Qualche
giorno fa, guardando per caso il Tg1, ho avuto modo di vedere un
servizio su un bambino cinese, al quale, percorrendo circa 4 km per
andare a scuola a temperatura sotto lo zero, sono gelati i capelli.
Il
Tg1 faceva, nel suo servizio, ampio riferimento, senza tuttavia
lanciare “strali”, alle situazioni disagiate che vivrebbero la
Cina ed i suoi abitanti.
Il
tutto misto ad una buona dose di pietismo nei confronti del paese
orientale.
Pietismo
accompagnato da implicita esaltazione e dal ribadimento, posto in
maniera neanche troppo velato, della presunta superiorità
occidentale.
Il
servizio, volutamente non troppo aggressivo, risultava evidentemente
più efficace, dal punto di vista mediatico, nel denunciare le
“mancanze” ed i “problemi” cinesi.
È
dal dopoguerra infatti che i mass media occidentali, e, in Italia,
quelli italiani, sapientemente alternano aggressività e
“subdolatezza”, come nel caso testé citato, nei confronti di
determinati Paesi, ritenuti, a torto, nemici, come Russia e Cina.
Tanto
per cominciare, non c'è bisogno di andare in Cina per trovare
situazioni disagiate.
In
Italia c'è una forte carenza di mezzi pubblici per le scuole.
In
Italia, in tantissime scuole, i riscaldamenti non funzionano. Neanche
in inverno.
In
Italia, in tantissime scuole, mancano anche le sedie ed i banchi.
In
Italia, in tantissime scuole l'intonaco cade giù a pezzi.
In
Italia, mancano persino gli insegnanti ed il personale.
In
Italia, soprattutto, oltre il 90 % delle scuole, di fatto, non è a
norma.
Et
cetera, et cetera…
Non
sarebbe ora che il Tg1 facesse dei servizi sui poveri scolari
italiani?
Così
dovrebbe essere.
Purtroppo
il Tg1, essendo RAI, ed essendo la RAI televisione di Stato, in pieno
clima elettorale (e non solo!!), non può fare informazione libera
(sempre ammesso che in Italia sia mai esistita informazione
libera!!).
Quindi
la RAI non può permettersi di far vedere agli italiani i fallimenti
in campo di politica scolastica che avvengono, ininterrottamente, da
oramai una trentina d'anni a questa parte, da parte di tutti i
governi succedutisi fino ad ora.
Si
devono, invece, far vedere i presunti “fallimenti” dei presunti
“nemici”.
E
non solo per nascondere i fallimenti propri.
Soprattutto,
nell'ottica di un servilismo sempre più totale da parte
nostra all'impero americano, si deve incutere nel telespettatore, in
maniera “scientifica”, “imboccandolo”, se non l'odio verso
questi due Paesi, quantomeno una forte dose di biasimo, che ha lo
scopo di “squalificarli” agli occhi di tutti gli italiani.
Si
parla da poco più di un annetto di presunte interferenze russe nei
confronti dell'informazione e delle elezioni dei Paesi occidentali,
ma, sono quasi 72 anni che la Russia ed il popolo russo, da parte dei
media occidentali ed italiani, vengono dipinti nelle maniere peggiori
immaginabili.
E
perché?
Semplicemente
perché sono 72 anni circa che la Russia ha l'unico “difetto” di
porsi come unico argine alla visione imperialista e “unipolare”
americana.
La
Russia sconta, nei mass media occidentali, la “hybris” di osare e
di aver osato contro l'Impero.
E
la sconta in maniera talmente forte, che, a differenza di tutte le
sciocchezze che si dicono in occidente, è lei a subire interferenze
mediatiche di ogni tipo, elezioni comprese, sul proprio territorio.
E
non il contrario.
I
sentimenti negativi generati dai mass media occidentali hanno creato
un sentimento diffuso di russofobia.
E
questa russofobia è anche usata, sempre dagli stessi media
occidentali, anche in territorio russo per fomentare spinte
sovversive, disgregatrici, che hanno lo scopo di scardinare lo Stato
russo e abbattere così, definitivamente, l'unico paese ad aver osato
contrapporsi all'Impero.
Russofobia
in territorio russo, accompagnata da finanziamenti illeciti a forze
che hanno il solo scopo di disgregare il Paese e accompagnata a
dispiegamento di forze militari in paesi confinanti la Russia.
Italiani,
siete ancora così convinti che la Russia influenzi le elezioni
occidentali?
O
non è forse sempre stato il contrario?
Colpa
della “hybris”…
Arnoldo
Folino
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