Da
giorni oramai si discute del Ttip: il trattato transatlantico per il
commercio e l’investimento tra Ue e USA. Il Ttip serve per
integrare i due mercati riducendo i dazi doganali e rimuovendo in
molti settori le barriere non tariffarie, cioè le differenze in
regolamenti tecnici, norme e procedure di omologazione, standard
applicati ai prodotti, regole sanitarie e fitosanitarie. Avverrebbe
quindi libera circolazione delle merci, si faciliterebbe il flusso
degli investimenti e l'accesso ai rispettivi mercati dei servizi e
degli appalti pubblici.
Leggendo
sopra l’intento sembrerebbe lodevole: le stime europee parlano di
aumenti del PIL in entrambe le aree commerciali, nuovi posti di
lavoro e rilancio dell’economia dell’Ue. Pur tuttavia a legger
bene nelle pieghe non è così. In realtà ci sarà un aumento delle
esportazioni USA, anzi una vera e propria invasione di prodotti in
Europa ed in Italia a prezzi stracciati che faranno una concorrenza
spietata e scorretta alle nostre produzioni: gli USA incrementeranno
a dismisura i loro guadagni e la loro penetranza nel mercato europeo.
Si potrebbe obiettare che anche l’Ue aumenti l’esportazione in
USA, ma la produzione americana avviene a costi più bassi, e, per
questo, i prodotti USA, venduti ad un prezzo più basso, non
avrebbero concorrenza non solo nel loro mercato interno, ma
soprattutto in Europa. Non solo le aziende europee, per cercare di
rincorrere quelle americane sarebbero costrette, per diminuire i
costi di produzione, a diminuire il salario dei lavoratori e,
naturalmente, a “razionalizzare” licenziando quest’ultimi:
l’esatto contrario di ciò che il trattato si prefigge. In pratica
non ci guadagnano veramente Ue e USA insieme ma solo quest’ultimi,
le loro aziende e naturalmente la loro economia. E’ per questa
ragione che le trattative per l’accordo sono assolutamente segrete:
riusciamo a sapere qualcosa solo da qualche fuga di notizie,
soprattutto da Wikileaks, il resto è Top Secret.
Un’altra
ragione della segretezza delle trattative è il rischio per la salute
dei cittadini Ue. L’uniformità che si verrebbe a creare tra USA e
Ue per gli standard suddetti farebbe sì che il consumatore europeo
si troverebbe di fronte, per esempio, in farmacia, prodotti prima
vietati. Non solo, l’acquirente italiano troverebbe al supermercato
prodotti OGM, verdure trattate con pesticidi cancerogeni vietati in
Europa e carni di animali nutriti con mangimi gravemente dannosi alla
salute, anche questi vietati in Europa. Vale la pena per noi italiani
rischiare la nostra salute per ingrossare il portafoglio delle
aziende americane?
L’economia
europea e soprattutto la sua agricoltura saranno stroncate. Le
aziende agricole italiane, già molto provate negli ultimi anni,
saranno letteralmente spazzate via dai costi inferiori di quelle
americane che usano sostanze proibite ed i nostri pregiatissimi
prodotti DOC e DOP subiranno la concorrenza scorretta e spietata
delle “imitazioni” americane. Vale la pena tutto ciò per la
nostra economia ed agricoltura italiane?
L’Europa,
fino all’avvento della crisi era una potenza economica, cercava di
diventare una potenza politica e progettava, a lungo termine, di
diventare una potenza militare. Per usare un celebre aforisma di Emma
Bonino, “l’Europa è un gigante economico, un nano politico ed un
verme militare”. Ebbene, se il Ttip sarà approvato, l’economia
europea, che peraltro è già in crisi a causa degli “interventi”
americani, sarà letteralmente “fagocitata” da quella americana:
l’Europa fra poco non sarà più neanche un gigante economico:
l’unico gigante che rimarrà in piedi sarà solo quello americano.
L’amara realtà è che l’Ue diventerà presto definitivamente
schiava e colonia americana.
Per
questa ragione dobbiamo a tutti i costi fermare il Ttip e lottare
affinchè non si realizzi il “sogno americano” di un “impero
americano” e di un “secolo americano”.
Italiani,
mobilitiamoci e facciamoci sentire! Impediamo la realizzazione del
Ttip!
Arnoldo Folino
Arnoldo Folino
Mi piacerebbe conoscere l'opinione del ministro Martina .....
RispondiEliminaIl ministro Martina non ha voce in capitolo, obbedisce ad ordini superiori...
RispondiEliminaArnoldo Folino