Sono
ancora in corso le olimpiadi di Rio 2016 e spesso si sente parlare di
doping. Si sente spesso insinuare che alcuni atleti sarebbero
“puliti” mentre altri sarebbero dopati.
In
realtà TUTTI si dopano. TUTTI gli atleti di TUTTE le nazioni, Italia
compresa.
Credo
infatti di parlare ad una platea di adulti e non mi sembra il caso di
prenderci in giro con delle favolette dai buoni sentimenti tipiche
del capitalismo.
Non
esistono infatti le cosiddette “favole dello sport” dove atleti
cosiddetti “puliti” vincono realizzando un “sogno”, che
spesso e volentieri è il sogno della nazione che rappresentano e non
il proprio personale.
E
questa realtà, ripeto, non riguarda una sola nazione o poche altre
nazioni, ma tutte. Prendersela con determinati atleti e determinati
paesi ha solo lo scopo di perpetrare finalità e scopi politici,
entrambe cose che dovrebbero esulare dal mondo dello sport.
Che
Putin utilizzi lo sport per creare consenso all'interno della
Federazione Russa è evidente. Ma tutto ciò lo fanno anche gli Stati
Uniti, che “santificano” i loro beniamini medagliati ritenuti
“puliti” ma in realtà dopatissimi come per esempio
“l'osannatissimo” Carl Lewis, sempre con lo scopo di creare
consenso all'interno della propria nazione.
E
purtroppo tutto ciò lo facciamo anche noi italiani. Basti citare
l'esempio di Renzi che, prima, mette pressione alla campionessa di
fioretto Fiamingo mandandole diversi SMS la notte prima della gara
per imporle di vincere l'oro, visto che l'indomani andrà ad
assistere proprio a quell'incontro di scherma, e, dopo, da il
“passaggio” “all'infortunato-sfortunato” campione di ciclismo
Nibali con il suo aereo di Stato.
Tutti
sanno che infatti a Renzi non è andato giù il fatto che in sua
presenza “sul campo” a Rio l'Italia non abbia vinto neanche una
medaglia d'oro, per la precisione la duecentesima medaglia d'oro
olimpica, e tutti sanno che valore simbolico, ma soprattutto
politico, avrebbe avuto per lui la vittoria di tale medaglia in sua
presenza.
No,
lo sport non dovrebbe essere questo, lo sport dovrebbe esulare dalla
politica.
Ma
purtroppo così non è. E tutto ciò accade senza soluzione di
continuità dalla nascita dello sport moderno, cioè da Atene 1896.
Mi
attirerò le critiche dei lettori, ma TUTTI gli atleti italiani alle
olimpiadi si dopano.
Non
ha senso mentire a noi stessi. Un'ammissione da parte di noi tutti
italiani sarebbe auspicabile.
Quindi,
proprio per il raggiungimento di risultati sportivi che servono per
il raggiungimento di risultati politici, tramite le cosiddette
sopracitate “favole sportive”, in tutte le nazioni tutti gli
atleti fanno uso di sostanze dopanti, Italia in primis.
Ma
tornando al titolo di questo articolo, se il doping serve per creare
consenso politico, ma anche business, anche l'antidoping si prefigge
gli stessi identici scopi.
Se
infatti il doping serve alle nazioni come Russia, Stati Uniti e
Italia per raggiungere il sopracitato consenso politico,
l'antidoping, nelle mani di alcune specifiche nazioni, serve
per colpirne altre sempre per scopi puramente politici e di consenso
politico.
Ecco
quindi che doping e antidoping sono entrambi la stessa faccia della
stessa medaglia.
Ecco
quindi che, poiché il doping è inevitabile per le ragioni suddette,
l'antidoping che nasce da una sua costola peggiora la situazione
generando un business ed una finalità politica ancora superiori.
A
questo punto, visto che tutti si dopano, e visto che questo andazzo
figlio del capitalismo non si può fermare, sarebbe più giusto e più
etico liberalizzare il doping e mandare in pensione l'antidoping. In
primo luogo perché lo sport cosiddetto pulito non è mai esistito,
ed in secondo luogo, soprattutto, per vanificare il più possibile
la ricerca di consenso delle nazioni: tutti saprebbero con certezza
che i loro beniamini non sono puliti, e quindi il consenso che se ne
ricaverebbe per i governanti sarebbe quasi nullo.
Non
solo, mandare in pensione l'antidoping significherebbe far fuori
definitivamente uno dei due business economici e, soprattutto, una
“strategica” ma ingiusta ed iniqua arma politica nelle mani di
sole pochissime nazioni al mondo, che, grazie ad esso, ottengono
risultati politici rilevanti.
In
pratica l'antidoping è anch'esso una forma di doping, un doping
delle nazioni, un doping di Stato…
Ma
poiché gli interessi in gioco sono rilevanti, avremo sempre il
doping generalmente diffuso, ma vietato, e l'antidoping come “arma”
e “strumento d'offesa” di una o due nazioni contro altre.
Questo
è lo sport, in genere, dal 1896. Italia compresa.
Purtroppo…
Arnoldo
Folino
Un altro disegno pulito, il terzo camicia Pescara 2016-2017 è di colore blu scuro con una striscia orizzontale bianca e blu sul davanti.magliette calcio
RispondiEliminamaglie calcio 2017,
maglie calcio poco prezzo, Maglia Deportivo prezzo a poco prezzo
RispondiEliminaOur Jets Flag is constructed of polyester, measures 3x5 feet, and has two metal grommets for attaching to a traditional flagpole, tailgate pole, or our 6' aluminum flagpole. The perimeter of our Jets Flag is double stitched and the Officially Licensed NFL New York Jets team logos are dye sublimated into the flag so they won't peel. Due to its large size, this flag is also perfect to hang in your game room, sports room, office, or kids room.The Jets Flag is viewable from both sides with the opposite side being a reverse image.Fly your Jets Flag with our tailgate pole or 6' aluminum flagpole and adjustable flag bracket.house divided flags,
nfl american flags,
stars and stripes flags,Cincinnati Bengals house flags