hanno il solo scopo di generare profitti come il certificato antisismico: tutto ciò, anche se “pieno di volontà” è totalmente ininfluente se non si cambia registro modificando le metodologie di approccio alla costruzione di qualunque edificio, sia esso pubblico o privato.

Ma per cambiare il sistema bisogna ripulire la politica, mettere il bavaglio alla mafia, rendere al minimo la corruzione, e per tutto ciò ci vorrà molto tempo.

Intanto l'Italia rischia.

Ci saranno nuovi terremoti, nuove tragedie.

Il terremoto di Amatrice non è cominciato qualche giorno fa.

Il terremoto di Amatrice non è ancora finito.

Il terremoto di Amatrice continuerà ancora per lungo tempo.

Anzi, Amatrice, il tuo VERO terremoto comincia proprio ora!






Arnoldo Folino

“PENSIERI MARZOLINI” (SUL GIORNALISMO)

Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa. La riprova l'abbia...