Mi
auguro che a qualcuno di voi sia affiorato in mente di tanto in tanto
il pensiero che sto per esporvi: può uno stato come gli USA, con
l’utilizzo delle intercettazioni dell’NSA (National Security
Agency), come per esempio quelle a Berlusconi recentissimamente
scoperte, e con l’utilizzo dell’oramai famosissimo ECHELON, il
sistema mondiale d’intercettazione delle comunicazioni private e
pubbliche, non prevedere attacchi terroristici ed in generale la
nascita e l’avanzata del terrorismo stesso?
Prima
di rispondere a questa domanda, tuttavia, vorrei discutere un attimo
con voi delle sopracitate intercettazioni a Berlusconi. Tralasciando
che si può dire tutto il male possibile dei governi dell’ex
cavaliere, non è ammissibile che un capo di governo debba subire un
tale “trattamento” da un paese straniero che si professa “amico
ed alleato”. Premettendo che in questo caso, rarissimo, Berlusconi
ha da parte mia tutta la considerazione che merita, gli USA spiano
tutti i leaders di tutti i paesi del mondo, e tra questi vi sono
anche quelli NATO: spesso infatti, in nome degli interessi economici
americani vengono intercettati anche i capi di governo “alleati”:
gli Stati Uniti, difatti, non solo sono in contrapposizione con le
nazioni a loro ostili, ma sono anche in “guerra economica” con le
nazioni da loro ritenute “amiche”. E poiché sono la potenza
dominante in ambito NATO, impongono i loro interessi a discapito di
quelli degli altri paesi membri i quali devono soccombere al loro
diktat. Questa guerra è impari, e vede sconfitti persino stati come
la Germania della Merkel (intercettata) e la Francia di Sarkozy
(intercettato): l’Italia di Berlusconi è il “minimo sindacale”.
Se infatti per esempio la cancelliera tedesca, a suo tempo, replicò
in maniera stizzita e si fece sentire puntando i piedi (anche se
credo con grande fermezza che tutto ciò sia stato assolutamente
inutile!), non credo che il nostro premier attuale abbia la “forza”
anche solo di “alzare leggermente la voce”. I politici italiani,
come al solito, sono e saranno sempre costretti a dire signorsì, a
fare l’inchino e ad andarsene con la coda fra le gambe. E’
inutile dire che il nostro rapporto con gli Stati Uniti non è
di amicizia ma di sudditanza: l’Italia altro
non è che uno dei tanti “paesi-zerbino” della NATO, da
CALPESTARE come, quanto e quando più aggrada agli USA. E’ inutile
dire, come sostengo oramai da vent’anni circa, che l’Italia è un
paese a DOPPIA SOVRANITÀ LIMITATA: la nostra nazione è infatti
suddita di Stati Uniti e Vaticano.
Per
quanto riguarda poi le intercettazioni a Berlusconi, leggendo nelle
pieghe della storia, l’interpretazione giusta è questa: gli USA,
infatti dopo averlo fatto eleggere nel 1994 per evitare la vittoria
dell’allora coalizione di sinistra capeggiata da Achille Occhetto,
nel novembre del 2011, sempre per garantire i propri interessi, hanno
fatto cadere il governo del “cavaliere”. Gli Stati Uniti,
infatti, per chi non l’avesse ancora capito, sono gli unici
decisori su chi debba andare al governo nei vari “paesi-zerbino”
della NATO (e non solo!). Sapete infatti cosa disse il fu Gianni
Agnelli, quando, stupendo tutti, diede la fiducia al governo D’Alema
dopo la caduta di quello Prodi nel 1998? Le sue parole furono: “oggi
in Italia, un governo di sinistra è l’unico che possa fare
politiche di destra”. Immaginate se tutto ciò che sta facendo
Renzi l’avesse provato a fare Berlusconi…
Gli
Stati Uniti l’hanno capito, e l’hanno sostituito con il loro
nuovo burattino.
Fatta
questa lunga precisazione, diamo una risposta alla domanda iniziale:
gli Stati Uniti possono assolutamente prevedere attacchi terroristici
e la formazione di qualunque tipo di organizzazione terroristica
considerato i mezzi in loro possesso, e questa è la riprova che il
terrorismo è figlio degli USA, cioè che sono loro a generarlo e a
crearlo. Anzi, la realtà è che tutti gli attentati terroristici che
si sono succeduti dal 1991 ad oggi, cioè dalla dissoluzione
dell’Unione Sovietica, così come la nascita di tutte le
organizzazioni terroristiche, hanno praticamente tutti una matrice
americana. Come hanno fatto gli USA, infatti, a non prevedere tutti
gli attentati terroristici che si sono succeduti in questi 24 anni
post sovietici considerando tutti i satelliti spia in loro possesso,
ECHELON, efficientissimi servizi segreti e quant’altro? E’
evidente che anche il terrorismo, generato dagli Stati Uniti, ha lo
scopo di creare solide basi per i loro interessi economici e
militari: tale terrorismo serve per dare luogo a focolai di guerra in
punti strategici del pianeta per piazzarvi poi truppe e mezzi,
indispensabili dal punto di vista geopolitico-militare con la scusa
di essere la “soluzione al problema” da loro creato. Tale
terrorismo serve non di meno per generare difficoltà in ambito
economico a chi lo subisce, e non solo a paesi ostili, ma ancor di
più a paesi “amici”, come gli alleati NATO. Sapete come funziona
ECHELON? Registra tutte le comunicazioni mondiali nelle quali sono
presenti parole chiave, come per esempio terrorismo, spionaggio,
presidente, Siria, Libia, Putin, Russia, ECHELON, ecc. ecc. (il resto
potete immaginarlo da soli). I terroristi,
quindi, sul punto di fare
un attentato non potrebbero
sfuggire a questo GRANDE FRATELLO. Nella
realtà, tuttavia, ciò accade: c’è qualcosa che non torna. Ebbene
viviamo oramai in un mondo “orwelliano”: lo scenario di “1984”
(grande opera di George Orwell) si è compiuto: ECHELON È/E IL
GRANDE FRATELLO: perché metto anche la “congiunzione”? Semplice,
non è solo Echelon il Grande Fratello…
La
privacy, e con essa la libertà, non esistono più, siamo
perennemente spiati da questo “grande orecchio” e da tanti
“occhi” che sono i satelliti spia in orbita terrestre. Come
farebbero quindi i terroristi ad eludere questa “sorveglianza
oppressiva”?
Come
farebbero a sfuggire ad un controllo così serrato?
È
evidente che tutto ciò sia impossibile: il terrorismo è dunque
figlio degli USA.
A
buon intenditor…
Ma…
la sapete l’ultima? Anche il mio blog è perennemente registrato
su ECHELON, poiché, IN OGNI POST che scrivo sono contenute
innumerevoli parole chiave. Caro Berlusconi anch’io, nel mio
piccolo, sono un sorvegliato speciale come lo è stato e come lo è
(purtroppo) ancora lei! Continuando con un po’ d’ironia
potrei dire, speriamo che a me non accada nulla di male, caro Silvio,
com’è accaduto a lei!
Arnoldo
Folino