martedì 7 marzo 2017

LEGGE SUL FINE VITA



Eravamo, in pratica, l'ultimo paese europeo ad essere senza legge sulle unioni civili.
Siamo, in pratica, l'ultimo paese europeo a non avere, a tutt'oggi, una regolamentazione sul fine vita.
Gli ultimi avvenimenti dell'attualità, con specifico riferimento a Dj Fabo, hanno riportato alla ribalta il problema.
Persino la CEI spinge per l'approvazione di una legge sul fine vita.
Ma il pensiero della Chiesa Cattolica è diametralmente opposto a quello dei laici: la legge sul fine vita che la CEI vorrebbe approvata, implicherebbe anche l'impossibilità di interrompere la nutrizione, l'idratazione e la respirazione artificiali.



Ora mi chiedo, con quale grande cattiveria la Chiesa può pretendere di decidere di una vita altrui?
I tempi dell'Inquisizione sono finiti.
Non si mettono più al rogo né filosofi, né “eretici”, né “streghe”, né libri.
Non si costruiscono più strumenti di tortura.
Non si tortura più con gli stessi di cui sopra chi non è d'accordo con i propri dogmi.
Eppure la volontà, da parte clericale, di decidere della vita altrui è rimasta.
La concezione medievale di possedere la vita altrui è rimasta.
È come se l'Illuminismo e l'epoca moderna all'interno di quel chilometro quadrato nel cuore della Città Eterna dovessero ancora aver luogo.
L'autodeterminazione dell'individuo, ancora deve varcare la soglia dello Stato Vaticano.
Perché di questo si tratta, autodeterminazione di un singolo. Di una persona.
Per quale ragione io dovrei imporre ad una persona la mia autorità contro un suo esplicito volere? Non è forse cattiveria?
Naturalmente il rispetto vale anche per chi decide di soffrire inutilmente, e, spesso, in molti casi, in maniera non cosciente.
Mai un laico si sognerebbe di imporre la propria autorità su un individuo: mentre la Chiesa non rispetta chi vuole porre fine all'accanimento terapeutico, un laico rispetta chi decide di soffrire inutilmente.
Le imposizioni oramai, se si guarda l'attualità, fanno pressoché parte del mondo religioso o di mondi connessi con quest'ultimo.



Ma la religione non dovrebbe unire?
Il Cristianesimo non dovrebbe fare della “pietas” la propria bandiera?
Il Cattolicesimo non è forse fondato sull'amore?
E non è forse un atto d'amore quello fatto da Dj Fabo?
Non è forse amore nei confronti di se stessi smettere di soffrire inutilmente visto e considerato che la propria vita naturale non può esistere se non attaccata a delle macchine (Dj Fabo non poteva muovere né braccia né gambe, era cieco, e veniva nutrito con un sondino che arrivava direttamente allo stomaco, respirava grazie all’aiuto di un ventilatore e doveva essere assistito 24 ore su 24. Aveva tentato la riabilitazione e altre cure sperimentali, ma senza alcun risultato)?
Non è forse amore porre fine all'accanimento terapeutico?
Trovo più dignitoso e coerente, per la persona che sono, terminare questa mia agonia”. Queste sono parte delle sue ultime parole.
Non è forse tutto ciò amore, amare se stessi, tendere “a morsi”, in tutti i sensi, verso il raggiungimento della felicità?
Non è infatti la Chiesa Cattolica che afferma, senza alcuna remora, che la vita ultraterrena (se mai esiste!) sia quella “vera” e “più importante”?
Quante contraddizioni all'interno della religione prevalente (in tutti i sensi!!) in Italia…


 

Contraddizioni che se si considera ciò che sto per scrivere sono ancor più gravi: la Chiesa pretende che Dj Fabo sia ancora in vita, ma mette il bavaglio alla ricerca sulle malattie neurologiche e neurodegenerative che hanno come unico sbocco lo studio sulle cellule staminali.
Insomma per la Chiesa Cattolica, dobbiamo vivere sempre, in ogni caso, nella sofferenza!
Se non è cattiveria questa…
Che male abbiamo fatto per avere a che fare con questa autorità opprimente chiamata Chiesa?

Spero in un futuro in cui i posteri siano autodeterminati definitivamente…


Arnoldo Folino

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