martedì 10 gennaio 2017

“DE POST-VERITATE”



Da più giorni si sente parlare di “post-verità” e di “bufale” sul web.
Tralasciando la bruttezza assoluta del termine “post-verità” al pari di certi neologismi usati nella nostra quotidianità, è evidente un tentativo da parte dell'establishment di colpire l'unica fetta d'informazione rimasta fuori dal coro: la “controinformazione via web”.
Facendo parte anch'io di questa minuta schiera di “controinformatori via web” è doveroso un mio piccolo sfogo.

Tutti i media hanno il potere di modificare il sentire e la coscienza delle genti. Anche internet non è esente da ciò. Pur tuttavia lo fa in misura inferiore.
Il web consente, infatti, di scegliere ciò di cui si vuole essere informati: a differenza di radio, televisione e cinema, in toto, ed in parte della stampa, con internet si è padroni di ciò che si vuole conoscere e vedere: sono io che decido che pagine vedere, quando vederle e come vederle! La Tv e tutti gli altri media, invece, ti impongono le loro scelte, che tu devi necessariamente accettare senza opporti: o spegni la radio o la Tv, o esci dalla sala del cinema anzitempo, oppure sei costretto a sorbirti ciò che tutti questi media vogliono propinarti. Con internet, invece sei tu che gestisci totalmente il controllo dell'informazione: sei tu che scegli, per esempio, quando “zittire” un video ed in quale punto preciso, o quando e se invece aprire un determinato link o meno! Ecco perché il web non obnubila le menti della gente, o meglio, lo fa molto meno degli altri media. Ed ecco perché in qualche maniera deve essere censurato, controllato, a differenza degli altri mezzi di comunicazione, che essendo già nelle mani dei poteri forti, non hanno bisogno dei tanto richiesti controlli di PRESUNTE “bufale”!
Senza contare che non si vuole censurare quella fetta di web, la più grande, già in mano all'establishment, ma quella più piccola, fatta da persone come me, le quali con la loro azione si sostituiscono alla “controinformazione” viva negli anni '60/'70, che tanto ha dato alla scoperta della verità in Italia e che purtroppo, oggi, se dovessero escludere proprio noi, “controinformatori via web”, non esisterebbe più!




Gli ultimi avvenimenti del 2016, hanno dimostrato come la gente, che guarda sempre meno la Tv e compra sempre meno i giornali, sia meno influenzabile dai mass-media.
Il web ha dato “il fuoco di Prometeo” agli utenti che cercano d'informarsi e di non ingoiare le SOLITE BUFALE, queste sì vere, che ci propinano i mezzi di comunicazione tradizionali.
Vogliamo fare un esempio lamapante?
Non c'è bisogno di tornare molto indietro nel tempo!

Anno 1999, guerra in Kosovo: i media parlano di centinaia di migliaia di morti, qualcuno arriva al milione (!!): si scoprì poi che i kosovari di etnia albanese morti, erano in realtà non più di poche decina di migliaia!
Come mai si bombardò l'opinione pubblica con QUESTA BUFALA?
I poteri forti dovevano giustificare una guerra ingiusta, di cui paghiamo ancora oggi le conseguenze…

Oppure vogliamo citare tutte le bufale che in occidente passavano nell’informazione ufficiale sulla Guerra del Vietnam, rivelatesi poi naturalmente e chiaramente tutte fasulle?
Proprio in quegli anni, se non ci fossero stati i “canali controinformativi”, avremmo avuto un’informazione ufficiale molto parziale.
Anzi, un’informazione ufficiale “ufficialmente falsa”!



Come mai quando sono i media tradizionali a raccontare bufale non si chiede neanche scusa ai telespettatori, ai lettori ed agli ascoltatori, mentre, quando è la controinformazione a denunciare PRESUNTE “bufale”, si fanno contro di essa delle vere e proprie crociate, tanto da far intervenire persino il Presidente della Repubblica nel consueto discorso di fine anno?

Non dovrebbe essere proprio lui il garante di una Costituzione (per fortuna illesa!) che professa la libertà di stampa e di opinione?

Come mai in seguito alla “bufala mediatica gigantesca e collettiva” di centinaia di migliaia di morti Kosovari albanesi, non si è MAI pensato di censurare i media tradizionali nonostante le PESANTI FALSITÀ?
Sicuramente sarebbe stato un errore! Ma errore ancora più grande è censurare la controinformazione via web!

Mi fa specie che i poteri forti occidentali, “predichino bene, ma razzolino male”: come mai quando la controinformazione si esplica in Cina, Russia, Iran, Siria, ecc. ecc., va bene, è sacrosanta, e va difesa, anche se spesso neanche questa è sempre vera, mentre quando la si fa nell'Unione europea o negli USA deve essere censurata?

NO, la controinformazione via web non deve essere censurata, e noi “controinformatori via web” dobbiamo continuare il nostro operato fino alla fine alla ricerca di una verità spesso nascosta e celata, senza fermarci e farci intimidire da chi ci vuole mettere il bavaglio solo perché, come in Cina o in Iran, andiamo contro il potere costituito!

NO, finché potrò farò di tutto per continuare a scrivere sul mio Blog, “Contropinione politica e dintorni”, e se ciò mi sarà impedito in qualche maniera, farò di tutto per riappropriarmi del mio diritto di scrivere ed esprimere la mia opinione, come la nostra cara Costituzione professa!





Arnoldo Folino

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