Ad
un ente per le opere di religione che gestisce le visite al Duomo di
Monreale è venuto in mente di far indossare, all'ingresso della
magnifica cattedrale, una sorta di “pastrano” a tutti coloro i
quali indossano vestiti succinti.
Tale
pastrano, leggero e sottile, lascia intravedere tutto ciò che il
turista indossa e costa la “modica cifra” di 1€.
In
tempi di discussione, soprattutto in Francia sulla liceità del
burkini, ecco che spunta fuori il “burkini cattolico”!
Lo
scopo, secondo l'ente, su incarico della fabbriceria, è quello di
garantire una morigeratezza, un rigore ed un contegno nei costumi che
si addicano alla “casa di dio”, luogo di preghiera e meditazione!
Tralasciando
che naturalmente non si può entrare in chiesa nudi e tralasciando
che naturalmente all'entrata in un luogo sacro, di qualunque
religione esso sia, bisogna assumere un atteggiamento di assoluto
rispetto, la decisione della fabbriceria sembra decisamente
eccessiva.
Il
problema è sempre lo stesso, l'intransigenza delle religioni nel
voler sempre imporre un diktat prestabilito che spesso e volentieri
lede le libertà dell'essere umano.
Siate
sinceri, vi sembra giusto che le donne islamiche debbano indossare,
obbligate dalla loro religione e dai loro mariti, il burkini in
spiaggia?
Siate
sinceri, vi sembra giusto che una donna occidentale, in pantaloncini
corti per la calura estiva, debba indossare il burkini cattolico
prima di entrare nel Duomo di Monreale?
In
fondo la “casa di dio”, non dovrebbe accogliere tutti i fedeli,
indipendentemente dal loro vestiario?
Anzi,
non dovrebbe accogliere per prime proprio le cosiddette “pecorelle
smarrite”?
Sempre
ammesso che una donna in pantaloncini corti sia una pecorella
smarrita…
Come
ho scritto nel titolo, una sana laicità sarebbe sempre auspicabile
in ogni situazione. Essa garantisce infatti libertà di espressione,
non reprime l'animo umano e genera soprattutto una grande tolleranza
verso l'altro o, ancor meglio, verso lo straniero o chi è diverso.
In
fondo persino la Chiesa cattolica ha superato, nel corso del tempo
gli anni bui del medioevo, della Controriforma e dell'Inquisizione.
Se
ci fate caso, infatti, è come se l'Islam, in questo momento fosse
come la Chiesa nella fase della suddetta Inquisizione cattolica.
In
fondo, ciò che sta facendo l'Islam negli ultimi anni di
radicalizzazione ed estremismo, lo ha già fatto la Chiesa qualche
secolo fa.
La
speranza è che, come la maggioranza di tali regole liberticide e
antiliberali che ledono i diritti dell'essere umano siano state
superate dalla religione cattolica, adesso siano superate anche da
quella islamica.
E'
come se debba nascere, spero nel più breve tempo possibile, un
Illuminismo anche per l'Islam.
Un
secolo dei lumi musulmano che apra le menti e le idee della loro
religione, come l'Illuminismo ha avuto il grande pregio di aprire le
menti e le idee del mondo occidentale facendo svanire, in moltissimi
casi, i sopracitati secoli bui cattolici.
In
fondo se la nostra civiltà presente si è distaccata dal medioevo,
lo dobbiamo soprattutto al Secolo della Ragione.
Vi
ricordate le “streghe” (presunte!) al rogo?
Il
processo a Galileo?
I
roghi di libri scomodi al Vaticano?
Le
persecuzioni e le torture vaticane?
Le
crociate?
Ecc.,
ecc. … L'elenco sarebbe lunghissimo…
Se
oggi tutto ciò non avviene più, è perché abbiamo anteposto una
sana laicità ai dogmi.
Il
laicismo è tolleranza, è rispetto per l'altro.
Ecco
perché le donne musulmane, in Stati che si professano libertari come
la Francia o l'Italia, non dovrebbero indossare il burkini imposto
dai loro mariti. Qualcuno potrebbe obiettare che vietare il burkini
sarebbe un'imposizione.
Ma
è un'imposizione ancora maggiore l'obbligo di indossare il tipico
indumento da spiaggia che prescrivono i mariti musulmani alle loro
donne.
