Ieri
è stato l'ultimo giorno dei sondaggi per le Politiche 2018.
Era
ora!
Se
esiste infatti una cosa che più subdolamente influenza l'opinione
pubblica, questi sono i sondaggi.
È
inutile girarci intorno, raccogliere le intenzioni di voto, non
serve, come ci vogliono far credere, per avere il “polso della
situazione”.
Serve,
bensì, essenzialmente, per “indirizzare” e “plasmare”
l'opinione pubblica.
Il
vero andamento del consenso, infatti, i partiti lo custodiscono nelle
loro “segrete stanze”.
Al
pubblico si danno in pasto dati spesso non veritieri.
In
pratica, la raccolta e la susseguente pubblicazione delle indicazioni
di voto, servono praticamente solo per modificare le indicazioni di
voto stesse dei cittadini.
Soprattutto
in queste elezioni, con lo sbarramento al 3% e la famosa rincorsa al
“voto utile”.
Ma
il vero indirizzo dell'opinione pubblica lo si ha subdolamente.
Un
partito vincente nei sondaggi, trascina ancor di più verso l'alto il
proprio voto, come se avvenisse un circolo vizioso inconscio nelle
menti degli elettori.
L'esatto
contrario avviene per un partito perdente.
Ed
in quest'ultimo caso si considerano, ripeto, pure il cosiddetto “voto
utile” e la soglia di sbarramento.
Da
questo si evince che sarei molto favorevole al “silenzio dei
sondaggi” anche prima rispetto alle tempistiche attuali.
A
mio modesto parere, per correttezza, il silenzio dei sondaggi
dovrebbe cominciare almeno 2 mesi prima di qualunque elezione.
Le
intenzioni di voto influenzano troppo, “inconsciamente”, e
“scientificamente”, gli elettori.
Senza
considerare che vengono favoriti quei partiti che possono permettersi
di commissionare più sondaggi a loro vantaggio perché hanno più
possibilità economiche.
I
sondaggi sono parte integrante, tra i tanti, della “trasformazione”
di queste presunte “democrazie”, in “plutocrazie”: si
favoriscono cioè le lobby ed i partiti più ricchi.
Ma
la cosa più triste, è che i sondaggi, oramai parte integrante della
nostra società, non esistono soltanto a livello politico o
elettorale.
Esistono
sondaggi per ogni cosa.
Per
ogni argomento.
Per
ogni prodotto.
Per
ogni marchio.
Ed
anche in questo caso, non servono per tastare il polso della gente,
ma per influenzare “scientificamente” ed “inconsciamente” le
persone…
Alla
faccia della “democrazia”…
Arnoldo
Folino
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