È
corretto, in un paese civile come si professa il nostro, che una
donna sia costretta dal proprio marito ad indossare un indumento che
nella stragrande maggioranza dei casi non vorrebbe indossare?
È
corretto da parte dello Stato non intervenire a tutela di suddette
donne prostrate dalla loro religione e dai loro mariti?
Naturalmente
NO! Lo Stato deve intervenire: non può permettere che nel suo
territorio si ledano i più normalissimi e banalissimi diritti umani!
Almeno
sul “nostro suolo”, i diritti che valgono per le donne
occidentali devono valere anche per quelle islamiche.
Vietare
il burkini in spiaggia significa VIETARE UN DIVIETO, VIETARE
UN'IMPOSIZIONE, VIETARE UNA COSTRIZIONE che uno Stato che si professa
democratico ed attento ai diritti delle donne come quello italiano
non può non attuare! Significa vietare il divieto che ha la donna
musulmana di far vedere anche solo un centimetro quadrato di pelle
che non siano le mani i piedi ed il viso…
Ecco
perché alle donne occidentali che portano pantaloncini corti data la
stagione estiva nel Duomo di Monreale, dovrebbe essere VIETATO
L'OBBLIGO di indossare il pastrano imposto dalla fabbriceria solo
perché fanno vedere pochi centimetri quadrati di pelle delle loro
gambe…
Sì,
la laicità è la cosa più auspicabile! Sempre!
Ma
purtroppo, come sempre, entrano in gioco anche interessi economici:
fino ad oggi, dal 2007, chi ha il marchio registrato del burkini ha
venduto ben 500.000 pezzi…, mentre la fabbriceria del Duomo di
Monreale guadagna 1€ per ogni pastrano venduto…
E
poi dicono che le religioni siano solo “cura delle anime”…
Arnoldo
Folino
Ancora con queste cagate sulle crociate, l'assimilazione del "burkini" al vestirsi DECENTEMENTE in chiesa, questa deviata declinazione di "laicita'"?
RispondiEliminaMa studia un po' piuttosto...
Piero
Beh, a giudicare dal tono della risposta è proprio lei che dovrebbe studiare un po', signor Piero.
EliminaPiù che altro avrebbe bisogno soprattutto di ripetizioni di educazione.
Per quanto riguarda invece le tesi da lei addotte, le crociate si commentano da sole: un inutile massacro di uomini in nome di una religione a quel tempo molto più oscurantista del burkini cattolico di oggi.
Adesso le cose sono migliorate per fortuna, ed invece di spedirci a morire in terra santa ci impongono un molto più blando ed INDECENTE pastrano bianco per entrare in chiesa, la qual cosa è letteralmente ridicola.
Per fortuna la situazione nel futuro migliorerà ancora grazie alla "sacrosanta" e "benedetta" "deviata declinazione di laicità", che lei dovrebbe proprio studiare, in maniera tale da diventare più tollerante ed educato nei confronti di chi, diversamente da lei, ha un animo aperto e un indole attenta e sensibile nei confronti degli altri.
Per fortuna, che lei sia volente o nolente, la "deviata declinazione di laicità" che lei purtroppo tanto biasima, dopo aver chiuso il capitolo delle crociate, chiuderà anche il capitolo dei "burkini-pastrani bianchi" da indossare in chiesa...
P.S.: Ma lei sarebbe così sicuro di esser contento nel vedere, nel Duomo di Monreale, sua figlia e sua moglie vestite con un pastrano bianco???
Me lo dica, perché se è così non ha senso intavolare una discussione con lei, non ne vale la pena...
Arnoldo Folino
Le Crociate non sono state un "inutile massacro di uomini in nome di una religione" e questo non lo dico io ma il grande storico Marc Bloch che ha ispirato le opere di medievisti del calibro di Duby e Le Goff e ha cambiato per sempre la prospettiva sul medievo. Il pastrano bianco non è una manifestazione pacifista del potere cattolico, è semplicemente un piccolo sacrificio richiesto nel nome del buongusto e del buonsenso. Non è obbligatorio entrare nei luoghi di culto, di qualsiasi confessione religiosa siano, ma quando si decide di farlo ci si attiene alle regole della comunità o dell'autorità che vi fa capo.
RispondiEliminaVestirsi e comportarsi in maniera decorosa attiene alla buona educazione, in chiesa, come al lavoro o a scuola.
So benissimo che esistono vari tentativi di revisionismo del medioevo. Ma i "secoli oscuri" della storia dell'umanità sono un'incancellabile evidenza di come si possa intendere in maniera negativa, violenta e cupa, dal punto di vista interiore e mentale, una religione.
EliminaIl tentativo di far passare il medioevo come positivo dagli storici è figlio di una ricerca spasmodica da parte della Chiesa cattolica di giustificare tali secoli, e ciò che essa stessa ha attuato in questo millennio, con lo scopo di"ripulire" la propria immagine agli occhi di tutti.
Rientra in questa ricerca di "ripulita" dell'immagine della Chiesa tutto il revisionismo sulle crociate, purtroppo, ripeto, un oggettivo, evidente ed inutile massacro di uomini.
Per quanto riguarda il pastrano bianco, penso che la "casa di dio" dovrebbe accogliere chiunque, vestito in qualunque maniera, proprio come Gesù Cristo suggeriva nel Vangelo.
Le turiste quindi che entrano nel magnifico Duomo di Monreale dovrebbero essere accolte indipendentemente da quanti centimetri quadrati di pelle espongono con le proprie gambe.
Senza contare che in quel preciso momento il magnifico Duomo non rappresenta una funzione religiosa, cioè una messa, ma un'esposizione artistica: dei 7 membri che compongono la fabbriceria, che ha deciso impunemente di imporre i pastrani, soprattutto per ragioni economiche, cioè per lucrarci, 2 sono scelti direttamente dal vescovo mentre 5 sono scelti dal ministero dell'Interno (sempre su consiglio del vescovo). La scelta di ben 5 membri da parte del ministero dell'Interno risiede nel fatto che il Duomo di Monreale è patrimonio artistico-culturale italiano: non ha senso che, per la Chiesa, quando fa comodo, i suoi luoghi di culto siano espressamente propri, per imporre impunemente i propri profitti con la vendita dei pastrani, mentre, sempre quando fa comodo, i propri luoghi di culto siano d'interesse nazionale per ricevere, sempre per ragioni di profitto, fondi statali che paghiamo noi con le nostre tasse, oppure, per non pagare le tasse stesse che le spetterebbero, sempre per ragioni di profitto.
In fondo la Chiesa cattolica ha sconfessato sin da subito la parola misericordiosa di Cristo ed ha imposto pastrani bianchi di dubbio gusto nella casa di dio, che dovrebbe accogliere ogni tipo di persona; ma, soprattutto, sempre sconfessando la parola di Cristo, ha inseguito sin da subito, ed insegue tuttora il profitto ed il danaro...
D'altra parte l'ottusità della fabbriceria del Duomo di Monreale si ritorcerà contro la Chiesa che "riemerge a galla" nella sua essenza di arroganza e chiusura mentale, totalmente opposti alla parola del Vangelo.
Il danno, cara Nina, con il pastrano bianco, la Chiesa lo fa a se stessa, contraddicendo la parola di Cristo e ciò che essa stessa predica quando parla di misericordia e carità cristiana...
Arnoldo Folino
P.S.: Grazie per aver commentato il mio post! T'invito a farlo anche per gli altri!!
P.P.S.: Io da quello che scrive e da come scrive, non credo che lei, qualora visitasse il magnifico Duomo di Monreale, metterebbe volentieri il pastrano. Magari non vuole ammetterlo, ma penso che dentro di se sia così.
E poi si ricordi, carissima Nina, che difendere a spada tratta la "sua" Chiesa cattolica anche quando sbaglia non fa bene alla "sua" istituzione POLITICO-ECONOMICO-religiosa che tanto ama: una sana, ma soprattutto vera, critica costruttiva può aiutare a migliorare la "sua" Chiesa!!
E' proprio un'autocritica costruttiva VERA E SINCERA che è sempre mancata alla Chiesa, che, anzi, quando sbaglia, e lo fa spesso, s'impone con arroganza, presunzione di verità assoluta e con una superbia ingiustificata...